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Info varie su FMEA (focus sui limiti)

 
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Autore Messaggio
il callisto
Nuova recluta del forum


Registrato: 12/06/14 15:12
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MessaggioInviato: Ven Giu 13, 2014 2:14 pm    Oggetto: Info varie su FMEA (focus sui limiti) Rispondi citando

Un saluto a tutti! Sono nuovo del forum
(qui la presentazione: http://www.qualitiamo.com/phpBB2/viewtopic.php?t=12468)

Scrivo per raccogliere info di vario tipo sulla FMEA in quanto la metodologia è il soggetto della mia tesi di laurea. Come anticipato porto avanti un lavoro iniziato quasi un anno fa da un altro ragazzo che è/è stato utente del forum
(qui la sua eredità: http://www.qualitiamo.com/phpBB2/viewtopic.php?t=9838&sid=fdf0b2c9b0d646417ba3db6d8e3514d7)

Multi-Domanda 1.
Il primo punto rimane lo stesso di Claudio1,continuare nella ricerca dei limiti legati all'uso di una FMEA "classica",quindi:
- quali sono le maggiori difficoltà trovate nella compilazione?
- quali sono i principali limiti che avete trovato nel metodo?
- avete dovuto usare altri strumenti di analisi per aiutarvi nella FMEA?
- il metodo è esaustivo?
- il metodo è davvero flessibile senza apportare modifiche?
- quanto incide la soggettività sull'attendibilità dei risultati?

(sto trattando DFMEA,non di processo,lo sottolineo anche se non credo sia poi così rilevante)

Io da buon pivello,la sto applicando a qualche caso studio semplice,in modo scolastico/elementare...qualche idea me la sono fatta ma vorrei avere il parere di chi ci ha sbattuto la testa "sul serio".

(poi farò alcune domande più specifiche,magari riferite a casi pseudo-reali,abbiate pazienza...)

GRAZIE A TUTTI IN ANTICIPO!
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26589

MessaggioInviato: Lun Giu 16, 2014 8:34 am    Oggetto: Rispondi citando

Allora, esperti di FMEA, dove siete? Possibile che nessuno riesca a dare una mano al nostro nuovo amico? Forza! Lo so che qualcuno esperto c'è... annuisce1

Intanto provo a dirti uno dei limiti che, secondo me, ha questa metodologia ma, come ho specificato già a Claudio, non sono un'esperta quindi ci sarà chi potrà dirti di più (spero!).

Se ci si limita a fare il "compitino" cercando i rischi e si lascia che il tutto rimanga ben elencato sul modulo, l'FMEA serve a poco. E' fondamentale che venga sempre legata ad un piano che specifichi cosa fare quando si verifica una difettosità.
Da una parte l'FMEA, che è il primo passo di una gestione accurata dei rischi, studierà componenti, sistemi, ecc. per individuare i rischi di cattivo funzionamento e dare loro una priorità, dall'altra occorrerà sapere come reagire se, malauguratamente, uno di questi rischi dovesse presentarsi. Ecco che, in questo modo, l'FMEA non resta lettera morta ma diventa parte integrante di un sistema di prevenzione dei rischi.

Sembra banale ma spesso la seconda parte manca completamente.
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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Slender Man
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MessaggioInviato: Lun Giu 16, 2014 10:34 am    Oggetto: Rispondi citando

Non sono un esperto di nulla, e se per caso lo fossi non lo sarei di FMEA.

Affrontando il problema alla Quincy (che è il CSI della mia generazione) e cioe' andando a vedere di cosa sono morti i processi che ho visto, il problema principale che ho riscontrato nella FMEA è che viene fatta a posteriori, per i requisiti imposti dalle norme, e non vissuta come uno strumento di "pianificazione" di qualità e costi.

Esempio: nel 1056% delle aziende medie, il primo documento "di produzione" che nasce è il piano di controllo.

Li' si elencano, come sapete, tutti i controlli eseguiti nel processo, e le modalità di registrazione.

Fatto il CP, si fa la PFMEA "a ritroso"

Fatta la PFMEA, si fa il flow-chart.

