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Dime e calibri fissi e certificazione iso9001

 
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bollicina31
Nuova recluta del forum


Registrato: 27/09/15 19:45
Messaggi: 26
Residenza: lecco

MessaggioInviato: Lun Set 28, 2015 11:48 am    Oggetto: Dime e calibri fissi e certificazione iso9001 Rispondi citando

Buongiorno a tutti

Avrei una domanda da porvi, sono arrivato oggi in questa nuova azienda, mi sto leggendo le procedure e le istruzioni, tutte appena fatte, e sono riportate le istruzioni su come verificare e tarate i calibri a corsoio, il flessometro , i blocchetti gli anelli ecc…

Pero qui usano anche molto i calibri fissi, in realta’ dime, auto costruite con macchine di precisione, a mo di forchetta per valutare velocemente le lunghezze dei tubi tagliati.
Ora io dovrei catalogarle, da che parte inizio?
Devo realizzare modulo e istruzioni nuove perche’ non ho nulla che mi dica cosa devo fare?
ma essendo che posso farle passare per classe 3 non li certifico? No e’?
O li devo far certificare da un sit?

Seconda cosa i tamponi, hanno maschio e femmina, in mezzo il pezzo e valuto se passa o non passa in base ad un dato carico misurato da una bilancia .
Anche per la bilancia devo fare una procedura e una istruzione?

Grazie mille e scusate le tante domande , ma in auto motive non avevo questi tipi di strumenti.

Grazie
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ma chi me lo ha fatto fare ahahahahh :-D
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Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Lun Set 28, 2015 5:14 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao bollicina 31
salutami le Grigne, sulle quali arrampicavo con un mio operaio della meccanica, chiamato dagli amici "Lupetto", uno dei Ragni di Lecco formidabile. Eravamo dipendenti della stessa ditta ormai scomparsa la De Bartolomeis di Lecco e Ambivere.
Vengo alle tue domande!:
1) Le dime autocostruite, come quelle fatte per capire se i pezzi di tubo tagliati (immagino) da una troncatrice o con un tornio sono tutti uguali, o meglio dentro allo stesso range di misura (di lunghezza?) con tolleranza più o meno X.
Le tue dime vanno a sostituire dei calibri da tarare,: secondo me ti conviene (anche dal punto di vista economico) farle tarare da un istituto abilitato ad emettere un attestato di conformità (non un SIT: oggi non è più Sit ma LAT,dato che il SIT è confluito dentro ad Acrredia che ha sostituito il Sincert e Accredia ha istituito il vecchio SIT con questo LAT, mi pare: un breve giro su Internet te ne darà ampio conto)
Se poi si tratta di lavorazioni con tolleranze attorno al mm si tratta di tarare una riga millimetrata (in giro ce ne sono che costano anche poco) soltanto da 500mm o 1 metro o più o e poi, con apposita istruzione di lavoro, fare riferimento a questo tuo "primario" per tararti tu tutte le altre "dime".

Classificarle tutte classe 3 mi sembra una furbata che i certificatori ti massacrano subito.

2) I calibriPNP/anelli vanno tarati tutti sempre dai suddetti centri LAT o meno costosi come i centri abilitati (se ce ne sono in vita ancora: una volta c'erano, ma ora tutti i costruttori di utensili sono diventati centri LAT)

3) Non ho capito cosa c'entri la bilancia in una misurazione fatte con il PNP, ...oppure l'ho capito bene: fate i farmacisti?,; io farei una istruzione di lavoro per insegnare agli operatori come si tiene in mano un PNP e la bilancia la manderei in pensione.
I Calibri PNP tendono a diventare delle "botti" quindi dopo un certo numero di misure essedosi usurati, li ricomprerei, dato che non costano molto, ...un po' come io flessometriDA NON TARARE ASSOLUTAMENTE [NB: detti calibri devono essere acquistati con certificato di taratura seri...non quelli cinesi o americani che ti danno un sontuoso "certificato" che attesta che "l'attrezzo è conforme alle norme xyz" (deve comparire la il punto di taratura e i valori misurando/misurato che hanno effettivamente trovato (certamente rispondenti alla norma citata ma a me non me ne frega niente della norma!)], se poi hai una serie di anelli che hanno quelle misure, perchè non tarare come primari quelli e poi farti tu la taratura dei PNP con tanto di istruzione scritta?
Non so se in automotive avevi di questi problemi ,ma mi pare che tu ti sia infognato in un altro problema non da poco...forse per le quantità e quindi i costi in gioco.
Io ti consiglierei di vedere di far tarare dei "primari" e poi farti tu delle tarature interne, ovviamente supportate da Istruzioni Operative, come ti ho detto sopra.
Ciao
Paolo
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bollicina31
Nuova recluta del forum


