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Free-pass, chi ne è responsabile ?
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Autore Messaggio
QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Gio Ott 31, 2013 5:04 pm    Oggetto: Rispondi citando

Paoloruffatti ha scritto:
2) il cliente è un f.d.p. che sta cercando i fotterti ribaltandoti tutti i rischi i costi e le responsabilità se viene fuori un patatrac col cliente finale (e magari il patatrac avviene per loro errori di montaggio ad esempio e voi non lo verrete mai a sapere).

(...)

Se il cliente, #34, ti ha messo in free pass a tua insaputa è certamente un f.d.p.


Adoro la sintesi di Paolo... Smile

Comunque sì, non basta dichiarare il free-pass per sollevarsi da eventuali responsabilità altrimenti saremmo tutti rivenditori e adotteremmo il metodo free-pass scaricando tutto sul povero #34 e su quelli come lui, no?
Tra l'altro ricordo che il povero non sapeva nemmeno di essere un fornitore free-pass!

Certo #34 deve consegnare un prodotto conforme ma se il suo cliente se lo tiene in magazzino e poi dopo mesi rivende la scatola che ne frattempo ha un buco con dentro il topo mi pare grave che le responsabilità ricadano su #34. Ovviamente sto estremizzando ma è per capirci...

Poi, certo, contratto-contratto-contratto!!!!!
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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2p71828
Qualità è precisione


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MessaggioInviato: Gio Ott 31, 2013 8:12 pm    Oggetto: Rispondi citando

Per Stefania, in quanto non mi è chiara la tua posizione:

se ti esplode la batteria del telefono per un difetto di fabbricazione della stessa chi si presenterà in tribunale?:

1) il rivenditore perchè non ha ispezionato in accettazione la merce (tra l'altro sigillata)

2) il produttore del telefono perchè lo ha inserito nella confezione senza testarla

3) il produttore della batteria (chiamato dal produttore del telefono).

-------------------------
considerazioni

in generale paradossalmente ogni caso è a sè stante ci sono casi in cui il fornitore non è in grado per struttura di eseguire i controlli, altri in cui è il cliente che non ha il know-how etc etc. si deve capire per ogni caso quali erano le informazioni disponibili al cliente e al fornitore.
Esempi
1) campo farmaceutico Io , se sono il cliente, mi devo preoccupare che il mio fornitore abbia capito i rischi del prodotto e applichi le GMP. Se vado nella prima "boita" per risparmiare rimando colpevole di fronte alla legge
2) se io come fornitore pur di prendere la commessa, a discapito di quelli che lavorano correttamente, non mi preoccupo delle responsabilità e spero che tutto vada sempre bene, nè dovrò rispondere.



il non free pass è solo un deterrente per il fornitore a non compiere "c******" sistematiche o spedire anche quando è palese la non conformità del lotto.
Per essere statisticamente significativi con difettosità inferiore al 1 su mille e confidenza del 95% ci vogliono circa 3000 campioni sperando di non trovarne alcuno difettoso (3000=3/0,001) se vogliamo la confidenza del 99,3% i campioni salgono a 5000
Quello che importa maggiormente sono i controlli svolti al 100% dal cliente (normalmente funzionali) in linea o prima di consegnare la merce al suo cliente (avendo un pezzo di maggior valore può ammortizzare meglio i costi)

Per anni il free pass è stato lo slogan dei consulenti , compresi quelli per l'ISO9001, per ridurre i costi aziendali, dalla discussione sembra che tutti ora siamo in accordo nello scrivere che sia necessario o mi sbaglio?
_________________
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Silenzioso
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MessaggioInviato: Gio Ott 31, 2013 8:30 pm    Oggetto: Rispondi citando

Io non sono d accordo sul non free pass.
i fornitori devono darmi pz conformi.
io devo preoccuparmi che il mio prodotto che esce sia ok quindi controllo i miei
di processi produttivi.
ciao
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QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Gio Ott 31, 2013 9:41 pm    Oggetto: Rispondi citando

