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Aggiornamenti sulla nuova ISO 9001:2015
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Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> La futura ISO 9001, l'attuale ISO 9001:2015 e le versioni precedenti
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QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Mer Ott 22, 2014 10:48 am    Oggetto: Aggiornamenti sulla nuova ISO 9001:2015 Rispondi citando

Dato che dobbiamo gestire al meglio il periodo di preparazione alla nuova norma ISO 9001:2015 (la cui pubblicazione è prevista - appunto - per la fine del 2015), ci è sembrato opportuno riunire in un'unica pagina tutti i futuri articoli, gli approfondimenti, le discussioni e le riflessioni che faremo sull'argomento da oggi a quando verrà pubblicato lo standard.
Dopo questa data vedremo se riorganizzare il materiale e, naturalmente, vi faremo sapere come.

Questa è la pagina che abbiamo scelto per contenere tutti i link (li trovate in calce al testo) al materiale sulla ISO 9001:2015. La potete trovare facilmente perché l'abbiamo linkata anche nell'homepage di QualitiAmo.



Se non vedete le modifiche su entrambe le pagine, provate a ricaricarle perché potreste averle consultate questa mattina e non visualizzare i cambiamenti per problemi di cache.
_________________
Stefania - Staff di QualitiAmo

ISO 9001:2015 - SI AGGIUNGE ALLA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO IL NUOVO TESTO CHE SVELA I SEGRETI DELLA FUTURA NORMA



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Paoloruffatti
Yoda


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MessaggioInviato: Mer Ott 22, 2014 11:49 am    Oggetto: Rispondi citando

Non vorrei essere preso per quello che dopo aver letto un giallo dice a tutti che "l'assassino è il maggiordomo", ma mi sento di dirvi una cosa che nei nostri e-book non era stata sottolineata a sufficienza e cioè:

Fin dal 1987 (anno della emissione della prima ISO 9001 , col nome di UNI EN ISO 29001-2 e 3) si è vissuti in un terribile frainteso;

eccovelo:

Il Sistema di gestione della qualità (SGQ) è un sistema di gestione DIVERSO dal ben più preciso "sistema di gestione aziendale - "nostro interno" (mi sono sentito ripetere questo concetto fino alla noia in questi venticinque anni di consulenza!), MAI messo in discussione dall'imprenditore e men che meno dai capi struttura che dovevano assolutamente "fare efficienza" nel loro orticello-reparto/ufficio di competenza, magari facendo lavorare più velocemente quegli "scansafatiche degli operai e impiegati dalla schiena dritta".

In pratica il loro "nostro interno" era [ e purtroppo è ancora per moltissime PMI] il sistema organizzativo "vero", quello che produce e rende ...anche se oggi non rende più!, mentre il SGQ costa e non serve a niente: "non ci ha fatto trovare clienti nuovi e non ha fatto aumentre il nostro fatturato...quasi quasi lo elimino!"

Per costoro il SGQ non era altro che un sistema di generare e archiviare un sacco di carta inutile per fare contento il certificatore una volta all'anno ("quando lo chiamiamo per confermarci il "bollino")

La riprova di questo terribile errore è che ci scrivono a decine i ragazzi appena usciti dalle scuole che si innamorano di questo che è diventato un vero e proprio "mestiere", da intraprendere al posto di un qualsiasi altro [ spendendo follie di soldi per frequentare corsi para universitari propinati amorosamente da "esperti della Qualità"]...dato che non hanno esperienze pregresse e quindi sperano di potersi vendere a qualche azienda (che li paga pochissimo, ovviamente) per scoprire che vengono usati solo per "mettere a posto la carta".

Grande è la loro disillusione (così ci scrivono) quando capiscono di essere usati come reggi scartoffie anzichè fare un mestiere affascinante come quello della consulenza di organizzazione.

La nuova versione che uscirà nel 2015 della ISO 9001 rimette a posto le cose (con 25 anni di ritardo) eliminando l'obbligatorietà di scrivere un manuale e delle procedure, in parallelo alla prassi corrente di solito molto diversa, ma definire bene la carta che gira oggi in azienda e che serve (o dovrebbe servire) a far girare le cose senza sperechi di tempo e danaro; la nuova norma chiama questa documentazione "documented informations" e le cita ben 25 volte nel testo! (si tratta essenzialmente della documentazione ATTUALE: disegni, specifiche, moduli di registrazione, bolle di movimento materiali e, se le volete scrivere, o mettere a disposizionie di tutti su dei video, delle istruzioni di lavoro o "standard" aziendali da condividere).