La logica e il buon senso (e il portafoglio) direbbero il contrario: prima si disegna il flusso del processo, poi per ogni fase si identificano i potenziali di errore (sulla base delle informazioni esistenti: processi simili, storico dei reclami, audit interni e esterni, resi da clienti, letteratura....) e assegnata la gravità si individuano dei "mezzi di controllo" adatti, che poi "riassunti" formeranno il CP.

Se non hai fatto la PFMEA, che ci metti come controlli?
Il copia-incolla del vecchio CP del prodotto simile, ça va sans dire...
E questo nell'illusione di guadagnare tempo, in realtà sprecando soldi perche' è in sede PFMEA che posso ABBASSARE i livelli di controllo, e convincere il cliente della validità di questa scelta...

(il problema è che per fare un PFMEA ci vuole molto tempo, e molte persone - è un tipico documento "trasversale" - e molta competenza... una PFMEA ben fatta è intrisa di sapere aziendale, tant'e' che nessuna azienda sana di mente la divulga, nemmeno ai clienti, limitandosi ai tanto diffusi Istogrammi IPR ante/post azioni correttive per superamento delle soglie...)
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il callisto
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MessaggioInviato: Lun Giu 16, 2014 10:39 am    Oggetto: Rispondi citando

Grazie Stefania!
Il messaggio l'ho scritto l'ultimo giorno della settimana e oggi è il primo...tempo al tempo!

Le domande che ho messo spero vengano anche accompagnate da come ve la cavate per superare i difetti e limiti della FMEA.
Come primo obiettivo ho quello di fare uno "stato dell'arte" della FMEA dove si possa vedere come vengono interpretati e appunto superati limiti,situazioni di ambiguità ecc...un panorama della "consuetudine" con cui si usa il metodo ad oggi.

Per il resto si,a quanto ho capito la fase di "solving" la si sfrutta solo se la FMEA è usata appunto per migliorare il prodotto,molte volte è solo necessario fare una analisi dei "failure" e morta li...
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il callisto
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MessaggioInviato: Lun Giu 16, 2014 10:49 am    Oggetto: Rispondi citando

Grazie Slender! e da quanto ne sai lo stesso problema si ha ance su FMEA di prodotto?

Ne approfitto per metterci un'altra domanda,in quali casi/per quali prodotti la FMEA è obbligatoria per legge?

Quanto spesso accade che il cliente voglia avere la FMEA anche se non è obbligatoria?
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Slender Man
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MessaggioInviato: Lun Giu 16, 2014 10:55 am    Oggetto: Rispondi citando

Io ho modestissima esperienza di FMEA di progetto, appena piu' strutturata in FMEA di processo.
Ignoro crassamente la FMEA di prodotto.
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il callisto
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MessaggioInviato: Lun Giu 16, 2014 11:01 am    Oggetto: Rispondi citando

Errore mio,intendo FMEA di prodotto = FMEA di progetto.
Mi interessa più la DFMEA che la PFMEA.

anche se per come sto valutando la questione FMEA mi vengono utili anche info sulla PFMEA
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Slender Man
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MessaggioInviato: Lun Giu 16, 2014 11:59 am    Oggetto: Rispondi citando

Per la DFMEA la cosa chde mi viene in mente è che se è disaccoppiata dalla PFMEA (caso tipico: fornitore che riceve un disegno dal cliente) il fornitore non puo' fare una PFMEA che valga la carta su cui è stampata se non richiede la DFMEA, semplicemente perche' non ha idea della severità dei guasti.

io lo usavo come "telltale" come dicono i merigani. se auditavo un fornitore che non mi aveva chiesto di visionare la DFEA o almeno non aveva cercato di condividerla, ero praticamente certo fosse fuffa compressa fatta a posteriori.