2p71828 ha scritto:
Per Stefania, in quanto non mi è chiara la tua posizione:

se ti esplode la batteria del telefono per un difetto di fabbricazione della stessa chi si presenterà in tribunale?:


Forse stiamo trattando un po' troppi aspetti diversi.
Il telefonino per me è off-the-shelf, ovvio che non debba testarlo ad ogni ingresso della merce ma #34 scrive cose un pochino diverse perché parla di una prima produzione e lascia intuire che il materiale sia stato rilavorato:

#34 ha scritto:
Perchè formalmente è chiaro che la terza parte non le viene a chiedere a me, ma lo fa il mio cliente per lui, dato che non vuole perderci niente pur avendo fatto passare in free-pass un lotto alla prima produzione.


#34 ha scritto:
Sono convinto che siamo responsabili fintanto che i pezzi sono dal nostro cliente, poi se li li vende li rilavora sono affari suoi.
pensa1


Finn_74, poi, riporta una procedura di un cliente corretto che INFORMA il suo fornitore che lavorerà in free-pass e lo costringe anche a sottoscrivere un'assicurazione:

Finn_74 ha scritto:
Sul discorso free-pass, anche se arrivo in ritardo visto che lo avete trattato più che a fondo, posso aggiungere che a me è già successo di avere dei particolalri che il cliente ha voluto gestire in free-pass per "comodià" loro ( cioè riduzione dei costi dell'accettazione arrivi ) ed in quel caso la responsabilità di eventuali problemi di non conformità sarebbe stata tutta a carico nostro ( ci hanno anche obbligato a fare un'asicurazione ed hanno voluto verificarla prima di assegnarci il lavoro ).


Mi dispiace ma nel caso di #34 io propendo per il f.d.p. citato da Paolo.
Chiaro, però, che senza un contratto blindato c'è da litigare.

Per ciò che riguarda il fatto che un fornitore debba darci prodotti conformi direi che siamo nell'ovvio anche perché nessuno lavora per produrre pezzi non conformi, ma qui stiamo discutendo di qualcosa che non ha funzionato e capita, quindi dobbiamo aiutare #34 a capire come gestire la cosa.

Una domanda per chiudere: voi eliminereste del tutto i controlli in ingresso? Tutto free-pass implicito? pensa1
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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Silenzioso
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MessaggioInviato: Gio Ott 31, 2013 9:59 pm    Oggetto: Rispondi citando

Stefania, il mondo vive sul free-pass...
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Silenzioso
Amico/a di QualitiAmo


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MessaggioInviato: Gio Ott 31, 2013 10:01 pm    Oggetto: Rispondi citando

QualitiAmo - Stefania ha scritto:

Per ciò che riguarda il fatto che un fornitore debba darci prodotti conformi direi che siamo nell'ovvio anche perché nessuno lavora per produrre pezzi non conformi, ma qui stiamo discutendo di qualcosa che non ha funzionato e capita, quindi dobbiamo aiutare #34 a capire come gestire la cosa.

Non è ovvio...potrei farti molti esempi reali vissuti in questo...
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Paoloruffatti
Yoda


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MessaggioInviato: Gio Ott 31, 2013 10:54 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Silenzioso. Tu dici a Stefania:
"Stefania, il mondo vive sul free-pass..."

Non lo metto in dubbio ....ma chi paga?

Certo il Cliente/f.d.p. lo fa per risparmiare il controllo in ingresso: anche io potrei portarti un sacco di esempi in cui il "free pass" ha creato enormi disastri, tanto da proporti di ri nominare questa parolaccia con il termine
"free matt", cioè il Cliente è un incosciente, ma io propendo sempre per il f.d.p., perchè si toglie di mezzo con destrezza e scarica tutti i suoi problemi sull'ignaro suo fornitore, consegnando al suo cliente finale un qualcosa che può diventare una bomba (visto che la statistica probabilistica come dice bene 2p, con numeri e cifre, non è un'opinione, cioè che certamente ci potranno essere pezzi difettosi)

... e se salta fuori il pezzo difettoso lui fa una Veronica da torero alle "cinco de la tarde" e scarica sul malcapitato tutti gli oneri ed i disastri, magari avendoli provocati lui con le sue rilavorazioni, .... e vai a provare tu in tribunale che il difetto è provocato da manipolazioni / rilavorazioni successive errate.

