Indice del forum Il forum sulla Qualità di QualitiAmo
Torna all'homepage di QualitiAmo
 
 FAQFAQ   CercaCerca   Lista utentiLista utenti   GruppiGruppi   RegistratiRegistrati 
 ProfiloProfilo   Messaggi privatiMessaggi privati   Log inLog in 

Certificati 3.1 Norma 10204

 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> La Qualità applicata
Precedente :: Successivo  
Autore Messaggio
capelliteo
Nuova recluta del forum


Registrato: 13/02/12 18:22
Messaggi: 9

MessaggioInviato: Gio Set 06, 2012 10:58 am    Oggetto: Certificati 3.1 Norma 10204 Rispondi citando

Ciao a tutti, è la prima volta che scrivo sul forum ma ho un problema importante nella mia azienda.

Produciamo prodotti finiti in polimeri plastici. acquistiamo polvere, la stampiamo in moltissimi formati e la sinterizziamo (un processo termico per renderla omogenea).
Verifichiamo ogni lotto di polvere stampando e sinterizzando un provino delle dimensioni adatte per estrarre campioni x test (normalmente prima della produzione effettiva).

Poi è possibile che i tondi vengano lavorati in forme che il cliente desidera.

Il quesito è il seguente:
Le mie omologazioni sulla polvere svolte su ogni lotto acquistato possono fornire dati utili a elaborare un Inspection report 3.1 anche per prodotti successivamente lavorati o prodotti con semilavorato sinterizzato in un altro momento (il processo è però similare e stabile)??

Vi ringrazio in anticipo..
Teo
Top
Profilo Invia messaggio privato
Slender Man
M.A.S.P.


Registrato: 20/04/12 14:28
Messaggi: 3222

MessaggioInviato: Gio Set 06, 2012 11:27 am    Oggetto: Rispondi citando

Ho un dubbio.

Parliamo di certificazione di materiale o di prodotto?

Se sinterizzando tu "crei" un materiale diverso, con parametri suoi, con degli esami puoi generare una lista di parametri specifici (chimici, tecnologici) del "nuovo" materiale, e certificarlo come se tu ne fossi il produttore, e in questo caso ok il certificato.

Se invece tu certifichi il "prodotto", il particolare che tu "costruisci" con un processo che si chiama sinterizzazione, hai dei dati di input del processo (il certificato della polvere che tu compri e che ti arriva certificata dal produttore + i parametri della sinterizzazione) e dei dati di output (delle prestazioni del componente, delle dimensioni...) che tu certifichi con dei report di laboratorio interno che per me non sono sotto perimetro 10204, in quanto appunto il tuo cliente che compra quel "particolare" vuole che faccia un certo mestiere, che si possa montare con un altro pezzo, che non si sbricioli a certe temperature, che sopporti dei carichi di trazione, boh invento... e quindi per me tu a lui fornisci un certificato di prodotto, e non di materiale (o meglio, gli fornisci il certificato del materiale in polvere, e dai evidenza che hai un processo sotto controllo che se parte da quella polvere li', arriva sempre a quelle caratteristiche DI PRODOTTO là, richieste e certificate a disegno).

Non so se ho fatto piu' confusione.
_________________
"It's my way, or the highway." (James Dalton, Esq.)
"Manly hearts to guard the fair" (Job Description)
Top
Profilo Invia messaggio privato
QualitiAmo - Alberto
Moderatore


Registrato: 10/11/09 11:26
Messaggi: 4567

MessaggioInviato: Gio Set 06, 2012 12:11 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Teo, benvenuto.
_________________
Alberto - Staff di QualitiAmo

ISO 9001:2015 - SI AGGIUNGE ALLA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO IL NUOVO TESTO CHE SVELA I SEGRETI DELLA FUTURA NORMA



IL PRIMO LIBRO NATO SULLE PAGINE DI QUALITIAMO



HAI DATO UN'OCCHIATA AL REGOLAMENTO DEL FORUM PRIMA DI SCRIVERE IL TUO MESSAGGIO?
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
capelliteo
Nuova recluta del forum


Registrato: 13/02/12 18:22
Messaggi: 9

MessaggioInviato: Mar Set 11, 2012 5:28 pm    Oggetto: Rispondi citando

Grazie Slender Man...non hai confuso, assolutamente, forse ho chiarito male io le cose.
Vedo se fornendoti qualche info in più posso migliorare:
io acquisto POLVERE, che non ha di per se alcuna caratteristica se non la composizione chimica e la granulometria.

Presso e sinterizzo in forno (Temperatura e Tempo sono i parametri) e ottengo prodotti semilavorati in "plastica"
Poi posso venderli così o ricavarne varie forme sulla base delle esigenze del cliente.

