Il forum sulla Qualità di QualitiAmo

[roberto81]

Buongiorno,
mi è stato comunicato che Lidl desidera che nell'etichetta degli ingredienti di un alimento, dopo aver scritto il codice di un additivo occorre inserire il punto e virgola o il punto, non basta la virgola.
Qualcuno ne sa qualcosa in merito?

Grazie mille
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Roberto C.

[Andrea1]

Bisogna capire se si tratta di una richiesta che fa per i prodotti a marchio proprio o se è una cosa che richiede a tutti i suoi fornitori.
Poi bisognerebbe sapere se è una cosa che chiede quando abbiamo più di un additivo della stessa categoria (emulsionanti, agenti lievitanti e così via).
Se ci chiarisci questo dubbio è più facile darti una risposta più esaustiva.
Comunque in linea di massima non ci vedo nulla di male soprattutto se si tratta di una richiesta che fa per i propri prodotti.
Infine, ma non ultimo, bisogna sapere il grado di vincolo che quel "desidera" possiede.
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Andrea

[roberto81]

Buongiorno,
sono andato a chiedere meglio e mi è stato comunicato che in generale (non riguarda solo Lidl), quando si inseriscono gli additivi con le relative sigle in etichetta, in caso di più additivi gli stessi si possono separare da una virgola ["Regolatori di pH (E450, E500, ecc.)"].
Quando si passa da un additivo ad una altro ingrediente occorre inserire il punto o il punto e virgola [esaltatore di sapidità (E621); malto di frumento].
Mi è stato detto che se non viene rispettata questa regola si incorre in pesanti sanzioni.
Conoscete normative di legge che disciplinano questo aspetto dell'etichettatura? Pensate che esistano?
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Roberto C.

[Guerra]

Ad esempio il Regolamento UE 1169/2011
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"Le domande non sono mai indiscrete. Le risposte lo sono a volte"
Per qualche dollaro in più

[roberto81]

Buongiorno,
non ho trovato nulla in merito in quella legge.

Saluti.
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Roberto C.

[Guerra]

Quello che ti ho indicato è un regolamento europeo; bisogna capire se esistono leggi nazionali in merito e verificare se vi sono direttive europee a riguardo.
Purtroppo non è il mio campo questo.
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"Le domande non sono mai indiscrete. Le risposte lo sono a volte"
Per qualche dollaro in più

[Andrea1]

Calma e sangue freddo.
Un discorso è quello di fornire al consumatore informazioni più chiare e cercare di non indurlo in errore. Un altro discorso sono le cogenze.
Ora, non c'è nulla di male a utilizzare due tipi diversi di punteggiatura per separare in maniera più marcata un additivo da un ingrediente, ma non è un obbligo di legge. Di fatto, da un punto di vista legale l'unica cosa che viene richiesta è che gli ingredienti vengano riportati in ordine ponderale decrescente e che gli additivi vengano preceduti dalla loro categoria di appartenenza (non viene nemmeno richiesto di usare la virgola).
Non vorrei che chi ti fornisca queste informazioni sia qualche furbetto che voglia vendervi qualcosa.
Chiedigli (è tuo diritto) i riferimenti legali.
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Andrea

[Scintilla]

Ciao,
concordo con Andrea1; la punteggiatura non è contemplata né dalla legislazione vigente (dlgs 109/1992 e successive modifiche ed integrazioni) né dal Regolamento UE 1169/2011 che entrerà in vigore a fine anno. Tuttavia il Regolamento di cui sopra parla chiaramente di "leggibilità"

"Articolo 13
Presentazione delle indicazioni obbligatorie
1. Fatte salve le misure nazionali adottate ai sensi dell’articolo 44, paragrafo 2, le informazioni obbligatorie sugli alimenti sono apposte in un punto evidente in modo da essere facilmente visibili, chiaramente leggibili ed eventualmente indelebili. Esse non sono in alcun modo nascoste, oscurate, limitate o separate da altre indicazioni scritte o grafiche o altri elementi suscettibili di interferire."

Potrebbe pertanto essere che l'esigenza del cliente (requisito del cliente che diventa pertanto cogente in termini di qualità) vada in questa direzione. Nel caso in cui si trattasse di prodotto a marchio il problema non dovrebbe sussistere dato che sicuramente le etichette verrebbero validate dallo stesso; in caso contrario mi sembrerebbe piuttosto assurda tale richiesta.
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Micky

[dario]

Carissimi, probabilmente il tutto (richiesta di differenziare tra , e ; ) ha solo a che fare con procedure interne gestionali lidl (se si scrive lidel scusatemi ma è fuori dai miei fornitori, fosse solo per come trattano il personale e i clienti).
Per ottimizzare i loro costi riversano anche questa banalità sui fornitori, per risparmiare anche su una persona che verifichi la plausibilità dei dati.
Avranno un software che legge e classifica i dati e evidentemente la differenza tra , e ; è enorme.

Scusate la mia allergia nei confronti di questi distributori iperdiscount...