Io mi sono già una volta vestito da Sherlock Holmes per fare queste ricerche, facendo condannare uno dei più grandi costruttori di moto, che aveva fatto con destrezza quanto sopra, ma ammetto di aver avuto una botta di fondoschiena pazzesca, trovando per caso il bandolo della matassa.

In pratica con questa veronica del "free matt", il cliente f.d.p. costringe, anzi, vorrei dire "ricatta" il suo fornitore, obbligandolo a fare lui la cernita con controllo 100% .... per giunta gratis!!, nobilitando la sua ladrata col termine inglese del "free pass".

Se la tua è una amara constatazione, devo dire che concordo pienamente, anzi dico di più: ormai in 20 anni di giravolte, a fare l'imprenditore ci sono rimasti non gli Olivetti, ma una moltitudine di f.d.p. che per battere la concorrenza non riorgnizzano l'azienda dato che costa meno iscriversi a sistemi clientelari dove si paga sempre per prendere ordinazioni e poi si devono dar da fare per risparmiare ..... altrimenti che cosa hanno pagato a fare?

Vorrei concludere con la esortazione di Stefania:
"contratto..contratto... contratto!!!", ma di fronte ad un f.d.p. serve poco anche questa perchè il contratto lo scrive l'f.d.p. di suo pugno; poi te lo sbatte sotto il naso da firmare con un sorrisetto sardonico che va letto come: ....."prendere o lasciare!"
ciao
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#34
Veg-Quality


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MessaggioInviato: Gio Ott 31, 2013 11:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