Registrato: 27/09/15 19:45
Messaggi: 26
Residenza: lecco

MessaggioInviato: Lun Set 28, 2015 6:45 pm    Oggetto: Rispondi citando

Paoloruffatti ha scritto:
Ciao bollicina 31
salutami le Grigne, sulle quali arrampicavo con un mio operaio della meccanica, chiamato dagli amici "Lupetto", uno dei Ragni di Lecco formidabile. Eravamo dipendenti della stessa ditta ormai scomparsa la De Bartolomeis di Lecco e Ambivere.
Vengo alle tue domande!:
1) Le dime autocostruite, come quelle fatte per capire se i pezzi di tubo tagliati (immagino) da una troncatrice o con un tornio sono tutti uguali, o meglio dentro allo stesso range di misura (di lunghezza?) con tolleranza più o meno X.
Se poi si tratta di lavorazioni con tolleranze attorno al mm si tratta di tarare una riga millimetrata (in giro ce ne sono che costano anche poco) soltanto da 500mm o 1 metro o più o e poi, con apposita istruzione di lavoro, fare riferimento a questo tuo "primario" per tararti tu tutte le altre "dime".

Io ti consiglierei di vedere di far tarare dei "primari" e poi farti tu delle tarature interne, ovviamente supportate da Istruzioni Operative, come ti ho detto sopra.
Ciao
Paolo



Ciao Paolo

Anzitutto grazie della tua cortese risposta,
Si certo che te le saluto, a Livigno c’era la neve, aria bella fresca che veniva giu’ …
Io sono di varese ma lecco e i suoi monti sono molto belli.

1) Le dime sono auto costruite.
Cosa fanno qui?.... qui prendono nastri di inox e li profilano, poi li saldano a laser e poi vengono tagliati in base alle misure richieste che vanno da 300 a 800 mm, con una velocita’ di soli 1200Pz per ora, ecco perche’ l’uso della dima , e’ veloce e indicativamente ti da un “passa/ non passa” con la precisione che deve essere decimale (esempio 520+- 0,4 ) sul taglio perche’ a disegno abbiamo questo valore.
Avere sulle linee dei calibri cosi’ grandi e’ scomodo e lento, ma tutto deve rientrare nella Iso e l’ispettore arriva il 23 / 11 ….brividi lungo la schiena….
Farli certificare e’ il costo perche’ sono tantissime e, le misure cambiano spesso in base alle specifiche.
Usare un flessometro anche di classe1 , ma l’operatore ci vede bene?
Il tubo sta fermo? La classe uno mi prende il decimo?
Idea scartata
Anche se poi ti dico, che nessuno dei clienti negli anni addietro ad oggi a mai contestato nulla sulla lunghezza dei tubi all’interno di questa azienda, perche’ credo non guardano il decimo , dato che il tubo e’ parte di “arredamento” se posso in Pm ti dico cosa sono.
Anzi vediamo cosi’ , dentro ci passa arai…..
Ora non ho ben capito la parte in cui mi parli della riga millimetrata.
Io acquisto un’asta millimetrata certificata, e la uso per tarare tutte le dime?
A questo punto prendo un calibro certificato?
Perche’ le dime sono a forchetta, ovvero una barra con alle due estremita’ dei “braccetti” lunghi 50mm quanto lo spessore del tubo.
[_______]
Tipo cosi’ per farti capire

