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Sessismo e lavoro

 
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Autore Messaggio
QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
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MessaggioInviato: Lun Gen 19, 2015 3:19 pm    Oggetto: Sessismo e lavoro Rispondi citando

Un articolo tratto da "D" su sessismo e mondo del lavoro.
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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Guerra
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Messaggi: 5802

MessaggioInviato: Lun Gen 19, 2015 3:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

La (6):
come in tutte le leggende c'è sempre un fondo di verità.
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Guerra
Forumista classe "oro"


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Messaggi: 5802

MessaggioInviato: Lun Gen 19, 2015 3:55 pm    Oggetto: Rispondi citando

In ogni caso nel mio comportamento non ravviso nessuno degli 8 punti elencati.
Sono generalmente più gentile con una donna che con un maschio; ritengo che siamo diversi e quindi i rapporti tra uomo e donna siano necessariamente diversi.
Poi se si vuol polemizzare, lo si può fare anche con il "grado di gentilezza".
Parità dei diritti?
No, ma in un momento dove nel lavoro l'uomo è pressochè un lavoratore più che un essere animato, diventa davvero difficile per tutti; particolarmente per le donne.
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26589

MessaggioInviato: Lun Gen 19, 2015 4:44 pm    Oggetto: Rispondi citando

Esperienza personale:

1, 2, 4, 7, 8: mai successo. Penso che la credibilità non sia legata al sesso e si conquisti sul campo. Che si tratti di uomini o di donne non cambia nulla.

3: ovviamente sì. E ovviamente ho sbattuto la porta dopo aver espresso il mio parere al riguardo.

5, 6: se ci limitiamo alle battute idiote sì ma sono sempre state le benvenute perché in alcuni casi aiutano a discriminare subito tra gli uomini e gli ominidi e a comportarsi di conseguenza.

A mio giudizio ci sono due modi di darsi alle battutacce a sfondo sessista. Quello più diffuso mette in evidenza un disagio profondo ed evidenzia immediatamente il punto debole della controparte. Un vantaggio servito su un piatto d'argento se si è dediti all'osservazione dei propri simili.

Poi c'è l'altro modo, decisamente più interessante e - ovviamente - poco diffuso. Una battuta sessista può essere anche intelligente e, soprattutto, far ridere che è la cosa fondamentale. Anche in questo caso trasmette un messaggio, ovviamente completamente diverso dal primo.

Il problema? E' che tutti credono di appartenere al secondo gruppo (sigh...)
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MessaggioInviato: Lun Gen 19, 2015 4:58 pm    Oggetto: Rispondi citando

Le battute si fanno tra amici, non tra colleghi.
Personalmente la differenza è sostanziale e la tengo sempre presente.
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Portello
Qualfista


Registrato: 29/09/09 15:03
Messaggi: 1594
Residenza: Barcellona

MessaggioInviato: Mar Gen 20, 2015 2:26 pm    Oggetto: Rispondi citando

Fermo restando che i lavoratori vanno trattati (uomini e donne) con lo stesso rispetto, è pur vero che ci sono differenze profonde tra uomini e donne che ricoprono la stessa mansione, a parità di ogni altro fattore.
Banalizzando, il cameratismo (se vogliamo chiamarlo così) è talmente tipico negli uomini che chi ne resta fuori è visto come diverso, da escludere.
Per una donna fare gruppo (per come lo intendono gli uomini) in ufficio (magari con altre donne?) è veramente difficile.
Per fare un altro esempio, un aspetto su cui le donne sono nettamente superiori all'uomo è il grado di concentrazione e precisione che sono in grado di mettere in quello che fanno.
Se poi una donna è particolarmente precisa nel denunciare la manchevolezze del collega uomo, allora è quasi certo che questi identificherà la precisione come un parossismo tipicamente femminile.
Non sto giustificando certi comportamenti, è solo che queste differenze in un ambiente stressato e competitivo possono tirare fuori il peggio da ognuno.
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Portello
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dario
Enigmatico sorridente


Registrato: 27/11/07 16:30
Messaggi: 3701

MessaggioInviato: Mar Gen 20, 2015 3:04 pm    Oggetto: Rispondi citando

Sono sulla frequenza di Portello: Nessuna differenza di trattamento con differenze profonde. Poi mi scollo un pochino perché per me le differenze non sono nel "cameratismo" o "fare gruppo", ma in altre cose. Nemmeno sulla precisione vedo differenze di genere Tanto meno mi ritrovo nel "nettamente". :-)

Sulle affermazioni:

1. Essere scambiata per la segretaria, per la donna delle pulizie, per l'hostess anche quando si ricopre un ruolo di alto livello.
Mai!