La documentazione del SGQ, cioè manuali procedure e relativi moduli, che subito dei miei colleghi furbi avevano venduto a caro prezzo agli ignari imprenditori delle PMI scopiazzandole da quelle scritte da due tre grandi multinazionali che le avevano prodotte (io lavoravo in una di quelle e collaborai alla edizione dei primi manuali e procedure in italia, negli anni settanta) era scritta secondo delle norme americane emesse da chi aveva capito che Qualità=Buona Organizzazione, soprattutto, ..... ma non una organizzazione cartacea, parallela a quella esistente!.

Se leggerete la nuova norma con in testa questi concetti che vi ho appena raccontato capirete perchè non si tratta di una nuova norma semplificata (come molti imprenditori di questo tipo auspicavano) , bensì di una proposta di rimediare questo enorme e tragico malinteso di base ......finalmente!.
ciao a tutti
Paolo
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Fagus
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MessaggioInviato: Mer Ott 22, 2014 2:56 pm    Oggetto: Rispondi citando

Paoloruffatti ha scritto:
Se leggerete la nuova norma con in testa questi concetti che vi ho appena raccontato capirete perchè non si tratta di una nuova norma semplificata (come molti imprenditori di questo tipo auspicavano) , bensì di una proposta di rimediare questo enorme e tragico malinteso di base ......finalmente!.


Io non sarei così sicuro che la nuova norma porterà rimedio.
Ci saranno sempre i molti imprenditori che la vedranno come semplificazione ed OdC che si comporteranno di conseguenza, procastinando a data da definirsi l'eliminazione dei bollini chiquita.
Così come senza questa nuova edizione chi aveva capito non aveva due sistemi di gestione sconnessi tra loro, ma uno solo e funzionale.
_________________
Agostino
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Paoloruffatti
Yoda


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MessaggioInviato: Mer Ott 22, 2014 3:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

Beh!, di solito dicono a me che sono un pessimista inveterato, ma ho paura che tu mi batta di qualche lunghezza! ...stavo per dirti infatti che tu hai ragione da vendere, ma poi se non ci spendiamo noi che questa cosa l'abbiamo capita ormai da qualche decennio, chi vuoi che faccia l'ottimista? ...forse i ragazzi che ci leggono?
Diciamo e speriamo che questi nostri libelli li legga davvero qualche imprenditore che è disponbile a fare quel che diciamo.... noi incontraccambio gli promettiamo tutto il supporto gratis sulle pagine che ci ospitano.
Non so cosa possiamo dire di più per convincerli!
Voi cosa ne dite?
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chrisbin
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MessaggioInviato: Mer Ott 22, 2014 4:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

Caro Paolo, cari tutti...

Mi collego alla delucidazione sul fraintendimento per denunciare una brutta abitudine a cui mi è capitato di assistere inerme qualche giorno fa nell'azienda per la quale lavoro.
Evito di parlare di come sia (dis)organizzata, ma è la tipica azienda del nord-est italiano, nata con un titolare (il padrone...) ed ora in mano al figlio, dopo il passaggio generazionale... anche qui evito di dirvi cose troppo scontate.
Tutti si sciacquano la bocca dicendo che l'età media all'interno di questa realtà sia molto bassa, ma basta prendere i 2-3 esempi di persone non più giovanissime e la media si alza a sproposito (2-3 persone rovinano la media in maniera significativa...).
Paolo e tutti i "senior" che scrivono in questo forum: se queste 2-3 persone avessero un 10% del carisma e della flessibilità mentale che avete voi, io sarei il più felice di questo mondo, perché si potrebbe quantomeno sentire un po' di profumo di buono! Ahimè...non è così!

Sistema di gestione aziendale VS. Sistema di gestione per la qualità... anche qui si sente forte forte la differenza, sia costantemente nel quotidiano, sia nel vecchiume cammuffato da innovazione che purtroppo si vuole far passare.

