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Usiamo il marketing per dare più potere al RGQ
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dario
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MessaggioInviato: Ven Gen 17, 2014 1:31 pm    Oggetto: Rispondi citando

carissime/i, io mi sono perso già prima ...
Non sono aggiornato e il marketing "moderno" mi ha già messo KO.
Ho poche nozioni di marketing (ho solo qualche CFU del modulo marketing del master, finito 8 anni fa). Io sono rimasto alle 5 s, ai piani di mktg, alle funzioni specifiche dei marchettari, alle 5 p ...
Credo che non sono l'unico che ha bisogno, o almeno interesse, prima di puntare a diventare "un potente RQ" capire cosa è il fondamento per poterlo fare. Credo alle cose che capisco, che digerisco, che so difendere, ma se devo costruire su basi non solide non inizio nemmeno. sorry.
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massimobolla
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MessaggioInviato: Ven Gen 17, 2014 2:51 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao a tutti, come vi ho detto in un commento precedente, se vogliamo trarre giovamento da questo lavoro dobbiamo procedere per gradi facendo piccoli passi ed essere molto concreti.

Evito quindi di scrivere pagine di teoria, ma vi farò semplici domande per arrivare a definire un contesto condiviso in cui lavorare.

Il problema è la scarsa considerazione di cui gode un RQ ed io sostengo che le tecniche di marketing possano spiegarne i motivi e cambiare la situazione.

Permettetemi di proseguire per questa strada e vedrete, a breve, i risultati.

Vi ho fatto una domanda semplice, perché dovrei assumere voi invece di un altro e leggendo gli ipotetici curriculum vedo che sono praticamente uguali, ovvero tutti abbiamo scritto cose simili (Permettetemi di generalizzare) ed abbiamo sostenuto di essere bravi (e ci mancherebbe).

Cosa vuol dire questo per il marketing? Che non ci stiamo differenziando, che siamo uguali agli altri e quindi scompariamo in mezzo ad una montagna di persone che dice le stesse cose che diciamo noi (non offendetevi, stiamo ragionando a voce alta).

C'è un altro problema che il marketing affronta: scrivere o dire di essere bravi è facile, ma un ipotetico titolare (o cliente) potrebbe chiedere:"ma chi me lo garantisce?"

Andiamo per gradi e arriveremo velocemente al dunque.

Tutto chiaro fin qui.
Ciao
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Massimo Bolla
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massimobolla
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MessaggioInviato: Ven Gen 17, 2014 2:52 pm    Oggetto: Rispondi citando

L'ultima frase manca del punto di domanda.

Tutto chiaro fin qui?
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massimobolla
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MessaggioInviato: Ven Gen 17, 2014 3:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

QualitiAmo - Stefania ha scritto:
Scusami Max ma sono confusa.

Hai lanciato il guanto della sfida sostenendo che ci avresti insegnato come il marketing possa aiutare il professionista della Qualità a risolvere i problemi del quotidiano. Hai poi chiesto un caso pratico sul quale lavorare e io te ne ho fornito uno da manuale (in tanti anni di forum posso assicurarti che questa è la problematica maggiormente sentita da chi svolge questo lavoro in azienda).
A questo punto tu ti sei scelto un altro argomento senza spiegare perché il precedente non andasse bene e hai iniziato un discorso completamente diverso.

Mi pare abbastanza logico che il marketing sia fondamentale se si sta cercando lavoro e l'abbiamo sempre scritto. Devi provare a immaginarti come un "prodotto" e cercare di "venderti" quindi, fino a qui, siamo tutti d'accordo.
Quello che mi sfugge, invece, è come il marketing possa creare un Responsabile Qualità "potente" (mi pare tu l'abbia chiamato così) e in grado di risolvere i suoi problemi e vorrei provare a capirlo attraverso l'esempio che ti ho proposto.

Cosa mi sta sfuggendo? pensa1

Detto questo, mi sta benissimo anche continuare questa discussione che mi pare interessi agli amici che ci stanno leggendo ma dovremmo cercare di fare un po' di ordine nella trattazione, magari creando una nuova discussione o cambiando il titolo a questa. Cosa ne pensi?


