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QualitiAmo - Alberto Moderatore
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Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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Inviato: Lun Mag 26, 2014 12:13 pm Oggetto: La disciplina non basta, ci vuole creatività |
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A completamento di quanto scritto, eccovi un articolo tratto da. "La Stampa":
«Fare il compitino e spaccare il secondo all’arrivo in ufficio, essere puntuali e seri: tutto questo serve, ma non basta più.
Quello che fa la differenza è la passione.
Da dimostrare ogni giorno, fin dal colloquio». A dirlo è Stefano Moda,
«Candidate management director» di Adecco, specialista nel gestire e guidare i lavoratori che passano per la nota agenzia interinale e vengono «somministrati» (si dice così) a un’azienda.
Dottor Moda, anche in Italia l’orario conta così tanto per fare una buona impressione?
«Credo sia uno dei tanti elementi, ma l’aspetto decisivo è l’atteggiamento
generale. Timbrare il cartellino perfettamente in orario, sia all’entrata che in uscita, non è necessariamente una virtù. Certo, la serietà e la puntualità sono le basi di ogni rapporto di lavoro. Ma bisogna saper dare e dimostrare di più, non essere passivi e meccanici, bensì protagonisti della vita lavorativa».
Da dove si parte?
«Da due parole: passione e ambizione. Amare il proprio mestiere significa
metterci più di quello che è strettamente dovuto. Dare l’idea di non vedere l’ora – o quasi – di mettersi al lavoro aiuta eccome, e questo si lega al discorso dell’orario.
Poi c’è l’ambizione, che non dev’essere eccessiva, ma fa bene: trasmette
un senso d’importanza e motivazione in quello che si fa».
C’è una «virtù» lavorativa che vent’anni fa non era richiesta e che oggi è fondamentale?
«Sì, ed è la proattività: un concetto che è la logica conseguenza di tutto quello che ho appena detto. Passione e ambizione si mostrano anche prendendo l’iniziativa, lanciando idee, mostrando interesse per i propri compiti di ogni giorno. E anche dimostrandosi flessibilità e capaci di assecondare scenari che cambiano – ormai per tante realtà – di
minuto in minuto. Al contrario, un atteggiamento del tipo “Dimmi che devo
fare e io lo faccio” non lascia certo una buona impressione».
Tutte queste qualità sono evidenti sul posto di lavoro, ma si possono dimostrare anche in un colloquio?
«Certo. Anche in quella situazione vale la stessa regola: andare un passo oltre il compitino. Proattività è studiare a fondo l’azienda cui ci si presenta, i suoi punti di forza, gli aspetti da migliorare. E poi sorridere, che è un’altra grande regola della vita in azienda. È qualcosa che apprezzano i colleghi, che apprezza il capo, che aiuta anche la produttività. Quale miglior biglietto da visita?». _________________ Alberto - Staff di QualitiAmo
ISO 9001:2015 - SI AGGIUNGE ALLA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO IL NUOVO TESTO CHE SVELA I SEGRETI DELLA FUTURA NORMA
IL PRIMO LIBRO NATO SULLE PAGINE DI QUALITIAMO
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Lun Mag 26, 2014 5:40 pm Oggetto: |
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Mi ha colpito un brano scritto da Stefania che metteva in contrapposizione i due termini "Proattività" e "reattività".
Se ci pensiamo bene essere reattivi è proprio: "succede qualche cosa (un problema) ed allora reagisco per risolvere.
Essere proattivi è metterci passione nel lavoro per capire se ci sono cose storte da modificare e cercare la soluzione prima che accada il patatrac (nella norma 9001 la prima è la NC con relativa AC, mentre la proattività è il punto 8.5: l'azione Preventiva)
Ripeto che nella nuova versione che uscirà nel 2015 sparisce l'azione Preventiva: non c' è proprio più, ma non se la sono dimenticata nel rimescolamento dei bussolotti, dicono anzi che tutto il sistema di conduzione aziendale per ottenere la qualità è di per sè stesso una grande azione Preventiva o di miglioramento [ poi nel draft hanno proposto di cancellare anche la parola "continuo" riferita al miglioramento perchè il miglioramento DEVE ESSERE CONTINUO PER SUA PROPRIA NATURA (chi si ferma è perduto!)]
ciao |
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2p71828 Qualità è precisione
Registrato: 31/10/08 17:43 Messaggi: 2750
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Inviato: Lun Mag 26, 2014 6:05 pm Oggetto: |
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a me ha colpito il pulpito
mi pareva di sentire un leone che dicesse agli agnelli che si debba essere mansueti e avere fiducia nel prossimo.
un'agenzia interinale ha tutti i vantaggi a dare certe indicazioni... _________________ =fixed(exp(1);5)
sha-1=661bf49e78e9d958032859e811fa1ca27699207a |
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Fagus Forumista di Alta Qualità
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Registrato: 17/05/11 13:04 Messaggi: 767
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Inviato: Gio Giu 05, 2014 1:39 am Oggetto: |
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Paoloruffatti ha scritto: |
Ripeto che nella nuova versione che uscirà nel 2015 sparisce l'azione Preventiva: non c' è proprio più, ma non se la sono dimenticata nel rimescolamento dei bussolotti, dicono anzi che tutto il sistema di conduzione aziendale per ottenere la qualità è di per sè stesso una grande azione Preventiva o di miglioramento [ poi nel draft hanno proposto di cancellare anche la parola "continuo" riferita al miglioramento perchè il miglioramento DEVE ESSERE CONTINUO PER SUA PROPRIA NATURA (chi si ferma è perduto!)] |
Tutto vero. Però...
Per esperienza personale le azioni preventive sono viste male, perché ritenute erroneamente come un costo. Quale migliore paravento mettere un SGQ per colmare la lacuna? Questo passaggio della nuova ISO lo vedo molto male relazionandolo col comportamento degli OdC e l'introduzione della gestione del rischio.
Con la seconda si andranno a nascondere le inefficienze aziendali, le incapacità di rilievo degli OdC (chiamiamole così, anche se sappiamo tutti quali siano le leggi di mercato), mettendo così formalmente tutto a posto mistificando così processi che, se realizzati correttamente, porterebbero solo benefici (prevenzione e analisi di rischio)
Francamente vedo solo un "rimescolamento di bussolotti" come scrivi, ma ben poco di realmente innovativo. Non è spostando i paragrafi o girando le frasi di una norma che cambiano i requisiti di sostanza: l'inversione dei fattori non porta ad un risultato diverso.
Ho paura che con la nuova 9001 cambi realmente poco o nulla: sarà solo una rimodulazione documentale del SGQ. Sono convinto che finché non ci saranno dei veri MUST ai quali dare effettivamente rispetto, molte aziende padronali continueranno con una sorta di prosopopea ad affermare di esser brave e competenti perché hanno "bollino blu". In barba allo spirito che la ISO vuole affermare, come norma di riferimento per integrare i diversi SG: come considera il fatto che comportamenti così arroganti possono determinare la morte dell'azienda per colpa di pochi a scapito di molti (i dipendenti sono sicuramente "parti interessate" in questo contesto)? Sbagliare è concesso (passaggio dalla 2000 alla 2008), perseverare no. _________________ Agostino |
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