Vedo che nonostante la vicenda sia piuttosto semplice ho intavolato un bel discorso e ci sono punti di vista diversi, meno male, dato che tutt'ora non mi sembra ovvio nulla.
Di certo so che che quando i nostri trattamentisti sbagliano su pezzi finiti a rimetterci siamo noi, perchè più del trattamento non riusciamo a portare a casa e magari ti becchi pure una penale perchè non riesci a consegnare i pezzi in tempo.
Un abbastanza noto fornitore di tempra e bonifica del vicentino mi disse chiaramente che se continuavo a rompere le scatole con richieste di certificati e durezze non ci avrebbe più fatto i pezzi... dubita11
Quando siamo noi a sbagliare rispondiamo sempre in prima persona, anche in casi poco chiari o dannatamente chiari in cui però il cliente ti dice pacatamente " riprenditi indietro i pezzi (giusti) perché oggi gira così e fattela andare bene altrimenti non vedi più i 200/300K €/anno che ti do per le altre lavorazioni".
Con gli esteri è ancora peggio, ti pagano la fattura al netto di quello che loro hanno stimato come danno e se hai qualcosa da dire devi prendere l'aereo e andare su, magari per una NC da 500/600 €.
Quando troviamo un fornitore buono o è troppo caro o ci mette troppo perchè dobbiamo spedire e con le scadenze che abbiamo non ci stiamo dentro.
Mi piacerebbe vedere con le giuste implementazioni a livello di riesame del contratto cosa succederebbe.
Molte volte ci si sente con le mani legate e infatti diverse NC di quest'anno le ho imputate al sistema perché alla fine la colpa" non è attribuibile a nessuno.
Non è facile , il nostro sistema nelle sue sfaccettature e nelle sue piccole carenze funziona, dato che ad oggi toccando ferro, siamo in continua crescita sia di personale che di lavoro quindi non siamo messi male.
Questo è il quadro della situazione.
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Silenzioso
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MessaggioInviato: Sab Nov 02, 2013 11:23 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Caro Paolo, tu sei una fonte per noi…
Il mondo vive sul free pass e non credo che poi sia cosi male
Quando vai in farmacia Ti assicuri che il farmacista sia veramente farmacista ? che il pilota dell’aereo sia sobrio ? no…
Oppure tanti altri esempi…
Oppure, sulla carta, esistono commissioni che dovrebbero controllare e poi non controllano nulla (vicino a Te vi è un caso chiaro…Vajont 1963…).
Detto questo io non posso, come azienda che acquista , controllare tutto ciò che arriva, altrimenti non avrei un controllo qualità ma un centro ricerche specializzato in tutto (esempio assurdo con la nuova direttiva RoHS che vorrebbe che io faccio analizzare ciò che ricevo…e chi paga ?)…
Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e poi operare in tal senso (analizzo il fornitore, parlo con gli acquisti, parlo con UT se il pezzo è critico e cosi via…) ma non posso controllare tutto…
Io, personalmente, non amo il free-pass proprio come concetto, tanto è vero che da noi, con i ragazzi del controllo qualità, abbiamo impostato livelli di controllo in accettazione dinamici (ci siamo fatti un programma veramente tosto e fatto bene internamente, ps: abbiamo preso i complimenti dal mio grande o uno dei più grandi gruppi di produzione elettrotecnica al mondo!!) che si muove su vari piani da zero controlli a controlli rinforzati, a salire e scendere, ma il tutto con la supervisione dei “controllori”…quindi con una valutazioni oggettive e soggettive…e NON voglio sentir parlare di free-pass
Tanto è vero che a me non piace sentir parlare di un punteggio di valutazione fornitore globale (che può dire tutto e dire niente) ma il ns. Ufficio Acquisti come termine qualitativo tra un fornitore e l’altro per lo stesso particolare vede lo stato del suo piano di campionamento…
Ma ribadisco, tu fornitore mi devi dare il pezzo conforme…io devo preoccuparmi del mio prodotto e del mio processo…poi se so che il particolare enne è critico ed il fornitore non è affidabile al 100% per enne motivi (costa poco lo prendo da lui mi dice ufficio acquisti…e da li non ci muoviamo ) mi organizzo con controlli aggiuntivi, anche sul prodotto finito…
Per quanto riguarda contratto, norme etc…alla fine ci vuole correttezza, buon senso ma, purtroppo, come dici tu sono tanti i f.d.p.
Aggiungo però che, come mi diceva un imprenditore per cui ho lavorato anni (apri nel 1948, vendette nel 1990 sempre in crescita, sempre pagando regolarmente tutti, diventato imprenditore per scelta politica : era stato partigiano, voleva fare il poliziotto – la sua grande passione – si presentò per fare domanda e gli dissero : partigiano ? no polizia…, quindi si inventò imprenditore…tra le prime cinque aziende qui da noi…), “bisogna fare le cose bene”…
ciao
PS: non c’era solo Olivetti però, qui in Emilia vi sono state realtà importanti che hanno cercato di operare con etica…
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Paoloruffatti
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MessaggioInviato: Sab Nov 02, 2013 12:04 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Silenzioso,
non so se mi sono spiegato bene: certo il nostro cliente vuole i pezzi conformi, ma il vuole TUTTI. Invece la confidenza che su 1.000.000 di pezzi non ce ne sia UNO di sbagliato, non esiste.
Quindi un Imprenditore che sia anche solo un po' tecnico sa benissimo che deve accettare un AQL .... se non è un f.d.p.!

Il free pss è un metodo di non controllo in ingresso che puoi applicare solo se si verificano le condizioni di cui alla tabella della 2859 I° parte dello switching tra il controllo semplice, il rinforzato o il ridotto.

Un Cliente che applica il free pass alla prima fornitura o è un ignorante o un f.d.p. e ........ spesso sono tutte e due le cose!
Quindi noi stiamo parlando del "dover essere", mentre la realtà è tutta un'altra cosa!
Buon fine settimana!
Paolo
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Paoloruffatti
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MessaggioInviato: Sab Nov 02, 2013 12:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

PS : tu citi come caso chiaro il disastro del Vajont del 1963.