2. Non essere chiamata con il proprio titolo riconosciuto invece ai colleghi, ad esempio dottore o ingegnere, ma con il proprio nome o altro come "cara", "stellina" o "principessa" (le principesse imperversano nella vita di una donna...).
Ho la fortuna di vivere in un contesto in cui i titoli non sono per nulla segno di "superiorità" o "distinzione". Nessuno si presenta con "Buongiorno, sono il dottor Abc". Anzi, se lo fanno sono visti in negativo. Prima la persona e il contenuto, poi, solo nella firma , i titoli.

3. Sentirsi chiedere a un colloquio di lavoro se si ha intenzione di avere figli, rischiare il posto in caso di maternità, trovare cambiamenti al rientro. Donna in età fertile e carriera non sembrano essere viste di buon occhio.

4. Subire discriminazioni che derivano da stereotipi sessisti come avere limiti, non poter accedere ad avanzamenti, a posti dirigenziali, essere sottopagate, non avere gli stessi scatti di livello rispetto ai colleghi.
Purtroppo è una realtà che la donna è pagata da un 10 ad un 15% in meno. Inutile girarci attorno.

5. Ritrovarsi con colleghi che esibiscono complicità da caserma, assistere a battute volgari e sciocche, modi per banalizzare l'autorevolezza di una donna, rimetterla "al suo posto", ridefinire i ruoli. Ricevere insinuazioni legate alla sessualità, ammiccamenti e anche palpeggiamenti.
Anche qui per me è inconcepibile chiedere ad una donna se intenda diventare mamma... Per fortuna ci sono donne che ricordano che la vita nasce dalla mamma e portano la vita, quella vera, nell'ambiente di lavoro...

6. Sentirsi dire di avere il ciclo quando si esprime un'opinione in modo fermo o ci si arrabbia per qualcosa.
Già sentito, ma solo di fronte a situazioni davvero "di sclero" ossia quando una, portata oltre ogni limite si è messa a sclerare. Ma non lo scuso.

7. Capire di non essere considerata attendibile, autorevole come un uomo. Veder richiedere la presenza di un lui per avvalorare le nostre idee, decisioni, comportamenti, competenze.
Non esiste.

8. Essere messa in disparte, non avere voce in capitolo, non riscuotere credibilità, non avere responsabilità. Ricevere atteggiamenti di sufficienza, arroganti o di falsa cortesia finalizzati a mettere in discussione le capacità professionali.
Non esiste.
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26589

MessaggioInviato: Mar Gen 20, 2015 3:27 pm    Oggetto: Rispondi citando

Portello ha scritto:
Banalizzando, il cameratismo (se vogliamo chiamarlo così) è talmente tipico negli uomini che chi ne resta fuori è visto come diverso, da escludere.


Mah...non so. Io ho lavorato in ambienti molto maschili e con i colleghi uomini mi sono sempre trovata molto bene. Il cameratismo veniva spontaneo anche in gruppi misti o, almeno, questa è la mia esperienza.

Il gruppo, per quanto mi riguarda, nasce con una certa tipologia di persone e che siano maschi o femmine non mi importa.

Portello ha scritto:
Per fare un altro esempio, un aspetto su cui le donne sono nettamente superiori all'uomo è il grado di concentrazione e precisione che sono in grado di mettere in quello che fanno.


Sto con Dario. Ho avuto colleghi precisissimi e colleghe casiniste. E viceversa, naturalmente.

Portello ha scritto:
Se poi una donna è particolarmente precisa nel denunciare la manchevolezze del collega uomo, allora è quasi certo che questi identificherà la precisione come un parossismo tipicamente femminile.
Non sto giustificando certi comportamenti, è solo che queste differenze in un ambiente stressato e competitivo possono tirare fuori il peggio da ognuno.


In questo hai ragione. Vale anche il contrario, naturalmente.

dario ha scritto:
Ho la fortuna di vivere in un contesto in cui i titoli non sono per nulla segno di "superiorità" o "distinzione". Nessuno si presenta con "Buongiorno, sono il dottor Abc". Anzi, se lo fanno sono visti in negativo. Prima la persona e il contenuto, poi, solo nella firma , i titoli.


Bello...essere, non apparire.
Le realtà dove il "dott." e l'"ing." sono tutto mi comunicano immediatamente qualcosa di spiacevole. Se poi dietro non c'è nulla, come spesso accade, la sensazione è ancora più sgradevole.

dario ha scritto:
Già sentito, ma solo di fronte a situazioni davvero "di sclero" ossia quando una, portata oltre ogni limite si è messa a sclerare. Ma non lo scuso.


Tutti abbiamo i momenti no. Tutti vorremmo aver reagito in maniera diversa almeno una volta nella vita. Imputare tutto questo ai cambiamenti fisiologici legati all'essere donna è, a dir poco, demenziale.
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