Dammi una soluzione e io vedo di applicarla

2) I calibri che usano qui maschio femmina, sono per la merce in entrata, che sono tutti componenti in plastica che vanno infilati nei tubi. Dato che la plastica e’ sottile il calibro la piega, o comunque per questioni termiche, magari non e’ perfettamente rotonda.
Cosi’ hanno fatto fare dal reparto attrezzeria delle “dime/calibri” maschio femmina, la femmina in acciaio replica il tubo, e il maschio replica l’altro tubo o la parte che andra’ inserita poi dal cliente finale….
Le dimensioni della dima posso tararle con uno strumento certificato, uno per il maschio e uno per la femmina, e qui risolvo un problema.
La bilancia ne cerco una nuova con un certificato di taratura, oppure prendo dei pesi certificati.
Ora perche’ la bilancia?
Il pezzo in plastica deve entrare nella femmina con una spinta a pressione di un dato e determinato valore di Kg.
Il maschio va spinto giu’ per un dato valore di Kg, perche’ se cedesse subito il futuro inserto scivola oltre, e poi non terrebbe il tubo agganciato al resto, cadrebbe per il peso setsso del tubo dal suo innesto….
Cosi’ le brave casalinghe puliscono casa in tranquillita’, e con attaccato il peso delle spazzole e quanto altro il tubo non si sfila.
Capito che tubo e’?
Non lo dico per evitare ban o riprese.

Una volta che il maschio o calibro tampone entra e a 10Kg scende, si vede dalla finestrella del calibro tampone femmina la riga verde incisa sul maschio.

Il secondo punto e’ il piu’ ostico, non so come affrontarlo. Ecco perche’ ho chiesto aiuto qui.

Queste dime hanno la necessita’ del centesimo .

Grazie mille

Simone
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Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Mar Set 29, 2015 12:49 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Simone.
tu dici:
[/quote]perche’ a disegno abbiamo questo valore[/unquote]

Innazitutto, prendete quelli dell'UT e scoprite insieme a loro se le massaie si accorgono di una differenza do 4 decimi sulla lunghezza dei loro manici da scopa: uno dei problemi nasce proprio da li: se allargassero la tolleranza a + o - 1 mm cosa succederebbe?. Penso nulla, nessuno se ne accorgerebbe.

Diverso è per le boccole di plastica che vi hanno fatto, anche queste, inventare il sistema del carico della bilancia.
Sono sicuro che se cambiassero disegno della scopa in generale, facendo più grosse le pareti della boccola, il bisogno di tarare la bilancia sparirebbe: è il solito vecchio problema che incontro dappertutto ed io mi incaponisco a chiedere di modificare anche profondamente i disegni.

Semplicemente se i demiurghi dell'UT paralssero con la produzione che deve costruire le cazzate che inventano loro, gli i mprenditori risparmierebbero milioni a mese! : ho una riga di esempi da portarti con nomi e cognomi, in cui ho fatto risparmiare migliaia di € al giorno semplicemente con un click di mouse.

I vostri UT dovrebbero farsi un bel corso di design review

E adesso veniamo ai tuoi quesiti:
Io compererei una riga a testa degli operai che tagliano: forse se questi sono solo due o tre non conviene far tarare la riga millimetrata come primario e poi tarare le dime [ ma scusa! se tu taglio col seghetto questi tubi,non si può posizionare lo scontro della macchina usando la riga millimetrata e poi verifichi ogni tot pezzi se lo scontro si è mossso (spero siano capaci di bloccarlo seriamente!!)]
Questo va bene se riesci a togliere quel ridicolo 0,4 di tolleranza messo da UT che certamente ha pensato "gli scrivo 0,5, anzi 0,4 che fa più bello ed importante, così anche se fanno un errore di un millimetro va bene lo stesso, però siccome laggiù in produzione ci sono solo dei "baluba", faccaimogli paura!!" Credimi è proprio così!.
La nuova norma ha così da predicare della "cultura condivisa" : tutti gli UT considerano intoccabile il loro lavoro invece è proprio da li che si può partire a fare risparmi ed elminiazione di sprechi mastodontici!
Di nuvo (ho riletto il problema boccole) per questo caso è sempre un casino creato dall'UT e adesso ci aggiungiamo l'ACQ , acquisti; perchè non danno loro al fornitore delle boccole questei requisiti e si fanno fare un preventivo per darci le boccole a disegno (con tolleranze rispettate)?
costano troppo?, certo, ma sempre meno di quello che costa a noi il controllo che ripetiamo (2 volte: una loro per loro sicurezza e una noi perchè....non si sa mai! ...) robe de matt!

