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"Hai ragione,ma adesso non ho tempo"
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Autore Messaggio
Giovanna
Apprendista forumista


Registrato: 02/04/12 21:35
Messaggi: 117
Residenza: Modena

MessaggioInviato: Ven Gen 03, 2014 11:15 am    Oggetto: "Hai ragione,ma adesso non ho tempo" Rispondi citando

Buongiorno,

spesso, quando siamo nel periodo di maggior produzione, le procedure, che sono già abbastanza semplici e lineari, vengono by- passate con la scusa " adesso non ho tempo". Tutti vanno in fibrillazione e fanno le cose di corsa cadendo spesso in errore per poi correre ai ripari.

Il mio obiettivo è quello di far capire che svolgere le proprie attività con metodo è solo apparentemente una perdita di tempo poichè dopo, a causa dell'inevitabile errore, di tempo se ne perde minimo il doppio.

Qualcuno ha già trattato l'argomento all'interno della propria azienda organizzando un corso/ incontro sull'argomento? Oppure mi potete consigliare dei siti.

Grazie
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QualitiAmo - Alberto
Moderatore


Registrato: 10/11/09 11:26
Messaggi: 4567

MessaggioInviato: Ven Gen 03, 2014 3:30 pm    Oggetto: Rispondi citando

Io credo che il modo migliore per far capire alle persone che bypassare le procedure allunga i tempi e non li riduce (o, meglio, li riduce nell'immediato ma crea problemi a posteriori) sia dimostrarlo, magari partendo da esempi lampanti di una cattiva gestione che sono nati proprio dalla scusa del "non ho tempo".

Un altro modo di affrontare la cosa è chiedere agli operatori come potrebbe svolgersi il lavoro impiegando meno tempo perchè, magari, hanno ragione loro e le procedure potrebbero essere più snelle.

Come corsi a me vengono in mente solamente quelli di time management. Tu pensavi a qualcos'altro?
_________________
Alberto - Staff di QualitiAmo

ISO 9001:2015 - SI AGGIUNGE ALLA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO IL NUOVO TESTO CHE SVELA I SEGRETI DELLA FUTURA NORMA



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Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Ven Gen 03, 2014 4:04 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Giovanna,
abbiamo già toccato molte volte questo tasto (se hai pazienza trovi qualcosa con il metodo di ricerca).
Comunque nella mia esperienza ho visto che gli operativi tralasciano soprattutto la reportistica e le registrazioni perchè la considerano una perdita di tempo.
Ma la colpa raramente è di loro.

Nessuno, infatti ha mai ficcato nella loro testolina il concetto che le info hanno due direzioni e due scopi del tutto diversi:
1) informazioni "orizzontali": quelle che servono per far fluire l'ordine cliente dentro all'azienda
2) informazioni "verticali" che servono a dare ai superiori i dati per capire come stanno andando le cose. a questa ultima famiglia appartengono le comunicazioni di dati per calcolare gli indicatori.

E' per questo che se un fessacchiotto (non saprei come descriverlo meglio) nasconde un NC, magari pr non "danneggiare" il compagno di banco, il danno per l'azienda può essere enorme (la perdita di un cliente, ad esempio!), perchè mancando l'informazione "verticale", la dirigenza o la Direzione dormono tranquilli fini a che il danno non viene a galla.... e lo scopre il Cliente!, quando ormai non è più possibile tentare azioni di riparazione e di miglioramento.

[Quanto sopra l'abbiamo scritto e sviscerato anche nel nostro e-book]

Cosa fare allora?

Si prendono i fessacchiiotti che ti dicono "non ho tempo da perdere" e li si mette in una sala riunione e gli si illustra un caso come quello che ho appena detto sopra: in un millisecondo vedrai che ti ricorderai di danni del genere successi anche solo ieri: Non hai che l'imbarazzo della scelta;
tu prendi uno di questi casi, ne tiri fuori i costi, sia di risoluzione di una NC, sia i costi della rilevazione dell'incidente, i costi dell'azione correttiva che avete dovuto aprire, gestire e chiudere e alla fine DEVI drammatizzare la cosa facendo vedere quanto costa all'azienda, o la perdita secca del cliente, o una diminuzione drastica di ciò che questi comperava e oggi compera da voi!

