Il forum sulla Qualità di QualitiAmo

[QualitiAmo - Stefania]

Come approcciarsi al Problem solving in maniera intelligente? Ce lo illustra questo articolo (traduzione automatica).
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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IL PRIMO LIBRO NATO SULLE PAGINE DI QUALITIAMO



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[ROBERTO61]

Condivido pienamente alcuni punti dell'articolo di Alan Nicol.

In particolare quando dice che:

"Non abbiamo bisogno di strumenti sofisticati per la maggior parte dei nostri problemi"

Sono stato e sono un appassionato conoscitore delle tecniche statistiche utilizzate dalla metodologia 6 Sigma, ma posso confermare che per la stragrande maggioranza dei problemi che ho dovuto affrontare e risolvere, in più di 25 anni di lavoro, non ho dovuto fare ricorso ad esse.

Per essere un abile risolutore di problemi credo sia molto più importante conoscere ed utilizzare un adeguato metodo di ricerca delle cause del problema.
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Roberto Giuliani

[QualitiAmo - Stefania]

[dario]

Siete mitici, come sempre!
Ma quale metodo di indagine e ricerca delle cause è migliore di:

Essere aperti e ascoltare le persone! Oltre al problema ti danno sempre le soluzioni !!!

[QualitiAmo - Stefania]

[ROBERTO61]

Credo anche che le domande che si pongono e che ci si pone durante l'indagine abbiano un impatto importante sull'efficacia della stessa.

Citando uno che di problemi se ne intende:

"Non è che io sia così intelligente, è solo che sto sui problemi più a lungo.
La cosa importante è non fermarsi nel porsi delle domande.
La curiosità esiste per un motivo.
L’immaginazione è più importante della conoscenza."

Albert Einstein
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Roberto Giuliani

[dario]

Grazie Roberto, bella considerazione!

Per rispondere anche a Stefania,
non riesco a fare un quadro preciso della borsa degli attrezzi, perché è sempre molto flessibile, personaliz... ops "problemalizzata"...

Per un problema tecnico uso più facilmente le pinze e chiavi che dice Roberto (statistiche, ishikawa, brainstorming, albero dei rischi - mi pare quelli veri lo chiamano FTA o fault tree analysis, o una bella semplice ABC ecc.).
Per i problemi più seri, quelli che mettono veamente in crisi le organizzazioni, cioé i problemi relazionali o di "stupidità umana" devo invece usare strumenti molto diversi (le belle soft skill servono accanto alle analisi più difficili dei processi organizzativi, comunicativi, di gestione delle riunioni, del tempo, del cambiamento ecc.)

Poi nella cassetta ci devi anche trovare gli strumenti tipici delle indagini e analisi dell'organizzazione (la BSC, il ciclo di gestione strategica, i bei modelli di deming, il kaizen, le 3, 5 o 6 o 7 S, i modelli, Hoshin Kanri, mind mapping, swot, la strutturazione / destrutturazione con le WBS e... )

Mi fermo, ok? L'esperienza e una formazione base e continua continuativa fanno poi la differenza tra applicare alla cieca uno schema fisso (riduttivo) o applicare un mix corretto di strumenti...

[ROBERTO61]

Come giustamente ha detto Dario ci sono problemi "tecnici" e problemi "organizzativi/relazionali".

Molti dei problemi "tecnici", hanno come origine "prima" dei problemi o dei vincoli organizzativi.

Se il problema "tecnico" è semplice il più delle volte è sufficiente non fermare l'indagine alla risoluzione tecnica dello stesso ma scavare più in profondità alla ricerca delle cause "non tecniche".

Quando, in azienda, ci si trova a fare una continua attività di "pompieraggio" saltando freneticamente da un problema all'altro, quasi sicuramente, all'origine dei problemi, ci sono delle cause "organizzative".

Se queste cause "organizzative" non sono affrontate e risolte, il numero di problemi "tecnici" da affrontare può solo aumentare.

Se invece il problema "tecnico" è complesso, può succedere di non riuscire ad affrontarlo e risolverlo adeguatamente.

In questo caso, è molto probabile che esso diventi un problema cronico o ricorrente destinato ad affliggere l'azienda per molto tempo.

Quando si devono affrontare dei problemi "tecnici" complessi, avere una buona abilità investigativa è di grande aiuto.

L'abilità investigativa dipende principalmente dal modo con cui inizialmente si conduce la ricerca di informazioni ed indizi e, successivamente, dal metodo d'indagine adottato per trovare la causa radice del problema.

I metodi d'indagine più conosciuti sono il metodo dei 5 Perchè, ed il Diagramma a lisca di pesce di Ishikawa.

Come ha già detto Dario ne esistono diversi altri.

Per i problemi complessi, io personalmente uso un metodo che unisce i punti di forza di alcuni di questi.
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Roberto Giuliani