Io c'ero, purtroppo!,
nel senso che quando successe il fatto ero in vacanza con i miei amici a Borca di Cadore, poco distante da quel teatro di distruzione e rimanemmo bloccati li perchè la strada fu spazzata via dalla furia delle acque,

fummo poi tra i primi a passare per tornare a Padova dopo 3-4 giorni dietro ad una ruspa che aprì un percorso carrabile tra le macerie.

C'erano ancora le barche di coloro che recuperavano i cadaveri che galleggiavano nell'invaso di Faè, a valle;

Vedemmo una 1100 TV Fiat che era parcheggiata contro un muro di contenimento della montagna, dall'altra parte della valle di fronte alla diga, che era stata schiacciata contro il muro stesso: era lunga si e no 50, 60 cm: hai presente le presse dei rotamattori... ecco!.

Vedemmo anche una rotaia (che era forse della ferrovia o una spalletta di un ponticello) che aveva ricevuto la spinta all'andata e al ritorno dell'acqua ed era stata divelta epiegata a formare quasi un nodo!

Due anni dopo nel laboratorio di Idrauluca dell'università di Padova esaminammo il modellino (alto 3 metri) della diga: quella che aveva resistito all'urto (il prof. Ghetti, progettista della diga, è stato anche nostro prfessore di idraulica).

Attraversando quel luogo di morte ci pareva di essere in un paesaggio lunare: si vedeva distintamente dove era passata l'acqua perchè non era rimasto nemmeno un arbusto o un filo d'erba, ma solo sassi, fango e la roccia bianchissima denudata da qualsiasi lembo di terra.

Ciao
Paolo
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Silenzioso
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MessaggioInviato: Sab Nov 02, 2013 1:30 pm    Oggetto: Rispondi citando

Paoloruffatti ha scritto:
C

Un Cliente che applica il free pass alla prima fornitura o è un ignorante o un f.d.p. e ........ spesso sono tutte e due le cose!
Quindi noi stiamo parlando del "dover essere", mentre la realtà è tutta un'altra cosa!
Buon fine settimana!
Paolo

Giusto Paolo!!
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Silenzioso
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MessaggioInviato: Sab Nov 02, 2013 1:35 pm    Oggetto: Rispondi citando

Paoloruffatti ha scritto:
PS : tu citi come caso chiaro il disastro del Vajont del 1963.

Io c'ero, purtroppo!,
nel senso che quando successe il fatto ero in vacanza con i miei amici a Borca di Cadore, poco distante da quel teatro di distruzione e rimanemmo bloccati li perchè la strada fu spazzata via dalla furia delle acque,

fummo poi tra i primi a passare per tornare a Padova dopo 3-4 giorni dietro ad una ruspa che aprì un percorso carrabile tra le macerie.

C'erano ancora le barche di coloro che recuperavano i cadaveri che galleggiavano nell'invaso di Faè, a valle;

Vedemmo una 1100 TV Fiat che era parcheggiata contro un muro di contenimento della montagna, dall'altra parte della valle di fronte alla diga, che era stata schiacciata contro il muro stesso: era lunga si e no 50, 60 cm: hai presente le presse dei rotamattori... ecco!.

Vedemmo anche una rotaia (che era forse della ferrovia o una spalletta di un ponticello) che aveva ricevuto la spinta all'andata e al ritorno dell'acqua ed era stata divelta epiegata a formare quasi un nodo!

Due anni dopo nel laboratorio di Idrauluca dell'università di Padova esaminammo il modellino (alto 3 metri) della diga: quella che aveva resistito all'urto (il prof. Ghetti, progettista della diga, è stato anche nostro prfessore di idraulica).