L'episodio è scaturito da uno di questi personaggi, proveniente da grosse realtà industriali dove ha rivestito ruoli importantissimi, ora messo in posizione strategica e con l'intento di rivoluzionare l'ufficio acquisti, già in mano ad una quasi coetanea, ma di qualche anno più grande (pensate un po'...).
Ha creato in autonomia, ma supportato dal vertice aziendale, succube e pendente dalle sue labbra, una bella procedura per la gestione degli acquisti...

28 pagine che sembrano la gara di appalto per la TAV...

Esiste già la procedura per la gestione degli acquisti, migliorabile quanto vogliamo, ma esiste anche una gestione della documentazione, oltre a delle persone che rivestono dei ruoli alle quali rivolgersi e che sicuramente avrebbero sposato un simile miglioramento.

Sarà ufficiale a partire dal 3 novembre... ma colmo dei colmi... suonino le trombe... rimarrà attiva anche l'attuale procedura per la gestione degli acquisti, in quanto l'intento è quello di regolamentare le attività degli acquisti per far funzionare l'azienda, mentre l'attuale procedura serve per il sistema di gestione per la qualità...NON PER L'AZIENDA.

Che schifo.

Paolo: come sempre, le tue vedute, i tuoi orizzonti, i tuoi principi li vedo là in alto, come l'altare principale in chiesa, con gli affreschi che inducono speranza ma a portata ben oltre lo scibile umano...
Almeno qui.

Scusate per lo sfogo e se avessi urtato la sensibilità di qualcuno, togliete pure questo mio post...

Ah... dimenticavo... se vi riportassi le prime frasi della procedura... beh... credo che Stefania e tutto lo staff di Qualitiamo farebbero un salto... ma evito perché non voglio infierire sui miei... "paesi bassi", già provati da anni di sistema di gestione mal interpretato!

Un abbraccio.
_________________
Christian
"Fare il giornalista è sempre meglio che lavorare."
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Paoloruffatti
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MessaggioInviato: Mer Ott 22, 2014 8:13 pm    Oggetto: Rispondi citando

Caro Chris,
mi hai raccontato un film ch ho già visto molte e molte volte ...... e quasi sempre nella tua provincia!
Ho incontrato parecchi imprenditori che essendosi accorti che la loro barca affondava si sono affidati a stregoni che li sfruttavano (a Verona ho trovato un ex consulente che un po' alla volta stava fregando l'azienda all'imprenditore babbione e stava lavorando molto bene per riuscirci!)

Io non conosco certamente questo che ha assunto funzioni "importantissime" in giovinezza ed ora da furbo non si sogna nemmeno di andare a toccare il vero problema che tu ci hai dipinto perfettamente, ma va a mettere le mani dove riuscirà certamente a far vedere al capo che lui è un mago capace di portare a casa dei "risparmi" [chissenefrega se lo fa a spese dei poveri fornitori che saranno sodomizzati da una procedura da TAV, col solo intento di far loro abbassare il prezzo e poco importa se diminuiranno la qualità: ci penserà quello della Qualità a strinarli ... e se non ci riesce...indovina chi è l'incapace!].
Magistrale la sua mossa di far coesistere DUE procedure di gestione: ti dico solo di stare attento perchè quando avrà fatto la dimostrazione di cui sopra all'Imprenditore, attaccherà quei mangia pane a tradimento della qualità usando come clava proprio la vostra procedura che non serve a nulla per riuscire a far migliorare la qualità del prodotto che lui ha portato a casa con il sudore della sua fronte e scienza.... e il babbione ci crederà ... dato che lo paga profumatamente!!

Il solo consiglio che ti posso dare oggi è di cercare di far vedere che la sua procedura è degna di esistere da sola e cancelli la tua (anche se perfetta), in modo da togliergli lo strumento ("la evidenza oggettiva") per farti cacciare!
Auguri chris
Paolo
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Fagus
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MessaggioInviato: Mer Ott 22, 2014 11:41 pm    Oggetto: Rispondi citando

Paoloruffatti ha scritto:
Beh!, di solito dicono a me che sono un pessimista inveterato, ma ho paura che tu mi batta di qualche lunghezza! ...stavo per dirti infatti che tu hai ragione da vendere, ma poi se non ci spendiamo noi che questa cosa l'abbiamo capita ormai da qualche decennio, chi vuoi che faccia l'ottimista?