Ciao Stefania, non ho cambiato argomento ed infatti ho chiesto di seguirmi senza discutere il metodo per il momento
Vedrai che tra poco le persone della qualità cominceranno a discutere sul perché non ottengono ciò che vogliono e da li partiremo con il miglioramento.

Considera che in un forum preferisco non inserire commenti troppo lunghi perché rischio di confondere invece che chiarire e l'argomento da trattare non si esaurisce con un articolo.

Quindi proseguiamo, come ho scritto sopra, con il condividere alcuni punti (spiegando le motivazioni anche a chi non sarà d'accordo) e poi troviamo le soluzioni.

A presto
Max
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sly_1982
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MessaggioInviato: Ven Gen 17, 2014 3:11 pm    Oggetto: Rispondi citando

massimobolla ha scritto:
...ma un ipotetico titolare (o cliente) potrebbe chiedere:"ma chi me lo garantisce?"


"Innanzitutto il mio curriculum porta 10 anni di esperienza come Responsabile della Qualità, ho portato avanti questi progetti (A, B, C...) insieme a Resp.Tecnico, Acquisti, Produzione... abbiamo avuto questi miglioramenti (X, Y, Z...) che hanno portato a un abbattimento di cosi di TOT, una riduzione significativa di tempi di rilavorazione nonchè di scarti lavorati, etc. Questo però non è un punto di arrivo, ma un primo scalino per la via del miglioramento continuo." (Ovviamente ho sintetizzato le cose per non dover riportare qui tutti i principali progetti portati avanti in Azienda.)
Ovviamente poi dico chiaro e tondo: "Mi metta alla prova, mi dia un caso ipotetico..." e poi rafforzo la sua fiducia proponendogli di venire qualche sabato mattina in Azienda per vedere come vanno le cose, senza impegno, per conoscerci meglio: io l'Azienda e lui il mio modo di essere e di lavorare.

Buona giornata.
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QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Ven Gen 17, 2014 3:37 pm    Oggetto: Rispondi citando

Se siamo ancora alla fase di invio del curriculum, come mi sembra abbia specificato Massimo, certe cose non me le posso giocare perché non ho ancora davanti il selezionatore. Devo impegnarmi a fargli preferire il mio curriculum tra i molti che ha davanti.

Basandoci sui principi del marketing, dovremmo pensarci come prodotti e imparare a venderci.

Ora perché preferire il prodotto "X" (il sig. Rossi) al prodotto "Y" (il sig. Bianchi)?
Ad esempio perché Rossi si è informato su chi è l'azienda che sta facendo la selezione (la rete aiuta moltissimo in tal senso), magari ne ha scoperto qualche punto debole (Facebook, perché no?) e si è proposto con un CV empatico. Calandosi nei panni dell'esaminatore, infatti, ha provato a capire di cosa ha bisogno in quel momento e ha riunito competenze, esperienze e, soprattutto, risultati raggiunti in modo tale da evidenziare che lui è l'uomo che risolve problemi ("Pulp Fiction" docet).

Vogliamo che l'esaminatore esclami "oh, ecco uno che potrebbe esserci utile!" quindi, sbaragliata la concorrenza di:
    1) tutti quelli che non sono un "prodotto" all'altezza
    2) e di coloro che hanno mandato un CV fotocopia di quello inviato a centinaia di aziende

dobbiamo sfidare quelli davvero in gamba perché di Rossi ce ne sono tanti.

Allora?
Allora fornire valore non basta se non riusciamo a differenziarci dagli altri che sono in grado di farlo. C'è chi l'ha spiegato con la mucca viola, chi con l'effetto wow e chi con il passare col rosso mentre tutti gli altri aspettano il verde. Niente di particolarmente sconvolgente ma, volendo, potremmo ancora parlare del "packaging" del prodotto che deve essere accattivante, ovvero come scrivere il CV, ecc.