La sfuriata evntuale del Titolare non sorte minimamente nessun risultato, anzi il "colpevole" della questione si rafforza sulla correttezza del suo "non perdere tempo" perchè "giustamente"(?) qualcuno gli ha detto di lasciar perdere "quel cavolo di scartoffie che chiedono quegli interdetti della qualità, che sono messi li a far perdere tempo fin che il padrone è in giro con la frusta!"

Purtroppo è un problema di cultura, che si risolve solo con una formazione efficace ...e con il tempo!
Ciao e tanti cari auguri
Paolo
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Giovanna
Apprendista forumista


Registrato: 02/04/12 21:35
Messaggi: 117
Residenza: Modena

MessaggioInviato: Dom Gen 05, 2014 10:21 am    Oggetto: Rispondi citando

Sono perfettamente d'accordo nell'importanza di riportare degli esempi di vita aziendale focalizzando l'attenzione su quanto costi all'azienda il tempo dedicato a rincorrere gli errori. 

Vi riporto un esempio di ciò che può succedere quando la produzione è nel suo periodo di massima attività.

Abbiamo un piccolo reparto di carpenteria che realizza dei particolari a corredo delle attrezzature. Questo reparto viene considerato come un "fornitore" interno che produce in conto lavoro dei pezzi saldati. La figura che si interessa dei C/L deve comunicare al responsabile della saldatura 1) che cosa produrre (codici e disegni da allegare), 2) quanti pezzi produrre 3) per chi produrre ( numero commessa) 4) data di consegna  e deve consegnare il materiale tagliato, necessario alla realizzazione del finito. 
Queste  informazioni venivano gestite verbalmente e in modo incompleto generando una serie di errori che ben potete immaginare. 
Non ho fatto nient'altro che riportare su un foglio ( vogliamo usare la brutta parola "MODULO") tutte le informazioni suddette, lasciando al responsabile dei C/L l'incarico di compilare il foglio, chiedere all'U.T. i disegni da allegare e consegnare il tutto alla carpenteria. Ha funzionato bene all'inizio e poi con l'aumentare della produzione si è ritornati al vecchio metodo. Ovviamente tutto questo creava discussioni e forti malumori da parte del responsabile della carpenteria.
Purtroppo il modulo veniva visto come una perdita di tempo. 

Alberto non credo che le procedure siano troppo complesse, ho cercato di regolarizzare al minimo le varie attività senza creare passaggi che potessero risultare ridondanti. 

Grazie
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Finn_74
Forumista di Qualità


Registrato: 17/10/13 12:21
Messaggi: 428
Residenza: Torino

MessaggioInviato: Mar Gen 07, 2014 1:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

Combatto contro questo discorso del tempo e della fretta oramai da sempre e ci combatto tutti i giorni e finora non sono ancora riusicto ad abbattere quel muro di "ignoranza" che si innalza ogni volta che qualcosa di urgente deve essere fatto.
Coem ho già scritto altre volte il problema di base è che manca la mentalità per capire l'errore che sta dietro a questi comportamenti e in seconda sede ci sono le "vecchie abitudini" che in certi soggetti fanno fatica a svanire.
In certi soggetti ciò che conta è , secondo la mentalità di una volta, consegnare, cosnegnare e consegnare.
Non importa cosa, nè come, basta produrre e consegnare.
Mi è capitato persino che alcuni particolari siano sfuggiti persino al controllo finale pre-consegna con questa teoria.
E quando gli ho fatto notare i rischi che ci sono dietro un'azioen del genere la risposta indovinate quale è stata?
" non c'era tempo, erano da consegnare"
Ho dovuto mettere un filtro o vincolo ( una firma ) del collaudo sui docuemnti di richeista dei DDT per evitare il probema.
Io trovo però che una parte di colpa ce l'abbiano anche i clienti e il concetto di "fretta che è stato introdotto nel mondo del lavoro, come se consegnare un pezzo di lamiere fosse tipo il trasèporto di un cuore per un trapianto.
Possibile che non si irescaa lavorare con dei termpi giusti e "sani" e che si debbe ancora sentire la risposta " ieri " alla domanda " per quando le serve il pezzo ?"
il tempo dedicato alla qualità è ancora una volta considerato , e non solo dagli operatori ma anche dai dirigenti, tempo perso da ridurre al minimo e soldi sprecati.