Non sono pessimista. Sono realista e sai bene che è così. Basti vedere la replica della replica del film narrato da Chris per rendersi conto che tutto corrisponde al vero.
Il giorno in cui gli OdC opereranno per il bene del paese e non per far solo "grana" forse cambieranno le cose. Questo significa che ne basterebbero molti meno di quelli in essere in Italia e che tanti "mangiapane a sbafo" dovrebbero trovare diversa occupazione.
Scusate la durezza, ma il meccanismo del Gattopardo non penso esista solo in politica.
Il film di Chris comunque lo possiamo girare in una qualsiasi location anche a ovest di Vicenza, fino a Milano.
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Agostino
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QualitiAmo - Alberto
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MessaggioInviato: Gio Ott 23, 2014 8:22 am    Oggetto: Rispondi citando

Brutto leggere quello che scrive il povero Christian e ancora più brutto vedere le osservazioni di Paolo e Agostino.

Siamo su una barca che fa acqua da tutte le parti, cari miei, e in questo mare in tempesta è dura trovare il coraggio e la forza di andare avanti.

Le nostre aziende, seguendo le prassi che voi descrivete così bene, non potranno andare avanti ancora per molto soparttutto davanti a questa crisi epocale.

Anche se è un po' come andare a sbattere continuamente contro un muro, non bisogna smettere di sottolineare l'errore. Con rispetto, educazione ma sempre con fermezza.

Purtroppo il nostro futuro è nelle mani di questa gente. Sono loro a costituire quella maggioranza che deciderà la nostra sorte. Girarci dall'altra parte non ci servirà se lasceremo a loro la possibilità di sbagliare di nuovo perché sbaglieranno, statene certi e oggi non possiamo più permetterci errori anche se continuiamo a farne (e li facciamo sempre più grossi).

Lo so che non è facile ma dobbiamo imparare noi quello che non sono in grado di fare loro. Ognuno secondo le proprie possibilità ma dobbiamo.
Anche se si ostinano a dirci che siamo dei folli. Dobbiamo perché non abbiamo alternative.

Ognuno nella propria organizzazione, ognuno arrabbiandosi ogni giorno un po'. E' l'unica alternativa, credo. Confused
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Alberto - Staff di QualitiAmo

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Fagus
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MessaggioInviato: Gio Ott 23, 2014 4:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

QualitiAmo - Alberto ha scritto:
Ognuno nella propria organizzazione, ognuno arrabbiandosi ogni giorno un po'. E' l'unica alternativa, credo. Confused


Per il mio fegato ho imparato ad non arrabbiarmi più. Questo non implica in non avere ancora sulla capoccia il cappello a larghe falde di Don Chisciotte.
Purtroppo in molti pensavano "finché la barca va lasciala andare", ma adesso che la barca affonda spero almeno abbiamo il coraggio del comandante dell'Andrea Doria.

Nascondere poi la realtà dietro un filo d'erba non mi sembra corretto, soprattutto alla nuove leve: almeno loro imparino da subito a non farsi il sangue cattivo.
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Agostino
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QualitiAmo - Alberto
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MessaggioInviato: Gio Ott 23, 2014 4:38 pm    Oggetto: Rispondi citando

Se tu, Agostino, hai imparato a non arrabbiarti è un bene. Io, purtroppo, continuo a farlo e so che sbaglio ma non riesco a fare altrimenti.

Ai giovani bisogna dare tutti gli insegnamenti necessari perchè non facciano i nostri stessi errori ma bisogna anche comunicare un minimo di serenità e di ottimismo perchè hanno davanti una situazione orribile e aggiungere un ulteriore carico non li aiuterebbe.

Oggi sono proprio ottimista, eh? Non c'è che dire! Cool
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Alberto - Staff di QualitiAmo

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Slender Man
M.A.S.P.