Il cliente mi chiede 3.1 della materia prima, quindi io credo che stampando un piccolo cilindro di 0,5kg e sinterizzandolo (con temperatura e tempi corretti), posso poi ricavarci dei provini e svolgere test fisico-chimici che possono valere per l'intero lotto di materia prima da cui ho prelevato la polvere del campione, a prescindere che siano poi venduti come semilavorati o a forma di anello, non credi?

Anche perchè su alcune tipologie di prodotto non è fisicamente possibile ricavare dei provini data la dimensione ridotta.

Risulterebbe economicamente inaccettabile stampare un semilavorato in più ogni volta (alcuni pesano anche 300 kg) che possa seguire precisametne tutto il ciclo del semilavorato ordinato. il cliente non me lo pagherebbe mai e in azienda sarebbe un manicomio...

Credi che possa essere una soluzione corretta quella del piccolo manicotto "campione" rappresentativo di tutto il lotto di polvere?
Grazie di nuovo..
Teo
Top
Profilo Invia messaggio privato
Slender Man
M.A.S.P.


Registrato: 20/04/12 14:28
Messaggi: 3222

MessaggioInviato: Mar Set 11, 2012 6:24 pm    Oggetto: Rispondi citando

In molte situazioni un "provinotto" è riportato dalle norme e accettato (imposto) ogni volta in cui non è possibile, per la forma dei lavorati, condurre i test sui prodotti finiti. Penso alle gomme, per esempio, con i tomboli.

Quindi è assolutamente corretto, se condiviso in anticipo col cliente, condurre prove su provini prodotti a partire dalle polveri, che siano normati o che ve lo inventiate voi.

Se io fossi il cliente forse ti chiederei di costruirti una specie di "fornetto di sinterizzazione", con poche variabili, semplice da gestire, che funzioni un po' come una specie di "calibro di processo", e ti farei creare i provini li', in modo da collegare tutte le variazioni del provino finito a caratteristiche della polvere, e meno a oscillazioni del processo, ma siamo alla lana caprina, forse.

E poi ti chiederei di prepararne un tot, e di mantenerne come controcampione un certo numero per una certa durata di tempo, in modo da poter ripetere le prove o incaricarne un laboratorio terzo in caso di contenziosi o verifiche.

Fatto questo, fatto tutto, per me.
_________________
"It's my way, or the highway." (James Dalton, Esq.)
"Manly hearts to guard the fair" (Job Description)
Top
Profilo Invia messaggio privato
capelliteo
Nuova recluta del forum


Registrato: 13/02/12 18:22
Messaggi: 9

MessaggioInviato: Mer Set 12, 2012 8:10 am    Oggetto: Rispondi citando

Wow....grazie mille per la risposta...

in effetti stavo pensandoci ieri sera, se io indicassi nel certificato 3.1 una cosa del tipo "il presente certificato è redatto sulla base di prove di laboratorio svolte su provini del lotto XXXXX ricavati da processo campione omogeneo alla produzione." credo che potrei essere più preciso e "legale"...

che ne dici?
Grazie ancora
Teo ok_0
Top
Profilo Invia messaggio privato
Slender Man
M.A.S.P.


Registrato: 20/04/12 14:28
Messaggi: 3222

MessaggioInviato: Mer Set 12, 2012 9:11 am    Oggetto: Rispondi citando

capelliteo ha scritto:
Wow....grazie mille per la risposta...

in effetti stavo pensandoci ieri sera, se io indicassi nel certificato 3.1 una cosa del tipo "il presente certificato è redatto sulla base di prove di laboratorio svolte su provini del lotto XXXXX ricavati da processo campione omogeneo alla produzione." credo che potrei essere più preciso e "legale"...

che ne dici?
Grazie ancora
Teo ok_0


mah, bisogna vedere che si intende per "legale".
di fatto il 3.1 che arriva dal produttore è un documento contrattuale, il tuo è una specie di autocertificazione. il che va benissimo, dato che il cliente quello ti chiede: di "autocertificare" delle caratteristiche del prodotto che gli vendi.

piu' che altro io sarei talebano nella rintracciabilità, inventandomi un sistema di numerazione seriale dei provini che contenga univocamente il riferimento al lotto di produzione + l'identificazione del provino stesso, e lo citerei nel certificato (il numero seriale del provino analizzato).

tipo che se produci il lotto 3472/11, partendo dal lotto di polveri 787GH67, devi crearti chesso' 10 provini che chiamerai 347211-01, 347211-02.... 347211-10. E da qualche parte dovrai avere un collegamento tra il lotto 3472/11 e il lotto 787GH67(che pure lui deve essere citato sul certificato...)
_________________
"It's my way, or the highway." (James Dalton, Esq.)
"Manly hearts to guard the fair" (Job Description)
Top
Profilo Invia messaggio privato
capelliteo
Nuova recluta del forum


Registrato: 13/02/12 18:22
Messaggi: 9

MessaggioInviato: Mer Set 12, 2012 10:20 am    Oggetto: Rispondi citando

Sono pienamente d'accordo con te...