E non so quanto serva mettere a gente di fornte all'evidenza dei rischi di questa "fretta", in certi casi è quasi considerato coem parte del processo, come un rischio necessario.
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sly_1982
Maestro Oogway


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Residenza: Provincia di Brescia

MessaggioInviato: Mar Gen 07, 2014 3:12 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Giovanna.
Vedo che ti hanno risposto già tutti, dandoti ottimi consigli.
Queste cose succedono in tutte le aziende: c'è sempre chi non sa lavorare con gli altri, che non capisce quel che deve fare/perchè è importante perchè nessuno glielo ha spiegato (il più delle volte sono "cani da gregge" messi lì a fare "il capo che urla"), e, soprattutto, perchè glielo lasciano fare.

I consigli che ti hanno dato gli altri sono ottimi, ti consiglio di essere sempre gentile e spiegare bene tutto (con i "perchè"), ufficializzarlo, avere pazienza, ...e aspettare che torni questa frase. Poi, come ho fatto io (mi avevano risposto "non ho tempo da correr dietro alla vostra carta"), con molta decisione rispondi: "Guarda, non mi interessa. Ti ho spiegato a cosa serve, ed è necessario all'Azienda. Se continui di questo passo ti posso garantire che l'unica carta di cui ti occuperai sarà la carta igienica del gabinetto."
Con me ha funzionato.
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"La libertà più grande che ho guadagnato è quella di non preoccuparmi più di cosa accadrà domani, perchè sono felice di ciò che ho fatto oggi." - E.Snowden
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massimobolla
Apprendista forumista


Registrato: 20/01/12 13:46
Messaggi: 79

MessaggioInviato: Mer Gen 08, 2014 9:34 am    Oggetto: Non ho tempo Rispondi citando

Ciao Giovanna, scusa la brutale franchezza, ma hai mai pensato che le procedure che usate non siano l'ideale per l'azienda?
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Massimo Bolla
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Paoloruffatti
Yoda


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Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Mer Gen 08, 2014 12:30 pm    Oggetto: Rispondi citando

Per Giovanna (di domenica 5)
mi pare che tu abbia già precorso i tempi: sto leggendo attentamente il draft della ISO 9001: 2015 e tu non hai fatto altro, con quel modulo, che emettere una "documented information" di cui è piena la nuova norma, senza richiedere una procedura scritta (la 4.2 che richiede la norma attualmente in vigore cioè la nostra versione del 2008)
Direi che hai fatto largamente il tuo dovere in una situazione strana ma che la Direzione preferisce: il famoso conto lavorista interno, che intende gestire come reparto ,ma quando è ora di pagare sono dolori o baruffe se non esistono carte in caso di contestazioni/errori di fabbricazione.
Tu hai messo nero su bianco. direi che va bene!
ciao e auguri
Paolo
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Giovanna
Apprendista forumista


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Messaggi: 117
Residenza: Modena

MessaggioInviato: Mer Gen 08, 2014 2:09 pm    Oggetto: Rispondi citando

Grazie Paolo per il tuo commento.