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MessaggioInviato: Ven Ott 24, 2014 9:39 am    Oggetto: Rispondi citando

io combatto da anni una battaglia strana.
molte volte in azienda si sa dove sta il problema, dove nasce.
in alcuni punti del flusso, a monte, qualcuno lavora male. per ignoranza, dolo, menefreghismo,
troppe volte ho spiegato che il problema si risolve dove si genera, e che quindi io ho smesso di sbattermi per "mettere a posto" le cose. se vogliono, aiuto al massimo per intervenire DOVE nasce, supportando, formando, affiancando. ma non accetto piu' che la sorgente possa continuare a gettare fumo perche' tanto poi a valle le persone di buona volontà "metteranno a posto"

le persone di buona volontà sono la rovina delle aziende.
ne sono convintissimo. mascherano i problemi, creano alibi perversi.

io devo dimostrare volonta e abnegazione nel fare il MIO lavoro, non nel mettere insieme accrocchi che rimedino al lavoro di altri.

ho deciso di non cedere piu' al ricatto "eh ma se non facciamo cosi' l'azienda va a rotoli". nella mia esperienza è proprio cosi' che le aziende vanno a rotoli, quando l'emergenza diventa abitudine.
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"It's my way, or the highway." (James Dalton, Esq.)
"Manly hearts to guard the fair" (Job Description)
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Paoloruffatti
Yoda


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MessaggioInviato: Ven Ott 24, 2014 1:45 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Slender,
hai fatto una foto precisa degli "indispensabili": tu le chiami "persone di buona volontà, ma si tratta solo di sinonimi"
Nelle piccole aziende spesso si tratta dell'operaio che ha iniziato col padrone 35 anni fa l'avventura.
Il padrone (che magari si è stufato di capire e migliorare la tecnologia) non poteva fare a meno del'operaio che in 35 anni ha promosso a capo reparto e poi gli ha aumentato lo stipendio (per forza o per riconoscenza), "delegandogli " però la noia di "far girare le cose" [non stupitevi, ma spessissimo la genesi della non organizzazione è proprio questa].

Il poveretto, sentendo si orgogliosamente utile si è dannato l'anima per farle girare inventandosi lui una organizzazione che nel migliore dei casi era ovviamente fatta per funzioni (nessuno pensava all'organizzazione per processi) e ...... niente di scritto per via dell'allergia a lasciare tracce, ma sicuramente fatta a sua immagine e somiglianza, ma siccome l'azienda pompava utili, che erano la metà di quello che si sarebbe potuto ottenere con una organizzazione più efficiente, al Padrone bastava e avanzava così.

Il padrone però non si è MAI accorto che l'azienda organizzata così invecchia con chi c'è dentro.

Inoltre l'Indispensabile, per difendere il suo primato dagli attacchi dei più giovani che "avevano studiato" [compresi i figli: la seconda generazione, che "...però non ha il carisma del padre!", col cavolo che ha insegnato qualcosa a qualcuno: ha inventato cioè la cultura dei cassetti chiusi quella di non far sapere a nessuno il "Perchè" si facevano così le cose, altrimenti la sua posizione dominante gli veniva scippata.

Questo sistema ha il gravissimo difetto che i cassetti chiusi fanno le ragnatele e quando l'indispensabile va in pensione l'azienda è già finita (lo era già, o si incamminava sulla via del declino perchè si basava su cose ed idee obsolete da 30 anni).

L'imprenditore ovviamente ascrive questa perdita inesorabile alla crisi, alle banche che non scuciono un €, al destino cinico e baro, al personale "che da quando è andato via Gigi si è seduto e non è più efficiente"ecc ecc; trova cioè mille scuse per allontanare da sè il dubbio che forse aveva sbagliato LUI qualcosa.....
Ciao
Paolo

PS: l'affermanzione che riporti come detta dal padrone o dall'indispensabile "..se non faccio così va tutto a rotoli", a parte che è comunque una balla stratosferica, è proprio il tipo di difesa che l'indispensabile adotta correntemente.
A volte si sente dire, per sua difesa personale quando è a colloquio con il padrone che gli ha affiancato un figlio o un ragazzo giovane, "per tirarli su!": "...... sii! il ragazzo è bravino ....ma ieri mi ha fatto questa (e snocciola giù una castronata fatta dall'apprendista, che lui si è guardato bene di aiutare o consigliare), ...ah non ci sono più le persone di quando abbiamo cominciato, io e te assieme, la nostra avventura .... i giovani di oggi non hanno più le palle che avevamo noi!, ricordi?"[ Messaggio neanche tanto nascosto: ..."ti sono indispensabile e devi essere contento che per fortuna hai trovato me!"]

