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Qualità nei laboratori

 
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Autore Messaggio
QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
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MessaggioInviato: Lun Set 06, 2010 3:03 pm    Oggetto: Qualità nei laboratori Rispondi citando

Nell'articolo che stiamo per proporvi, Quality Digest affronta il tema della norma ISO/IEC 17025: "Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e di taratura".
Sembra farlo in un modo strano, però, perché si parte da molto lontano, ovvero dall'etica (traduzione automatica).
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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dario
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MessaggioInviato: Lun Set 06, 2010 4:34 pm    Oggetto: Rispondi citando

Trovo ottima l'esposizione di Jason Stine nel suo articolo.
Forse però è un po' esagerata l'enfasi che mette alle politiche e programmi (policies & programs) perché i collaboratori raramente si soffermano a leggere paginate di politiche e proclami.
Molto più pratico e utile è lo strumento dell'audit.
Audito laboratori accreditati 17025 (materiali, meccanica, elettrotecnica) da un po' di anni e noto che l'audit è lo strumento più diretto e utile per verificare anche gli aspetti che Jason Stine descrive nell'articolo: commitment, etica, integrità, indipendenza, attaccamento, onestà nell'interpretazione dei dati e nel reporting.

Un assessor di un ente di accreditamento si spinge poco oltre, di regola, a raccogliere le evidenze a supporto della checklist sulla 17025 e solo in seconda battuta si spinge a filosofeggiare e "suggerire". Pochi lead auditor osano anche andare oltre. Forse in USA l'organismo nazionale permette ai lead auditor di spingersi oltre certi limiti dettati dalla "neutralità, imparzialità, competenza".
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Doublepair
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Registrato: 25/03/13 10:07
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MessaggioInviato: Ven Ago 09, 2013 4:42 pm    Oggetto: Indipendenza Rispondi citando

Ciao, provo a riprendere questo post un pò datato perchè vorrei capire meglio come si implementa il requisito dell'indipendenza di un laboratorio integrato all'interno di un'altra organizzazione.
Ho sentito le voci più disparate, fino a qualcuno che teorizzava un'indipendenza perfino a livello di ragione sociale, ovvero una busta paga diversa. Altri si fermavano a trovare qualche "escamotage" ( magari un pò all'italiana ....) a livello di organigramma.
Qualcuno mi può spiegare ?
Grazie
Davide
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Davide R
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dario
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Registrato: 27/11/07 16:30
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MessaggioInviato: Lun Ago 12, 2013 9:08 am    Oggetto: Rispondi citando

Guarda, Davide, io ho seguito dall'inizio tutti i lavori di preparazione alla certificazione iso 9001 e parallelamente accreditamento iso 17025 di un laboratorio.
Nessun problema a parte quello di decidere se creare un solo sistema e un solo manuale qualità oppure se tenere separati i 2 sistemi (che naturalmente convivono e si innestano vicendevolmente).
Da noi la scelta fu di fare 2 sistemi, due manuali, per il motivo che la certificazione 9001 è a livello di tutta l'organizzazione, mentre il sistema accreditato tocca solo il laboratorio.
Se specifichi negli scopi e nelle esclusioni cosa vai a accreditare non ci sono motivi per inventare cose strane.
OK?
E per favore niente escamotage, che fanno solo male.
Il tema della neutralità e indipendenza è fine a tutte le attività di reporting e di giudizio quando ci devono essere magari interpretazioni di risultati di misura e se per caso con un cappello devi fare delle aconsulenza ad un cliente e con un altro cappello devi misurargli qualcosa e rapportargli i risultati.
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Doublepair
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Registrato: 25/03/13 10:07
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MessaggioInviato: Lun Ago 19, 2013 8:20 am    Oggetto: Rispondi citando

Grazie a Dario per il suo contributo.
Altri commenti sono graditi .....
Davide
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anna74
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Registrato: 27/08/12 16:09
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MessaggioInviato: Ven Ago 23, 2013 10:41 am    Oggetto: Rispondi citando