la griglia DFMEA GenII, di per se', non è "difficile", solo è mostruosamente lunga. farne una BENE, per un prodotto complesso, porta via SETTIMANE di lavoro....
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Paoloruffatti
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MessaggioInviato: Lun Giu 16, 2014 12:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao il Callisto, se ti può essere di aiuto io ho seguito da consulente la costruzione della PFMEA di un pezzo ordinato dalla General Motors, ad un mio Cliente della bassa padana, che lavorava sia per case automobilistiche sia per case motociclistiche.
L'utilizzo della Fmea (ovviamente di produzione) ci fu imposta dalla GM, che non aveva nessuna esperienza (almeno il capo progetto di GM) di produzione e quindi aveva bisogno di noi per capire come stavamo procedendo.
Intanto rispondo alla domanda estemporanea: quali sono i casi in cui la FMEA è obbligatoria per legge.
Non mi risulta che ci siano settori dell'operare umano coperto da una legge sulla detta obblgatorietà , samìlvo che i l legislatore non abbia deciso di metterla in mezzo negli apparecchi elettromedicali (li si rischia la pelle!)

Il difetto più grosso ch incontrammo nell'uso di FMEA è stata la labilità dei risultati dovuta alla soggettività della votazione dei singoli aspetti.
La soluzione che decidemmo fu di abbassare drasticamente i valori di RPN oltre i quali dover intervenire.
L'altro problema è stato il fatto che certi valori alti di questo indice potevano essere facilmente risolti a livello di progetto. Ci bocciarono queste soluzione inesorabilmente perchè avevano messo delle tolleranze folli anche sull'inclinazione del tappo dell'olio (si trattava di un coperchio di motore di un SUV), perchè dissero (ma mi parve subito una palla, poi confermata dall'esportazione di tutto in Brasile) che i componenti da attaccare su questo coerchio dovevano essere posizionati da un robot in Austria.
Il passaggio da un valore di RPN oltre 300 (19 in prima istanza diventate 6-7 dopo i primi interventi) ad un valore di RPN <90 ci costrinse a inserire nel piano di miglioramento del processo delle levorazioni che da tranquille erano diventate critiche.
Il numero dei punti fuori RPN, in questa riduzione di livello aumentò sensibilmente, ovviamente. Il che costrinse a rifare totalmente o quasi il PPAP.
Se vuoi e hai un po' di pazienza (perchè sono incasinato di questi giorni) ti invio questo FMEA di prodotto.
Ciao
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il callisto
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MessaggioInviato: Lun Giu 16, 2014 1:22 pm    Oggetto: Rispondi citando

Slender Man ha scritto:

...
la griglia DFMEA GenII, di per se', non è "difficile", solo è mostruosamente lunga. farne una BENE, per un prodotto complesso, porta via SETTIMANE di lavoro....


Cosa intenti per GenII?
e un pezzo complesso lo valuti solo in funzione del numero di Item?
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il callisto
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MessaggioInviato: Lun Giu 16, 2014 1:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

Paoloruffatti ha scritto:
... Se vuoi e hai un po' di pazienza (perchè sono incasinato di questi giorni) ti invio questo FMEA di prodotto.
Ciao


Buongiorno Paolo e grazie dell'intervento! tutto il materiale e tutte le info possibili mi vengono utilissime! se riesci a girarmi qualche esempio di FMEA compilato con buon senso è ottimo!
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il callisto
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MessaggioInviato: Lun Giu 16, 2014 1:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

In merito ai 6 punti della domanda del primo post qualcuno ha qualcosa da aggiungere?
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MessaggioInviato: Lun Giu 16, 2014 4:48 pm    Oggetto: Rispondi citando

il callisto ha scritto:
Slender Man ha scritto:

...
la griglia DFMEA GenII, di per se', non è "difficile", solo è mostruosamente lunga. farne una BENE, per un prodotto complesso, porta via SETTIMANE di lavoro....


Cosa intenti per GenII?
e un pezzo complesso lo valuti solo in funzione del numero di Item?


scusa, sono di passaggio

ho ripescato un vecchio link, all'epoca lo avevo trovato interessante ma poi non so se lo abbiano piu' aggiornato.

http://www.fmeainfocentre.com/search.htm

sempre a memoria, ho sempre sentito far riferimento alla FMEA di progetto di seconda generazione dopo una "discontinuità" che probabilmente è l'emissione di una nuova guida AIAG a fine anni 2000 o giu' di li'.

se ho piu' tempo guardo meglio
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MessaggioInviato: Ven Giu 20, 2014 10:30 am    Oggetto: Re: Info varie su FMEA (focus sui limiti) Rispondi citando

la mia modesta opinione


il callisto ha scritto:

- quali sono le maggiori difficoltà trovate nella compilazione?