..e il padrone , mona! acconsente!
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Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
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MessaggioInviato: Ven Ott 24, 2014 10:23 pm    Oggetto: Rispondi citando

Vorrei rispondere al post di martedì 21 di Stefano Palesitini in questo thread come suggerisce giustamente Stefania

Caro Palestini

Volevo dapprima rispondere alla sua conclusione che lei esprime con:

Citazione:
Mentre non vedo di primo impatto come poter sistemare la considerazione di Paolo sull’introduzione del rischio nei processi decisionali, che pur condividendola in assoluto soprattutto in termini di pianificazione, la vedo un po’ fuori tema nell’ambito 9001:2015.


Ed ancor prima lei aveva affermato:

l
Citazione:
a CD della 9001:2015 (versione dell’estate 2013) si riferisce ai soli rischi che possono condizionare gli obiettivi del sistema qualità


In sostanza lei dice che la mia collocazione dell’analisi dei rischi sia “un po’ fuori tema nell’ambito del Committee Draft (CD) della 9001: 2015”

Io credo che questa sua considerazione sia dovuta senz’altro al misunderstanding di base di cui le accennavo l’altro giorno (Martedì 21) e che ha colpito tanti …e non mi stupirei che dentro ci fosse anche qualche solone dell’APQC che lei cita.

Lei mi dice che:
Citazione:
APQC ritiene che i rischi debbano essere associati alle “attività che compongono la catena del valore di un’azienda”.

“Catena del valore di un’azienda che ricomprende i sistemi di gestione della qualità tra i macro processi di supporto [??] in particolare quello [denominato] “Develop and manage business capabilities”, [e quell’altro denominato ] “Manage Enterprise Quality”.


Se leggiamo infatti le finalità di questi due “processi di supporto” scopriamo che non si tratta di processi di supporto ma dell’attività di management dell’azienda nel suo complesso.

E cioè io affermo semplicemente che il Quality Management System non è una sovrastruttura da aggiungere ad un gia buono sistema di Management dell’azienda, o una stampella per tenere diritto il Management aziendale: SI TRATTA SEMPRE DI UN SISTEMA DI GESTIONE AZIENDALE UNICO PENSATO, APPLICATO E CONTROLLATO (dentro e fuori dell’azienda, intendendo per fuori i fornitori ed il cliente) PER OTTENERE LA QUALITA’ o meglio LA CONFORMITA’ DEL PRODOTTO E LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE.
La nuova norma aggiunge poi anche l’armonioso sistema di rapporti con le “altre parti interessate” …..finalmente, per introdurre una seria visione etica che completi i “requisiti” delle vecchie edizioni (solo cose tecniche avulse di rapporti con le persone che vivono dentro e fuori dell’azienda e che modificano o vengono modificati dalla presenza dell’azienda sul territorio)

Leggendo bene tutta la proposta di norma e sgomberato il terreno da qusto tragico misunderstanding, non vedo più alcun dubbio sul campo di applicazione del risk management.

L’estensore applica per la prima volta il risk management come abito mentale, come lei ha ben espresso nella prima ipotesi;
ma vedo che lei, per contrapposizione, considera la sua applicazione a tutte le attività che “compongono la catena del valore” come se ciò escludesse una parte delle attività aziendali.

Se male non intendo, catena del valore significa tutte le attività necessarie a produrre il prodotto/servizio da fornire al Cliente per la sua soddisfazione: raggiungimento degli obiettivi, …. non DELLA qualità , ma PER il raggiungimento della qualità del prodotto/servizio.

La seconda opzione del dubbio per la quale lei alla fine opta è quella che:

“si riferisce ai soli rischi che possono condizionare gli obiettivi del sistema qualità” .

Certo: lei avrebbe ragione da vendere se gli obiettivi della Qualità fossero obiettivi finalizzati a far sopravvivere il sistema della qualità stesso

Solo leggendo l’ ultima edizione del 2008 della norma, che aveva addirittura dettato per l’imprenditore i temini precisi del compitino per casa che si chiamava “Riesame della Direzione”, ci si accorgerebbe questo doveva toccare le performances di tutte le funzioni aziendali per definire, prima , e verificare il raggiungimento o meno, poi, di obiettivi definiti dalla direzione.
La Direzione doveva alla fine esprimere le conclusioni strategiche/operative di tale riesame mediante la fissazione di questi obiettivi , non pensati come pie illusioni o dichiarazioni di buona volontà, ma sulla base di dati certi e definiti, letti come output delle azioni di management.