Qualcosa del genere, insomma...
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MessaggioInviato: Ven Gen 17, 2014 4:18 pm    Oggetto: Rispondi citando

Prima ho scordato di premettere che, per fare tutto ciò che ho scritto, occorre conoscersi bene, misurarsi con il metro altrui (la ricerca di un confronto continuo di cui parlava Dario), prepararsi, affinare le conoscenze, moltiplicare le esperienze in modo da poter essere uomini giusti al posto giusto.

Insomma, va bene la pubblicità ma il prodotto dev'essere buono altrimenti vende una volta sola (spesso può bastare e ho già enumerato i casi in cui questo succede) ma non credo sia questo lo scopo della discussione.
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MessaggioInviato: Sab Gen 18, 2014 9:41 pm    Oggetto: Rispondi citando

QualitiAmo - Stefania ha scritto:
Se siamo ancora alla fase di invio del curriculum, come mi sembra abbia specificato Massimo, certe cose non me le posso giocare perché non ho ancora davanti il selezionatore. Devo impegnarmi a fargli preferire il mio curriculum tra i molti che ha davanti.

Basandoci sui principi del marketing, dovremmo pensarci come prodotti e imparare a venderci.

Ora perché preferire il prodotto "X" (il sig. Rossi) al prodotto "Y" (il sig. Bianchi)? ...


Perfetto, Stefania è già arrivata al nocciolo del discorso.
In qualche modo siamo dei venditori che, in determinati frangenti, vendono la loro professionalità, credibilità, ecc...
Consideriamoci, per un momento, dei prodotti che qualcuno deve scegliere e poi acquistare.

Se fosse così (ed in effetti è così) possiamo tornare alla domanda che ho volutamente fatto per iniziare la discussione: perché dovrei scegliere una persona piuttosto che un'altra tra tante che mi mandano un curriculum?

Se leggete un mio commento precedente ho detto che i curriculum che voi avete inviato (ovviamente stiamo solo giocando) sembravano sostanzialmente tutti uguali nei contenuti, poi però SLY ha introdotto una novità importante, ha cominciato a dire non solo chi è, ma anche cosa ha fatto e che problemi ha risolto.

Perdonatemi se faccio un passo alla volta, ma è molto importante comprendere lo schema che sto cercando di tracciare e quindi vado piano.

Vi faccio quindi la seguente domanda: quanto è importante, ammesso che lo sia per voi, far sapere cosa avete fatto, che problemi avete risolto e cosa pensa di voi il vostro capo precedente, piuttosto che elencare titoli accademici e solo nomi di aziende in cui avete lavorato?

Vedrete che ciò che diremo commentando le vostre risposte vi darà un primo strumento per iniziare la crescita professionale.
A presto
Max
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Massimo Bolla
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massimobolla
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MessaggioInviato: Sab Gen 18, 2014 10:13 pm    Oggetto: Rispondi citando

dario ha scritto:
carissime/i, io mi sono perso già prima ...
Non sono aggiornato e il marketing "moderno" mi ha già messo KO.
Ho poche nozioni di marketing (ho solo qualche CFU del modulo marketing del master, finito 8 anni fa). Io sono rimasto alle 5 s, ai piani di mktg, alle funzioni specifiche dei marchettari, alle 5 p ...
Credo che non sono l'unico che ha bisogno, o almeno interesse, prima di puntare a diventare "un potente RQ" capire cosa è il fondamento per poterlo fare. Credo alle cose che capisco, che digerisco, che so difendere, ma se devo costruire su basi non solide non inizio nemmeno. sorry.
Embarassed


Ciao Dario, abbi fede, vedrai che sono cose non solo alla portata di tutti, ma che permettono di affrontare il lavoro nel settore qualità con uno spirito nuovo.

Certo che se avessimo un'aula, una lavagna ed un proiettore potremmo lavorare in modo diverso, ma questo forum ci permette comunque di lavorare scambiandoci idee e, se vogliamo, c'è il vantaggio che il "professore" non fa un monologo, ma anzi deve argomentare ogni parola che dice che viene passata sotto la lente di ingrandimento da parte di tutti i partecipanti.

