Il forum sulla Qualità di QualitiAmo

[QualitiAmo - Stefania]

Un articolo tratto da: "Il Corriere della Sera" sui pericoli che si nascondono dietro una scrivania.
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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[Quality]

Ok... purtroppo ho alcune delle cattive abitudini riportate nell'articolo ma...

...qualcuno mi sa dire in quale cavolo di ufficio c'è il "cane dell'ufficio"?

Sarebbe anche una cosa simpatica ma dove cavolo si è mai visto?

E chi lo porta a passeggio?

Boch...
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Se lo puoi sognare, lo puoi fare.

[KK]

Ok, a parte saltare la colazione e accarezzare il cane (il cane?!? ) per il resto le faccio tutte.... sono antigenico per eccellenza allora!
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Konsulente Kualità

[Quality]

Nel film "The wolf of Wall Street" facevano ripetutamente sesso negli uffici e nei bagni al punto che han dovuto mettere dei cartelli di divieto fuori dagli orari stabiliti...

Non mi pare sia stata elencata nell'articolo come una cattiva abitudine.

Allora forse non lo è.
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Se lo puoi sognare, lo puoi fare.

[QualitiAmo - Stefania]

Confesso anch'io un paio di brutte abitudini...

Cani da ufficio non li ho mai avuti ma gatti sì. In realtà si infilavano nel magazzino quando la stagione volgeva al freddo ma spesso e volentieri qualcuno sconfinava fino agli uffici...
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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[Slender Man]

[QualitiAmo - Stefania]

[Slender Man]

[QualitiAmo - Stefania]

[Slender Man]

Non era quel posto li'.

Li' non aspettano che apri il pacchetto.
Ti prendono i soldi, vanno al supermercato, li comprano da sole(*), i biscotti.
Poi tornano, ti rimettono i soldi in tasca, si posizionano a un metro e mangiano.

(*) non so perche', ma per me son tutte femmine. non so spiegarlo, lascio l'incombenza a Guerra, magari.
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"It's my way, or the highway." (James Dalton, Esq.)
"Manly hearts to guard the fair" (Job Description)

[QualitiAmo - Stefania]

[Paoloruffatti]

Ciao Slender,
in Brasile a me è capitato di conoscere altri animaletti: vi racconto un pezzetto della mia vita perchè nella sua drammaticità ha anche un risvolto agrodolce!
Si trattava di dar da mangiare a degli animaletti un po' particolari: i meninos de rua, che giravano a frotte nella città di Florianopolis stato del Sud chiamato Santa Catarina.

Ricordo che ne conobbi una banda, capeggiata da uno che aveva forse 10 anni, gli altri erano tutti più piccoli, il minore dei quali aveva non più di 4 -5 anni. Io ero seduto ad un bar e mi stavo mangiando un gelato in un afoso pomeriggio di domenica.
Mi si avvicinano con un fare tipico del cane randagio, e il capo mi chiede l’elemosina, gli altri dietro alle sue spalle, stretti uno all’altro, timorosi non tanto di me, quanto del padrone del locale, che come li vede esce dal banco e con la rapidità con cui si scacciano le mosche, assale il branco menando manate spaventose sulle loro schiene … e loro a scansarsi, salvo i più piccoli. Io gli salto addosso e lo fermo appena in tempo per evitare che colpisse il più piccolo che era il meno svelto (lo avrebbe per lo meno sciancato con quei terribili colpi). Lui mi rimprovera dicendo che se davo loro dei soldi sarei stato assalito o, per lo meno, accoltellato e che non avrei mai dovuto far vedere che avevo soldi in tasca.

Io per tutta risposta richiamo il gruppo, che non era scappato, ma che si era fermato a debita distanza (come fa una muta di cani randagi) stupito del mio prendere le loro difese ed evidentemente curioso di vedere come andava a finire il colloquio tra me e il padrone del bar.
Io chiedo al barista (e ho dovuto insistere parecchio) di preparare una decina (quanti erano) di coni gelato da tre palline e di darmeli: uno alla volta li ho consegnati ai bambini, attraversando la strada, perché loro non osavano avvicinarsi al bar. Finita la distribuzione, ho chiesto loro di avvicinarsi e mangiare con me il gelato: hanno accettato dopo essersi ben sincerati che il padrone non sarebbe uscito da dietro il bancone.
Alla fine ho estratto un fascio di cruzeiros (che per me non valevano nulla: il valore di qualche dollaro in tutto) e li ho dati al capo.
Ho qui davanti quel visetto che nonscorderò mai in vita e il miscuglio di sentimenti che sono passati nei suoi occhi in quel momento……

….L’epilogo è da ridere: finito di mangiare se ne sono andati, di corsa, senza dire grazie …. non credo che nessuno di loro conoscesse quella parola, e forse nemmeno la parola "gelato" e sono spariti dietro all’angolo; dopo qualche minuto durante il quale il padrone mi ripeteva il pericolo che avrei corso in futuro se avessi trattato quegli “animali”come avevo fatto, arriva correndo e piangendo il più piccolino che si ferma davanti me e in modo quasi comprensibile mi dice “a me non hanno dato niente!!!”, si riferiva alla spartizione dei cruzeiros che devono aver fatto tra tutti i componenti della banda. Estraggo dalla tasca dieci dollari e glieli do, lui non li riconosce certamente, ma vedo nei suoi occhi (e ce l’ho stampato davanti ai miei tutt’ora) il vero significato della parola “gratitudine”; non profferisce parole e scappa come era venuto.

Inutile dire che il padrone del bar, a quella vista, ha scosso il capo con uno sguardo di commiserazione per uno, come me, che “non aveva capito niente della vita”
Ciao
Paolo

[Slender Man]

Incontrare la miseria vera.
A me è successo in Romania, fine anni 90. Capisco, mi si gira ancora lo stomaco a pensarci. E per quanto uno cerchi di comportarsi in modo civile, resta sempre quel vago senso di vergogna per quel che siamo, per il modo in cui viviamo, per le cose in cui crediamo.
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[Guerra]