Per fortuna il mio sistema di tracciabilità fa esattamente questo, dal lotto del fornitore collega il lotto interno dal quale vengono estratti 1..n provini che vengono numerati da un ulteriore lotto interno e danno origine a prove numerate...

Direi che ci siamo...

Ora devo trovare un consulente che venga a spiegare come funziona così da far capire che stiamo facendo la cosa corretta.

Grazie mille davvero per l'aiuto..
Teo
Cool
Top
Profilo Invia messaggio privato
2p71828
Qualità è precisione


Registrato: 31/10/08 17:43
Messaggi: 2750

MessaggioInviato: Mer Set 12, 2012 10:37 am    Oggetto: Rispondi citando

"ricavati da processo campione omogeneo alla produzione"

"dato che il cliente quello ti chiede: di "autocertificare" delle caratteristiche del prodotto che gli vendi."

Da consumatore la cosa mi preoccupa e lo esprimo con un esempio:

in spiaggia ci sono tantissimi che utilizzano le seggioline in plastica, ora se notate quando una seggiolina cade in acqua galleggia.

scommetto che dal provino delle polveri sinterizzate risulterà che le caratteristiche meccaniche sono tutte in tolleranza e, cosa importantissima, la densità è maggiore di 1, ma allora qualcuno potrebbe chiedersi perchè galleggi.
la differenza tra il provino e la sedia è che in quest'ultima durante lo stampaggio si sono formate delle "bolle" interne.
che le bolle facciano galleggiare la seggiolina non è tanto grave, ma oltre a questo concentrano gli sforzi e la resistenza è molto minore tanto che prima che finisca la stagione sono rottamate.
_________________
=fixed(exp(1);5)
sha-1=661bf49e78e9d958032859e811fa1ca27699207a
Top
Profilo Invia messaggio privato
capelliteo
Nuova recluta del forum


Registrato: 13/02/12 18:22
Messaggi: 9

MessaggioInviato: Mer Set 12, 2012 11:36 am    Oggetto: Rispondi citando

hai centrato il fondo delle mie preoccupazioni...

in realtà la cosa più giusta sarebbe distruggere ogni volta "una sedia"..ma non sempre è economicamente accettabile o fattibile (ad esempio se la sedia avesse dimensioni piccolissime o non avesse sezioni utili da cui ricavare i provini)...

Si tratta forse di trovare i compromessi fra economicità/fattibilità/utilità reale...

Noi seguiamo processi stabili ma con parametri diversi (per forza!) per produrre i provini e il prodotto...ma quasi mai il prodotto è effettivamente testabile (per i motivi sopra indicati). quindi siamo costretti a utilizzare i provini. L'indicarlo sul certificato mi pare una operazione di correttezza e precisione nei confronti del cliente..

La cosa che mi spaventa è che alcuni clienti chiedono 3.1 su anelli di pochi millimetri ben sapendo che non è possibile che noi si esegui il test su questi...la domanda che mi viene è: non sanno cosa sia il 3.1? o lo sanno e fanno gli gnorri??

non sarebbe meglio orientarli verso un 2.2?

Senza aggiungere poi che nel mercato c'è gente che emette certificati terribili e assolutamente inaccettabili, con gli stessi identici valori per anni (anche multinazionali!!), senza riferimenti a lotti specifici o con valori del tipo >8...e che dovrebbe indicarmi?

Ma sono solo certificati "commerciali" allora? pensa1
Top
Profilo Invia messaggio privato
2p71828
Qualità è precisione


Registrato: 31/10/08 17:43
Messaggi: 2750

MessaggioInviato: Mer Set 12, 2012 12:56 pm    Oggetto: Rispondi citando

per correttezza e sempre che sia possibile, proporrei un proprio certificato al cliente in cui nella prima parte definisco gli estremi della spedizione , lotto etc
con le solite frasi "si certifica che la spedizione del ____ di _____ componenti ddt numero contiene il prodotto______ come da vostro ordine______ del _________. La il lotto di produzione è________ il lotto di materia prima è ________ . durante la produzione tutti i controlli sul processo/prodotto sono stati positivi

seconda parte "Prove sulla materia prima stampata su provino normalizzato"
e ci aggiungi il 3.1

terza parte "controlli sul prodotto finito"
e gli metti una due prove + qualche dimensionale
_________________
=fixed(exp(1);5)
sha-1=661bf49e78e9d958032859e811fa1ca27699207a
Top
Profilo Invia messaggio privato
Slender Man
M.A.S.P.