Ho già fatto altre esperienze del genere su Linkedin e devo dirti che ho avuto modo di accontentare diverse persone che mi hanno chiesto di poter utilizzare alcune tecniche del mio metodo.
La criticità di lavorare in questo modo è che le persone che si appassionano ai vari argomenti vorrebbero avere subito tutte le risposte senza aspettare i vari commenti, hanno fretta di mettere in pratica la cosa.

Io ci ho messo anni ad imparare queste tecniche, ad adattarle perché potessero essere utilizzate in azienda nel settore qualità con garanzia di ottenere i risultati e, soprattutto, con garanzia che possano essere apprese senza particolari titoli di studio o competenze, ma solo passione e buona volontà, quella che mi sembra che a te ed a tanti altri forumisti non manchi.

Il come ci sono arrivato a queste metodologie è un insieme di esperienze, studio e fortunosi incontri (la fortuna ci vuole sempre a questo mondo) con persone incredibili, ma il perché le ho sviluppate è molto semplice: se non mi fossi differenziato dal mercato fornendo un servizio diverso, unico, sarei fallito ed in giro a vendere manuali qualità preconfezionati a sconto ed a dire ovvietà come, mi dispiace dirlo, fanno molti consulenti, giustificando, come leggo oggi su Qualitiamo, interi siti di barzellette sulla categoria.

Qualche commento fa, non in questa discussione, scrissi che la qualità è ciò che dice il cliente ed ho ricevuto delle risposte di chi non concordava con me.
In realtà non avevo spiegato cosa intendevo dire ed ora lo faccio utilizzando i concetti del marketing: se io mi propongo come consulente qualità, qualunque cosa aggiunga, per esempio che ho il software più bello del mondo, quando saluto il potenziale cliente questo mi considererà sempre un consulente qualità, uno dei tanti che ha visto e sentito e che hanno parlato bene del loro prodotto. Questo avviene perché ad ogni parola che sentiamo vediamo una immagine che la rappresenta nel nostro cervello e quindi, se alla parola consulente l'immagine che ne scaturisce nella generalità delle persone è quella del "magna sghei" non ce modo di farsi voler bene senza adottare tecniche nuove. Questo vale anche per te quando senti la parola marketing e vale per gli imprenditori quando sentono le parole Responsabile Qualità: se pensano generalmente che siano cose inutili non riesci a fargli cambiare idea se non facendo quello che cercherò di insegnarti con i miei consigli.

Vale questo principio: se io ti dico che il mio prodotto è meglio di quello che usi tu difficilmente cambierai idea. Se io trovo il modo di entrare nella tua testa (si chiama brand positioning) come persona che risolve un certo tipo di problema che hai, divento il numero uno per te.

Bene, ora vedremo come fare.
Ciao
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Giovanna
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MessaggioInviato: Dom Gen 19, 2014 10:35 am    Oggetto: Rispondi citando

Se ho capito bene devo attirare l'attenzione di chi ha l'incarico di assumere, attraverso gli obiettivi raggiunti nel settore in questione e non presentando il semplice elenco delle attività che si sono svolte in passato e che si svolgono attualmente. 
Ti rivolgo una domanda su una questione pratica; sul mio CV è indicato il nome dell'azienda dove lavoro con l'elenco delle mie attività, dovrei aggiungere che sono riuscita a far certificare la mia azienda il tale anno con l'Ente Certificatore...... e che ho svolto all'interno dell'azienda dei corsi su determinati argomenti ecc..?
Come impostazione bisogna avvicinare il CV alla Lettera di presentazione?

Alla tua ultima domanda rispondo che per me, ovviamente, è importante far sapere che cosa ho fatto e che rapporti ho instaurato con i miei datori di lavoro in modo da far comprendere il livello di competenze raggiunto.
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dario
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MessaggioInviato: Dom Gen 19, 2014 1:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

massimobolla ha scritto:


...
Vale questo principio: se io ti dico che il mio prodotto è meglio di quello che usi tu difficilmente cambierai idea. Se io trovo il modo di entrare nella tua testa (si chiama brand positioning) come persona che risolve un certo tipo di problema che hai, divento il numero uno per te.