Riporto la mia esperienza...Io lavoro per una azienda che prima si è certificata 9001 e solo dopo qualche anno ha deciso di accreditare 17025 il proprio laboratorio interno, che effettua analisi principalmente per l'organizzazione a cui appartiene (i cosiddetti clienti interni, gestori di vari impianti).
Il principio di indipendenza del nostro laboratorio è assicurato in quanto:
- nessuno, tra il personale che lavora in laboratorio, svolge funzioni di gestione nei vari impianti della società, che come detto, sono i clienti interni, nè ha alcuna responsabilità sulla gestione degli impianti. I tecnici che lavorano in laboratorio, rispondono esclusivamente al Responsabile di laboratorio.
- in generale, ma in modo particolare per il personale del laboratorio, è previsto tra gli obblighi contrattutali il rispetto di alcuni principi quali la riservatezza delle informazioni e la veridicità delle stesse (leggi risultati di analisi), inoltre viene ribadito al personale l'importanza del rispetto dell'indipendenza, che deve essere mantenuta sempre.
- abbiamo previsto delle regole per l'accesso ai locali del laboratorio. Il cliente (anche se interno) non può accedere da solo al laboratorio se non accompagnato (questo per assicurare la riservatezza delle informazioni degli altri clienti).

Il nostro laboratorio si chiama (ai fini del contratto con Accredia) con la stessa ragione sociale dell'organizzazione di cui fa parte. Accredia, da 8 anni a questa parte (cioè da quando siamo accreditati) non ha mai sollevato problemi nè dubbi su questa impostazione.

Riguardo il sistema di gestione, avendo precedentemente un sistema di qualità già implementato, quello del laboratorio si è "innestato" sull'esistente: alcune procedure gestionali sono state integrate per ripondere ai requisiti della 17025 e relativo RT08 (che, rispetto a una 9001 sono più specifici e particolareggiati), ovviamente le procedure tecniche sono state riviste pesantemente (vedi gestione processo di analisi, tarature, determinazione incertezza, istruzioni delle varie tecniche di analisi...). Abbiamo scelto di mantenere separati i manuali (uno per il sistema 9001 e uno per la 17025) perchè quello della 9001 è abbastanza snello, mentre per Accredia è necessario avere un manuale molto dettagliato (a mio giudizio, a volte fin troppo...).

Io ho inisistito tanto affinchè non si prendesse la strada delle procedure gestionali specifiche per il laboratorio (parlo ad esempio di gestione documentazione, formazione, approvvigionamento, audit, riesame ecc), perchè a mio modo di vedere un laboratorio interno appartenete ad una organizzazione più ampia, deve lavorare coerentemente con le regole generali dell'azienda, visto che alla fine l'organizzazione è unica.
Certo, sarebbe pià comodo avere le regole (procedure) ad hoc, cosi il responsabile del laboratorio probabilmente farebbe meno fatica a gestire e controllare il tutto, limitando l'interfacciamento con le altre funzioni aziendali (vedi es, ufficio personale, ufficio acquisti, qualità...)), ma si tratta di scegliere tra l'unità e la coerenza generale di una organizzazione, o creare una azienda nell'azienda. Quest'ultima credo sia fortemente deleteria.
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Doublepair
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MessaggioInviato: Ven Ago 23, 2013 11:23 am    Oggetto: Rispondi citando

Grazie Anna per il tuo contributo, mi sembra completo ed equilibrato.
Oltre a incoraggiare altri contributi, provo ad ampliare il campo di discussione sul lato statistico. Qualcuno sà quanti laboratori accreditati esistono in Italia ? Ma soprattutto come sono divisi rispetto al settore industriale (alimentare,chimico,farmaceutico,cosmetico,altro) ? Qualcuno conosce, anche approssimativamente questi dati ?
Grazie ancora per un feedback.
Davide
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dario
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MessaggioInviato: Lun Ago 26, 2013 8:36 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Doublepair,
Se vai nel sito di accredia trovi (dato di oggi) 1226 laboratori di prova accreditati. Se cerchi gli altri enti accreditati per settore/tipologia trovi tutto nella pagina: http://www.accredia.it/accredia_labsearch.jsp?ID_LINK=293&area=7
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Doublepair
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MessaggioInviato: Lun Ago 26, 2013 4:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

Grazie, ulteriori commenti sono sempre graditi.
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