Registrato: 20/04/12 14:28
Messaggi: 3222

MessaggioInviato: Mer Set 12, 2012 1:48 pm    Oggetto: Rispondi citando

2p71828 ha scritto:
"ricavati da processo campione omogeneo alla produzione"

"dato che il cliente quello ti chiede: di "autocertificare" delle caratteristiche del prodotto che gli vendi."

Da consumatore la cosa mi preoccupa e lo esprimo con un esempio:

in spiaggia ci sono tantissimi che utilizzano le seggioline in plastica, ora se notate quando una seggiolina cade in acqua galleggia.

scommetto che dal provino delle polveri sinterizzate risulterà che le caratteristiche meccaniche sono tutte in tolleranza e, cosa importantissima, la densità è maggiore di 1, ma allora qualcuno potrebbe chiedersi perchè galleggi.
la differenza tra il provino e la sedia è che in quest'ultima durante lo stampaggio si sono formate delle "bolle" interne.
che le bolle facciano galleggiare la seggiolina non è tanto grave, ma oltre a questo concentrano gli sforzi e la resistenza è molto minore tanto che prima che finisca la stagione sono rottamate.


giusta osservazione. quanto discusso fino qui non è pero' una certificazione del prodotto seggiolina, ma solo della materia prima utilizzata per costruirla (o almeno cosi' io ho compreso la domanda)

il cliente non è solo interessato alla materia prima, ma appunto anche a caratteristiche (funzionali, estetiche, ecc...) del prodotto finito. queste vanno certificate in modo diverso, con prove sul prodotto seggiolina.

quanto discusso qui serve solo a dire "la polvere che ho usato era a posto, conforme a quanto prescritto". poi io posso usare la polvere giusta e sballare il processo di trasformazione, e costruire una seggiolina che si spezza sedendoci su.

in quel caso avro' un cliente che mi dice: ehi, mi si rompono le tue seggioline, che combini?
io andro' a prendere le prove sul materiale base, che - se conformi - mi diranno che il problema è in casa mia, nel mio processo. e a quel punto andro' a vedere le prove di resistenza statica delle sedie (per esempio, se richieste) per capire come mai quel lotto di produzione, pur buttandoci dentro materia prima OK, è difettoso.
_________________
"It's my way, or the highway." (James Dalton, Esq.)
"Manly hearts to guard the fair" (Job Description)
Top
Profilo Invia messaggio privato
capelliteo
Nuova recluta del forum


Registrato: 13/02/12 18:22
Messaggi: 9

MessaggioInviato: Ven Set 14, 2012 8:59 am    Oggetto: Rispondi citando

Grazie ancora a tutti per le risposte.

In pratica io, sulla base del mio processo produttivo posso fornire al 90% dei casi solo un 3.1 della materia prima, in quanto il prodotto finito non è fisicamente testabile.

Per quanto riguarda i certificati "standard" 3.1 io ritengo sia opportuno indicare che non è possibile svolgere i test sul prodotto finito (la famosa sedia) e che il processo è frutto di test e garantisce l'omogeneità di caratteristiche fra provini e produzione.

una cosa del tipo :
"I presenti dati sono stati ricavati da prove di laboratorio secondo norme internazionali svolte su provini significativi del lotto di materia prima in oggetto, attraverso un processo omogeneo e su lotto specifico".

Questo mi pare necessario per trasparenza e onestà..

A proposito della nostra "sedia"...Alcuni clienti mi chiedono la caratterizzazione specifica sul prodotto finito (di dimensioni utili), ma giustamente mi pagano un pezzo che io andrò a rompere per svolgere test specifici (sono prodotti di sicurezza) oltretutto fuori dai metodi descritti nelle norme delle prove di laboratorio, ma loro interne...

Comunque stiamo cercando di far capire ai clienti che molto spesso ciò di cui hanno bisogno è solo un 2.2 e la garanzia di avere una tracciabilità pressochè perfetta...senza incorrere nel 3.1 (che spesso diventa un certificato "commerciale"..)
Top
Profilo Invia messaggio privato
Mostra prima i messaggi di:   
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> La Qualità applicata Tutti i fusi orari sono GMT + 2 ore
Pagina 1 di 1

 
Vai a:  
Non puoi inserire nuovi argomenti
Non puoi rispondere a nessun argomento
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi votare nei sondaggi


Powered by phpBB © 2001, 2005 phpBB Group
phpbb.it