...
Ciao


Mi mancano un po' di passaggi.
Se mi dici che il tuo prodotto o software o la tua teoria sono meglio, prima di dire che difficilmente cambierò idea, mi devi fidelizzare, mi devi dimostrare che effettivamente tra la consorrenza e il tuo prodotto c'è un gap.
Se restiamo sul RQ, a parte il fatto che non concordo nel generalizzare che gli RQ non sono considerati (io, come molti miei colleghi lo sono), si guadagna stima, autorevolezza e autorità con il lavoro duro, con i risultati e non con slogan o inventando i risultati. Lavoriamo con le cosiddette registrazioni, indicatori e dati inconfutabili.
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MessaggioInviato: Dom Gen 19, 2014 5:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ottima sintesi Dario,
anche io mi sono perso, per capire dove si voleva andare a parare.
Qualcuno diceva che io sono verboso.... ma vedo di essere in buona compagnia!
Sono d'accordo che gl imprenditori non sono mica stupidi (almeno non tutti) e se porti risultati, come consulente, ti chiamano se no non duri 25 anni sul mercato: puoi al massimo andare a fare il secondo dietro a qualcun altro che, però deve essere anche lui concreto!
Cercando di venderti a parole ne puoi certamente fregare qualcuno poco acculturato, ma se sei un venditore di fumo, ripeto, puoi solo andare a vendere sigarette.... perchè il passaparola è spietato: nel bene e nel male, ma soprattutto nel male!
Ciao
Paolo

PS: Dario, c'è ancora in centro a Lugano un bar famosissimo che vende qualsiasi cosa sotto liquore, come i marron glacèes al grand Marnier, o le castagne secche alla grappa?. Parlo di oltre 40 anni fa!
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massimobolla
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MessaggioInviato: Dom Gen 19, 2014 7:31 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao a tutti, mi fa piacere vedere che l'argomento vi interessa e che scrivete le vostre idee che contengono molti spunti di riflessione.
Vi ricordo che questo non è un articolo sul marketing, ma stiamo facendo un passo dopo l'altro per comprendere come certe tecniche possano esserci utili. Non riesco in 2 o 3 post a trattare un argomento così, scusatemi

Detto questo, Giovanna chiede se l'obiettivo è attirare l'attenzione dell'interlocutore e la mia risposta è ovviamente si, ma, cara Giovanna, questo è l'obiettivo, non il mezzo.

Dario e Paolo giustamente parlano di concretezza e della inutilità degli slogan ed io sono d'accordo: quello che dobbiamo fare e vedremo come, è far capire agli interlocutori che stanno parlando con persone che hanno risolto dei problemi, che hanno delle testimonianze entusiastiche di questo e che sono in grado di mettersi in gioco per garantire il raggiungimento dei risultati.

Chi pensa che il marketing o la vendita siano fumo, slogan o portare a donne un potenziale cliente è rimasto nell'era pre 2008.

Oggi più che mai non è solo necessario esser bravi (altrimenti non stai sul mercato), ma è altrettanto importante apparire tali.

Se fosse vero che chi è bravo e lavoratore raggiunge i risultati automaticamente, avrebbe torto Stefania nel dire che la maggioranza degli RQ si lamenta di non essere valorizzato, oppure lei ha ragione ma la maggioranza degli RQ sono lavativi incapaci! Vi pare possibile?

Lo so che vi mancano dei passaggi e se avrete un po' di pazienza li avrete tutti, ma mettetevi in testa una cosa su cui non si può discutere: se state cercando lavoro o se volete migliorare la posizione in azienda non basta continuare a dire che siete bravi (anche se sicuramente lo siete), è necessario che creiate un sistema che vi permetterà di dimostralo e che metta chi vi sceglie o vi da fiducia in una botte di ferro.
Se poi vi occupate di qualità ed alla vostra azienda la qualità non interessa niente è inutile che continuate a dire che la qualità serve: o trovate un altro modo per essere utili all'azienda o rimarrete nel limbo.

Accettate queste cose (non è colpa mia) ed andiamo avanti, anche se siete soddisfatti del vostro posto di lavoro.