Io comunque farei un bel discorso con l'UT perchè per allungare il tubo di una scopa con uno sforzo calcolato ci hanno già pensato milioni di progettisti...vuoi che non ci sia il metodo di allungarlo (come i bastoncini da sci/trekking) che la concorrenza non abbia già studiato?
Comunque se insistono il tuo sistema di tartura della bilancia non ha problermi: tara questa bilancia periodicamente (se vuoi puoi comperarti una pesiera campione o solo due o tre campioni di peso (iattorno al peso che usate di solito) e poi devi fare una I.O. per la taratura interna della bilancia, ma a quanto ne so fare una taratura di una bilancia costa davvero poco ...fai un po' di conti!
Ciao
Paolo
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bollicina31
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Registrato: 27/09/15 19:45
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Residenza: lecco

MessaggioInviato: Mer Set 30, 2015 6:05 pm    Oggetto: Rispondi citando

Paoloruffatti ha scritto:
Ciao Simone.
tu dici:
perche’ a disegno abbiamo questo valore[/unquote]

Innazitutto, prendete quelli dell'UT e scoprite insieme a loro se le massaie si accorgono di una differenza do 4 decimi sulla lunghezza dei loro manici da scopa: uno dei problemi nasce proprio da li: se allargassero la tolleranza a + o - 1 mm cosa succederebbe?. Penso nulla, nessuno se ne accorgerebbe.

Diverso è per le boccole di plastica che vi hanno fatto, anche queste, inventare il sistema del carico della bilancia.
Sono sicuro che se cambiassero disegno della scopa in generale, facendo più grosse le pareti della boccola, il bisogno di tarare la bilancia sparirebbe: è il solito vecchio problema che incontro dappertutto ed io mi incaponisco a chiedere di modificare anche profondamente i disegni.

Semplicemente se i demiurghi dell'UT paralssero con la produzione che deve costruire le cazzate che inventano loro, gli i mprenditori risparmierebbero milioni a mese! : ho una riga di esempi da portarti con nomi e cognomi, in cui ho fatto risparmiare migliaia di € al giorno semplicemente con un click di mouse.

I vostri UT dovrebbero farsi un bel corso di design review

E adesso veniamo ai tuoi quesiti:
Io compererei una riga a testa degli operai che tagliano: forse se questi sono solo due o tre non conviene far tarare la riga millimetrata come primario e poi tarare le dime [ ma scusa! se tu taglio col seghetto questi tubi,non si può posizionare lo scontro della macchina usando la riga millimetrata e poi verifichi ogni tot pezzi se lo scontro si è mossso (spero siano capaci di bloccarlo seriamente!!)]
Questo va bene se riesci a togliere quel ridicolo 0,4 di tolleranza messo da UT che certamente ha pensato "gli scrivo 0,5, anzi 0,4 che fa più bello ed importante, così anche se fanno un errore di un millimetro va bene lo stesso, però siccome laggiù in produzione ci sono solo dei "baluba", faccaimogli paura!!" Credimi è proprio così!.
La nuova norma ha così da predicare della "cultura condivisa" : tutti gli UT considerano intoccabile il loro lavoro invece è proprio da li che si può partire a fare risparmi ed elminiazione di sprechi mastodontici!
Di nuvo (ho riletto il problema boccole) per questo caso è sempre un casino creato dall'UT e adesso ci aggiungiamo l'ACQ , acquisti; perchè non danno loro al fornitore delle boccole questei requisiti e si fanno fare un preventivo per darci le boccole a disegno (con tolleranze rispettate)?
costano troppo?, certo, ma sempre meno di quello che costa a noi il controllo che ripetiamo (2 volte: una loro per loro sicurezza e una noi perchè....non si sa mai! ...) robe de matt!

Io comunque farei un bel discorso con l'UT perchè per allungare il tubo di una scopa con uno sforzo calcolato ci hanno già pensato milioni di progettisti...vuoi che non ci sia il metodo di allungarlo (come i bastoncini da sci/trekking) che la concorrenza non abbia già studiato?
Comunque se insistono il tuo sistema di tartura della bilancia non ha problermi: tara questa bilancia periodicamente (se vuoi puoi comperarti una pesiera campione o solo due o tre campioni di peso (iattorno al peso che usate di solito) e poi devi fare una I.O. per la taratura interna della bilancia, ma a quanto ne so fare una taratura di una bilancia costa davvero poco ...fai un po' di conti!
Ciao
Paolo[/quote]

Ciao Paolo

scusami se non ti ho risposto subito, ma davvero sono di corsa ho solo 2 mesi per fare tutti i moduli le istruzioni e far entrare in testa alla gente la ISO.
ho letto e preso molto in considerazione
ma che dirti aspirare da terra la polvere ad oggi e' diventato una cosa difficile....

una sola e ultima domanda, come mai gli anelli lisci di taratura non sono ingrassati?
mentre i blocchetti si?

grazie mille
Simone
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