Già quest’ultima versione del 2008 definiva, senza nominarli, gli indicatori, cioè suggeriva di leggere i dati della performance di ogni settore aziendale mediante degli appropriati indicatori che dessero dei dati, delle informazioni di trend per definire il quantum degli obiettivi.

Quindi il riesame cioè un’attività di mangement fondamentale dell’azienda, fissava degli obiettivi per il raggiungimento della Qualità e NON dati solo per un astratto Sistema di Gestione della Qualità, di supporto? a che cosa?!,

Pertanto La sua prima opzione è quella che io sposo dopo aver letto ogno angolo di quella proposta di norma (non mi sono fermato a quelle semplici osservazioni contenute nelle foreword del comitato tecnico 176 della ISO) ora scomparse dal DIS, ma ho letto CHE COSA SIGNIFICA QMS per ogni attività
Di conseguenza leggo che il risk management è in pratica un’attitude che ogni manager deve avere ed applicare ad ogni decisione da prendere (con le finalità insite nel suo DNA di ottenere il meglio per i prodotto e per la soddisfazione del cliente) per essere proattivo: evitare, cioè di dover seguire un patatrac generato da una decisionse sbagliata e doverlo curare (con i costi, a volte altissimi che ne conseguirebbero)

Vorrei chiudere questo sproloquio, dicendo che casca tutto il palco messo su da chi si è letto male la norma che considera gli obiettivi (e i relativi indicatori di misura) come delle cose astratte sacrificate sull’altare di una liturgia che chiamano Qualità, come se questa poveretta fosse un qualcosa di fisico, diverso e avulso dalle attività per la fornitura di un prodotto e/o dal servizio ad un cliente e diverso dalle strategie/attività gestionali “vere” aziendali.

Gli obiettivi PER la qualità insomma devono essere gli stessi obiettivi che si prefigge un top management per misurare la sua efficacia ed efficienza, nella conduzione dell’azienda

… e le dirò anche che una norma non può spiegare all’imprenditore tonto che Qualità e organizzazione aziendale sono la STESSA COSA, da sempre e che le due cose staccate non possono esistere autonomamente.

Anche gli estensori delle norme però hanno avuto le loro grosse colpe perché si sono sempre riferiti a “requisiti” non scrivendo nulla sull’etica di base (cap 4 rivoluzionato nella versione 2015): l’unica grande e vera novità contenuta in questa versione, assieme alla finalmente esplicitata “organizzazione per processi”

Direi infine che la conduzione di un’azienda senza lo sforzo di condurla avendo chiari gli obiettivi pianificati per farlo bene, per ottenere cioè la qualità del suo agire, la costringe a morire perché avrà certamente dei sovracosti del 20-30%, che la buttano fuori mercato, specie in un momento di crisi epocale e mondiale come quello che stiamo tragicamente vivendo

La saluto cordialmente e attendo le sue considerazioni.
Grazie
Paolo Ruffatti
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stefano.palestini
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Registrato: 20/11/13 12:50
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MessaggioInviato: Lun Ott 27, 2014 11:42 am    Oggetto: Rispondi citando

Ringrazio Paolo,
per gli spunti di riflessione, effettivamente molti punti sono condivisibili, adesso debbo metabolizzare un po' dei suoi ragionamenti, spero di arrivare a quelche considerazione ineterrssante da condividere.

Saluti

stefano palestini
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stefano palestini
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stefano.palestini
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MessaggioInviato: Mar Ott 28, 2014 11:39 am    Oggetto: risk management Rispondi citando

Riflettendoci sopra mi sento di condividere l'affermazione di Paolo per cui "Gli obiettivi per la qualità insomma devono essere gli stessi obiettivi che si prefigge un top management per misurare la sua efficacia ed efficienza...", tuttavia questo mi porta a riflettere sulle difficoltà operative di distribuire pillole di gestione del rischio nella effettiva struttura organizzativa e decisionale dell'azienda.

saluti
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stefano palestini
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