Rispondo ancora a Giovanna: nel tuo curriculum scriverei sicuramente tutti i risultati ottenuti, in quale settore e (novità del marketing?) cosa ne pensano di voi i vostri capi precedenti con i riferimenti per contattarli.

Guardate cosa dice Paolo: il passa parola è spietato e se non siete amati dal vostro capo di prima è inutile dire che eravate fantastici nel precedente incarico!

Se siete tutti d'accordo nel prossimo post vedremo come si crea il posizionamento di una persona (esattamente il contrario del fumo)

Se invece avete ancora dubbi scrivete pure che chiariamo prima di procedere

Ciao
Max
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Massimo Bolla
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QualitiAmo - Stefania
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Registrato: 16/09/07 18:37
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MessaggioInviato: Dom Gen 19, 2014 8:45 pm    Oggetto: Rispondi citando

Giovanna ha scritto:
Se ho capito bene devo attirare l'attenzione di chi ha l'incarico di assumere, attraverso gli obiettivi raggiunti nel settore in questione e non presentando il semplice elenco delle attività che si sono svolte in passato e che si svolgono attualmente. 


Giovanna, ti segnalo l'enorme mole di materiale che abbiamo scritto negli anni sull'argomento. Quella che ti ho riportato è solo la ricerca fatta con la parola chiave "curriculum" ma, ovviamente, puoi fare la stessa cosa con "lettera di presentazione", ecc. Ti basterà cliccare sull'iconetta che trovi in homepage e che riporta l'omino con la lente di ingrandimento.
Dovresti trovare qualche risposta alle tue domande anche se Massimo, ovviamente, può dire la sua e integrare il tutto con ulteriori considerazioni.

dario ha scritto:
si guadagna stima, autorevolezza e autorità con il lavoro duro


Non avrei potuto essere più sintetica e sono, ovviamente, d'accordo.

massimobolla ha scritto:
Chi pensa che il marketing o la vendita siano fumo, slogan o portare a donne un potenziale cliente è rimasto nell'era pre 2008.


Parli, immagino, delle possibilità offerte da LinkedIn di raccogliere - associandole al proprio account - i giudizi di chi ha lavorato con noi. Una volta si chiamavano referenze e non sono certo una novità dato che, quando si lavorava seriamente, si utilizzavano.
E' cambiato lo strumento, non il fine.

Personalmente ho sempre associato al mio CV le referenze che mi ero procurata nel tempo. Ho iniziato a farlo da studentessa e poi, ovviamente aggiornandole, ho continuato a farlo per spostarmi da un posto di lavoro all'altro.

massimobolla ha scritto:
Se fosse vero che chi è bravo e lavoratore raggiunge i risultati automaticamente, avrebbe torto Stefania nel dire che la maggioranza degli RQ si lamenta di non essere valorizzato, oppure lei ha ragione ma la maggioranza degli RQ sono lavativi incapaci! Vi pare possibile?


No, io non ho scritto questo. Ho scritto:

Citazione:
Ti fornisco io un caso che non è mai stato concreto per me (sono stata fortunata) ma lo è per decine di ragazzi che scrivono o hanno scritto qui in passato.

Sono Responsabili Qualità ma, in realtà, non hanno alcuna autorità per andare a proporre cambiamenti in aree gestite da persone inquadrate ad un livello più alto del loro (spesso sono addirittura loro capi gerarchici!).
La Direzione non li supporta, il Rappresentante della Direzione nemmeno.


E' un problema pratico di inquadramento gerarchico che, sono d'accordo, puoi risolvere con l'autorevolezza ma che non significa non essere valorizzati. Magari il tuo lavoro viene apprezzato dai superiori ma, per equilibri interni, nessuno ti vuole dare il potere che ti occorre per svolgerlo ancora meglio. E' in questo che non capisco come possa aiutarci il marketing che sì, se sei autorevole, lo fa sapere in giro ma che, se non lo sei, non può certo "venderti" a lungo come tale.

massimobolla ha scritto:
se state cercando lavoro o se volete migliorare la posizione in azienda non basta continuare a dire che siete bravi (anche se sicuramente lo siete), è necessario che creiate un sistema che vi permetterà di dimostralo e che metta chi vi sceglie o vi da fiducia in una botte di ferro.