Massimo, credo che le procedure siano adeguate, ma non voglio cestinare il tuo consiglio. Grazie
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Guerra
Forumista classe "oro"


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Messaggi: 5802

MessaggioInviato: Mer Gen 08, 2014 3:59 pm    Oggetto: Rispondi citando

Non c'è nulla che valga quanto il tempo (il proprio) ed allo stesso tempo non valga nulla (quello degli altri).
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massimobolla
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Registrato: 20/01/12 13:46
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MessaggioInviato: Gio Gen 09, 2014 3:49 pm    Oggetto: Procedure Rispondi citando

Ciao Giovanna,
ovviamente non ho la pretesa di avere la verità assoluta e, soprattutto, non esiste una verità valida in tutti i contesti.

Ho ormai 30 anni di esperienza in qualità e di questi problemi ne ho visti 1000000000000.

Le persone sono molto propense a trovare il motivo per cui le cose non possono farle piuttosto che fornire soluzioni. C'è sempre un alibi e non dipende mai dalla persona stessa.

Ora fammi essere ancora chiaro anche se un po' duro: la ISO 9001, in qualunque salsa o versione, non risolve affatto il problema, soprattutto se viene utilizzata come scusa per obbligare qualcuno a fare qualcosa (attento che viene il valutatore e ti mangia).

Questo non vuol dire che la ISO non valga niente, è una serie di regole di cui devi dimostrare l'applicazione se vuoi un certificato.

Se vuoi fare qualità basta smettere di fare non qualità: o ti compri l'azienda o ti fai dare l'autorità per risolvere i problemi. Se chi comanda non ci crede alla tua soluzione darà sempre ascolto a chi dirà che c'è da consegnare e non da fare carta.

Lasciamo stare le definizioni, è l'azienda che decide come muoversi e se non ti permette di lavorare bene è perché non crede che tu e il sistema siate un valore (al di fuori degli audit degli enti e dei clienti).

E' brutto, lo so, ma non lo risolvi con i corsi il problema.
Vuoi un suggerimento: studiati le basi del controllo di gestione (gratis su www.mmax.it), guarda i bilanci aziendali, ragiona in Euro e sottoponi soluzioni che facciano risparmiare/guadagnare soldi. Prova a vedere e dimostrare che l'improvvisazione non paga. Non parlare alla direzione in qualitatese, ma come parla la produzione.

Se l'azienda in questi anni sta andando male, pensa quanti argomenti di miglioramento seri puoi trovare, non i moduli o le registrazioni.

Ogni soluzione che pensi di adottare inseriscila e mettila sotto controllo nel sistema qualità come sei abituata a fare in modo da poter misurare i risultati.

Sei un manager? Bene, proponi e rischia di tuo. Vedrai che sei brava cambia l'aria.

Ovviamente sono solo consigli che puoi usare o cestinare: Qualiitiamo è un grandissimo sito pieno di informazioni, commenti e spunti, vale tanto oro quanto siamo capaci di tradurre ciò che leggiamo qui in azioni utili per le nostre aziende sempre più in difficoltà e che sempre meno credono che un certificato e qualche procedura valgano il successo aziendale. Qualità è ciò che dice il cliente e se non piaci al tuo cliente (chi usa le tue procedure) puoi trovare tutti gli alibi che vuoi.

Vuoi fare una indagine? Chiedi a tutti i consulenti qualità che conosci se sono certificati e registrati le risposte. Poi le classifichi, fai un grafico... no, non serve il grafico, c'è solo una risposta: non sono certificato perché non mi serve a niente!

OK, sparatemi pure, ma prima mettetevi in fila.
Ciao
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Guerra
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MessaggioInviato: Gio Gen 09, 2014 4:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

Massimo, non condivo tutto quello che hai scritto.
MB ha scritto:
Qualità è ciò che dice il cliente

Assolutamente no!
Bisogna credere nella qualità per poterla far apprezzare da altri.
Se ragioni come il titolare col macchinone che piace tanto al caro Paolo, beh...
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massimobolla
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MessaggioInviato: Gio Gen 09, 2014 6:21 pm    Oggetto: Qualità Rispondi citando

Carissimo Guerra,
tu credi nella qualità, ovvero la soddisfazione del cliente, o nella certificazione?

Tu pensi che io proponga di produrre cose che non soddisfano il cliente?