Attraversando quel luogo di morte ci pareva di essere in un paesaggio lunare: si vedeva distintamente dove era passata l'acqua perchè non era rimasto nemmeno un arbusto o un filo d'erba, ma solo sassi, fango e la roccia bianchissima denudata da qualsiasi lembo di terra.

Ciao
Paolo

Grazie Paolo di questo Tuo ricordo...
in casa mia la conosciamo bene la tragedia del Vajont, dai ricordi di mio padre (a cui venivano le lacrime agli occhi ogni volta che ne parlava)e dalla passione che sia io e mio fratello abbiamo per tutta la vicenda (letto, visto, rivisto, messo i piedi nella terra, etc...)
Le tragedie italiane in casa nostra sono sempre state vissute...
Mio fratello era tra i primi soccorritori nel friuli terremotato
Io ho evitato bologna 80 per una chiamata sportiva dell'ultima ora...e poi mi sono trovato, anni dopo, in teatro ad interpretare la parte di Fioravanti...
mah...
Sereno week end...caro Paolo
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QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Lun Nov 04, 2013 9:40 am    Oggetto: Rispondi citando

Silenzioso ha scritto:
Stefania, il mondo vive sul free-pass...


Quella parte di mondo che vive sul free-pass o lo applica in un certo modo (vendor assessment, piano della Qualità, piano di controllo, indici di Qualità, process-capability, controllo in entrata e riduzione nel tempo dei campionamenti, controllo statistico presso il fornitore, audit sul Sistema Qualità) oppure cerca solamente di scaricare sul fornitore ogni responsabilità e, ultimamente, va molto di moda.

Del resto è quello che scrivi anche tu perché spieghi che voi applicate il controllo in questo modo che è poi quello giusto e mi pare sia in antitesi con quanto hai sostenuto prima:

Silenzioso ha scritto:
Io, personalmente, non amo il free-pass proprio come concetto, tanto è vero che da noi, con i ragazzi del controllo qualità, abbiamo impostato livelli di controllo in accettazione dinamici (ci siamo fatti un programma veramente tosto e fatto bene internamente, ps: abbiamo preso i complimenti dal mio grande o uno dei più grandi gruppi di produzione elettrotecnica al mondo!!) che si muove su vari piani da zero controlli a controlli rinforzati, a salire e scendere, ma il tutto con la supervisione dei “controllori”…quindi con una valutazioni oggettive e soggettive…e NON voglio sentir parlare di free-pass


La questione, l'ho detto e lo sottolinea perfettamente Paolo, è che qui stiamo parlando di PRIMA PRODUZIONE e di un cliente che vuole tutti i pezzi conformi senza nemmeno informare il fornitore che è stato posto in free-pass! Dico, ma stiamo scherzando? Questo sarebbe normale?

Paoloruffatti ha scritto:
Ciao Silenzioso,
non so se mi sono spiegato bene: certo il nostro cliente vuole i pezzi conformi, ma il vuole TUTTI. Invece la confidenza che su 1.000.000 di pezzi non ce ne sia UNO di sbagliato, non esiste.

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Fagus
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MessaggioInviato: Lun Nov 04, 2013 11:54 am    Oggetto: Rispondi citando

Paoloruffatti ha scritto:
Quindi un Imprenditore che sia anche solo un po' tecnico sa benissimo che deve accettare un AQL .... se non è un f.d.p.!

L'una e l'altra Paolo.
Un f.d.p. intelligente il controllo a campione (anche senza tirare in ballo le tabelle della ISO ed i relativi switch dei livelli di controllo) su un particolare nuovo lo fa.
Gli altri sono solo f.d.p., nel senso che sono ignoranti tecnicamente e pensano che basti la posizione di forza per raggiungere la conformità del prodotto.

Per #34: prova in altri lochi per i trattamenti (Emilia, Lombardia). Magari spendi un po' di più, ma il gusto di mandare a quel paese i fornitori locali che rispondono in quel modo potrebbe non aver prezzo. Magari poi verrano a pregarti di tornar da loro e potrai dettare le regole del gioco.
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Agostino
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