Scusa, massimo, ma io vorrei sapere chi di noi ha mai detto il contrario. Su QualitiAmo parliamo di strumenti come LinkedIn da una vita...nessuno ha mai detto che bisogna diventare bravi e tenerlo segreto! Qualche settimana fa abbiamo commentato insieme un articolo sull'importanza di tessere una rete di relazioni, ne parliamo spessissimo.

massimobolla ha scritto:
Se poi vi occupate di qualità ed alla vostra azienda la qualità non interessa niente è inutile che continuate a dire che la qualità serve: o trovate un altro modo per essere utili all'azienda o rimarrete nel limbo.


E qui sono finalmente d'accordo! Infatti ho sempre sostenuto che bisogna imparare a parlare il linguaggio della Direzione e che saranno le competenze trasversali, oltre a quelle tecniche, a fare di noi dei manager in grado di gestire situazioni complesse come quelle che leggo ogni giorno qui sul forum. Ma questo lo dice già la nostra amata ISO 9001 che, nell'evolversi, è passata dai tecnicismi del Controllo Qualità alla volontà di essere manager della Gestione della Qualità. Più chiaro di così! la strada mi sembra tracciata da tempo anche se molti ancora non hanno deciso di percorrerla.
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massimobolla
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MessaggioInviato: Dom Gen 19, 2014 10:31 pm    Oggetto: Rispondi citando

Faccio fatica a seguire un filo logico così e quindi cambio strategia.

Mi dispiace, ma non è quella la strada Stefania, non perché i tuoi argomenti non siano corretti, ma perché è il fine che ho io che è diverso.

Al di la delle parole utilizzate, si evince che basta il lavoro duro per emergere e che bastano delle referenze per ottenere risultati.

Io vi dico che sono NECESSARI MA NON SUFFICIENTI, perché prima bisogna trovare un interlocutore disposto a starti sentire, siano i vertici aziendali con un RQ di livello inferiore, siano eventuali imprenditori che ti fanno un colloquio.

Vorrei essere chiaro: do per scontato che siamo bravi e lavoratori, se non lo fossimo ci faremmo licenziare subito anche se trovassimo un lavoro, quello che vorrei spiegare io è COME IMPLEMENTARE UN SISTEMA che, utilizzando alcune tecniche di marketing, permette di ESSERE ASCOLTATO.

Stefania, le referenze non sono ciò di cui ti parlo io è ti spiego perché.
Quando tu cerchi di vendere o spiegare qualcosa alle persone, come in questo caso, se conosci il tuo mestiere sai che riceverai sempre le solite 3/4 obiezioni.
Quello che devi avere pronte non sono referenze che dicono che sei bravo, ma testimonianze di persone che risolvono le obiezioni.

So che non è facile (ma niente è impossibile), ma se parli con un superiore che ti dice che la qualità non serve all'azienda gli fai cambiare idea solo se un altro come lui gli parla dei vantaggi che ne ha tratto.
Se anche lavori come un matto non ti considererà mai, per lui sarai un bravo ragazzo ma che deve stare al suo posto bello tranquillo.

Solo dopo aver capito queste cose inizi a preoccuparti del copywriting del curriculum.

Ve lo ripeto, se volete far valere le vostre ragioni serve qualcuno disposto ad ascoltarvi e questo qualcuno non si fiderà, nella maggioranza dei casi, delle parole vostre. Il marketing, adattato per la vostra attività, serve a questo.

Di linkedin, Facebook o altri parliamo dopo, sono utilissimi, ma bisogna saperli utilizzare bene per ottenere ciò di cui parliamo qui.

Avete mai pensato voi RQ di fare un vostro blog in cui scrivere il vostro pensiero, cosa avete fatto, a chi vi rivolgete e pubblicare materiale che abbia un valore per le aziende a cui vi rivolgete?
Avete mai pensato di specializzarvi in un settore aziendale particolare?
Avete mai pensato di specializzarvi in una tecnica particolare di tutte quelle che conoscete per la gestione dei sistemi qualità?
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