-mancanza di formazione dei partecipanti
-raramente utilizzata nel momento giusto
-pochissimi ci credono e quasi sempre i superiori delle risorse del team, eccetto quello del team leader, lo vede come strumento utile e non una perdita di tempo.
-(più importante) viene fatta senza una specifica di prodotto esaustiva, quindi rimane vaga.

se invece parliamo di redazione
- il modulo è dispersivo, servono schemi e appunti a parte per non perdersi.
- la cosa migliore sarebbe dedicare una stanza e poter scrive re sulle pareti

il callisto ha scritto:

- quali sono i principali limiti che avete trovato nel metodo?


-tende a considerare sempre una relazioni univoca effetto causa: in realtà un effetto è molto spesso il risultato di una combinazione di eventi e non sempre in rapporti fissi (vedi catene di tolleranze etc)

- a volte ci sono effetti di cui si ignorano le cause e comunque vanno trattati

- ci si concentra sull'effetto peggiore o sulla causa più evidente oscurando i casi minori: per esempio bisognerebbe trattare sia lo scostamento di micron che di decimi. I due potrebbero avere effetti diversi con rivelabilità diverse

-se fosse fatta nei tempi giusti dovrebbe evidenziare le lacune di informazioni nelle prime fasi di progetto, ma di solito arriva alla fine

il callisto ha scritto:

- avete dovuto usare altri strumenti di analisi per aiutarvi nella FMEA?

analsi funzionale, ishikawa, 5 perchè, FTA, brainstorming, pensiero laterale, statistica, elementi finiti.. . cioccolatini, biscotti e bibite per attrarre/invogliare a partecipare i membri del team


il callisto ha scritto:

- il metodo è esaustivo?


-No per quanto detto sopra. Per migliorarlo dovrebbe essere effetuata sia top(funzionale)-> bottom (quote dei disegni dei particolari) che bottom->up

il callisto ha scritto:

- il metodo è davvero flessibile senza apportare modifiche?

ne esistono migliaia di declinazioni in quanto ognuno se la gestisce

il callisto ha scritto:

- quanto incide la soggettività sull'attendibilità dei risultati?

se usi la FMEA per avere un numero ok-ko allora è troppo soggettiva, almeno per prodotti completamente nuovi. Se invece deve farti vedere dove sei carente allora è un ottimo metodo (ammesso che tutti i partecipanti abbiano la stessa formazione e adottino le stesse convenzioni)
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il callisto
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MessaggioInviato: Lun Giu 30, 2014 3:21 pm    Oggetto: Rispondi citando

Rieccomi! rientro ora,non dalle vacanze purtroppo.....
ringrazio di cuore slender per il link e 2p per la risposta da podio!

A tal proposito:
- come dovrebbe essere la specifica di prodotto utile per una buona FMEA?

- in generale la FMEA prevede l'analisi su tutti gli item...mi pare di capire che un'analisi del genere non la si fa mai e si opta per una più umana divisione in sottosistemi. in un certo senso si mette un filtro al livello di dettaglio e si velocizza l'analisi senza perdere info utili...ok...ma nella pratica come si fa a decidere dove fermarsi con la certezza di non omettere dettagli importanti?

- che metodo usate/si usa in generale per definire i failure mode?
volendo i modi di guasto sono potenzialmente infiniti...se si ha a disposizione molto tempo si possono estrarre davvero una enorme quantità di f.mode,esiste un criterio che li riduce a quelli realmente "fattibili"?
in più,in una catena di guasto (che di solito è più lunga dei 3step proposti) come fate a dire che un evento è un failure mode e non una failure cause?
Spesso ho l'impressione che (a fronte di una catena di guasto anche lunga) il compilatore ,costretto a riassumere il tutto in 3 step , prenda 3 punti consecutivi a caso della catena e li inserisca nella matrice...
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