Diciamo che mi sono spiegato bene, ma non trovi una parola dove io critichi la qualità, ma sono in totale disaccordo con i sistemi finti e pletorici.

Il problema è che si da la colpa al titolare con il macchinone che non ci apprezza come esperti di qualità: è troppo comodo così.
Se il titolare ha deciso di fallire problemi suoi e soldi suoi, se tu non sei visto come una persona che gli è utile i problemi diventano tuoi.

Sii onesto: entri in una azienda, ti accorgi che sono del tipo sopra descritto. Cosa fai? Tenti di convincerli? E come? A parole? Che risultati hai da mostrare per sostenere le tue tesi? Gli insuccessi dell'azienda precedente?

Apprezzo Qualitiamo e i suoi sforzi e non cerco alibi per i miei insuccessi. Se non soddisfo le persone o i clienti, te compreso, è colpa mia. Punto

Un'ultima cosa: io per trovare soluzioni a certe situazioni investo una marea di tempo e metto a disposizione moltissimo materiale gratis. Leggilo se ne hai tempo e poi dimmi se puoi sparare le cose che hai scritto.
Ciao
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Guerra
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MessaggioInviato: Ven Gen 10, 2014 9:31 am    Oggetto: Rispondi citando

Caro Massimo, la tua risposta è piccata senza motivo; la mia era una critica, se così la vogliamo chiamare, a quanto da te detto non a te personalmente.
Le apperenze non sono la qualità, nessuno ha detto il contrario.
Tu hai scritto:
Citazione:
Qualità è ciò che dice il cliente


Ridurre la qualità al certificato di carta, queste sono le frasi del titolare; frasi alle quali non credi nemmeno tu.

Solo un appunto: non sparo, parlo (forse male).
ciao
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massimobolla
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MessaggioInviato: Ven Gen 10, 2014 11:46 am    Oggetto: Tempo Rispondi citando

Ciao Guerra (lo spara era una battuta, malriuscita, legata al tuo nome).
Forse ho una età in cui non uso gli smile per far capire lo stato d'animo e quindi sembro piccato, ma sono abituato a seguire le seguenti regole:

- parlare come mangia l'imprenditore, altrimenti non ci capiamo
- concretezza all'ennesima potenza, altrimenti non ci capiamo

Parlo ormai da imprenditore che tanto si è occupato di qualità e conoscendo bene la materia, mi chiedo sempre prima di tutto come fare a trovare più clienti.

Per trovarli devo creare un sistema, usando al 2000% tutte le tecniche che ho imparato occupandomi di qualità, che permetta al cliente di percepire che il mio prodotto/servizio risolverà i suoi problemi.
Se sono bravo il cliente potenziale diventa un cliente effettivo e a quel punto devo fare in modo di garantire nel tempo la sua soddisfazione.

Chi non fa quest'ultima cosa è ovviamente un pazzo, butta via il cliente alla lunga: ben venga un sistema qualità serio e snello e continuamente orientato a capire se il cliente "si sente trattato bene"

Le aziende che oggi non vendono, una marea, hanno il primo problema da risolvere, cioè far capire al mercato che sono in grado di risolvere un problema in modo che la concorrenza non sa fare.

Chiamalo marketing, chiamalo come preferisci, ma se vogliamo dare un valore al nostro lavoro (che poi deve anche garantire un sistema efficace), possiamo provare ad utilizzare le nostre tecniche orientandole verso questo obiettivo: render l'azienda più appetibile di altre.

Ti parlo sempre da imprenditore: sai cosa dicono la stragrande maggioranza degli RQ a cui dico questa cosa? Che non si può fare!

L'imprenditore a quel punto ribatte: "va bene, torna a fare moduli che dei problemi seri me ne occupo io"

Disponibilissimo ad affrontare su questo blog l'argomento e tirare fuori dalla mia scrivania di lavoro gli strumenti e le esperienze vissute che dimostrano "che si può fare", per confrontarmi con voi.

Ciao e buon lavoro
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Massimo Bolla
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