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Certificazione di un Consorzio
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Autore Messaggio
carrie
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MessaggioInviato: Mer Apr 18, 2012 5:06 pm    Oggetto: Certificazione di un Consorzio Rispondi citando

Ciao a tutti, ho un dubbio/domanda che forse sarà banale....ma è la prima volta che mi capita quindi chiedo consiglio ai più esperti Wink Dovrò seguire, come consulente per la certificazione iso 9001, un consorzio formato da tre ditte produttrici primarie (quindi senza esigenza di piano haccp) di prodotti ittici, che conferiscono gli stessi ad un'unica ditta (unico cliente, quindi) che li confeziona e vende.
Il mio dubbio è: trattandosi di un consorzio e non di una singola ditta (anche se in realtà quasi tutto il prodotto proviene da una, chi segue il consoorzio è personale di tale ditta e la sede del consorzio, pc ecc..è nello stabile della ditta stessa...)come devo procedere? In pratica i fornitori del consorzio sono quelli delle tre ditte che lo compongono oppure considero le tre ditte come fornitrici? Per la faccenda dei "muri" pensavo di fargli scrivere almeno un contratto di comodato d'uso gratuito di una stanza usata come amministrazione, cosa ne dite? potrebbe andare? Grazie a tutti!
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QualitiAmo - Alberto
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Messaggi: 4567

MessaggioInviato: Ven Apr 20, 2012 8:25 am    Oggetto: Rispondi citando

Vediamo se ho capito:

- 3 aziende forniscono un prodotto al cliente
- queste tre ditte sono consorziate
- i controlli e la gestione appartengono tutti a una di queste tre ditte
- i rapporti avvengono tra il cliente e tutte le tre aziende

Corretto?
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Alberto - Staff di QualitiAmo

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carrie
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MessaggioInviato: Ven Apr 20, 2012 2:27 pm    Oggetto: Rispondi citando

Esatto, è corretto che le tre ditte sono consorziate, però i rapporti avvengono tra il cliente ed il commerciale del consorzio ; a livello pratico una delle tre ditte è "predominante" però i controlli e la gestione avvengono a livello di consorzio (che ha un presidente, un organigramma....). In pratica, il mio committente è questo consorzio che si vuole certificare 9001; il mio dubbio è su come interfacciarmi:devo considerare i "fornitori" la somma dei fornitori dei tre consorziati (e quindi descriverò in procedura come avviene la loro gestione,e per dare evidenza dovrò prendere il report di tutte e tre le ditte), la gestione della sicurezza (non hanno un piano della sicurezza a nome del consorzio ma tre piani...); nel capitolo infrastrutture e ambienti di lavoro devo descrivere le strutture di tutte e tre le aziende o solo "l'ufficetto" dove ha sede il consorzio? In pratica, devo secondo voi elaborare un manuale della qualità che descriva il consorzio come entità (ha un suo consiglio di amministrazione, un suo statuto...) o che descriva l'attività delle tre aziende?
Scusate la confusione ma in effetti non ho ancora le idee chiare su come affronatre questo lavoro... pianto23 ...fino a ieri di consorzio ne avevo sentito a malapena parlare...Grazie!
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QualitiAmo - Alberto
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Registrato: 10/11/09 11:26
Messaggi: 4567

MessaggioInviato: Ven Apr 20, 2012 3:01 pm    Oggetto: Rispondi citando

carrie ha scritto:
In pratica, devo secondo voi elaborare un manuale della qualità che descriva il consorzio come entità (ha un suo consiglio di amministrazione, un suo statuto...) o che descriva l'attività delle tre aziende?


Non ho esperienza di consorzi ma, da quello che scrivi, le tre aziende hanno sì una gestione in comune, ma modi di operare differenti (ambienti di lavoro, sicurezza, ecc.)
Io le considerei separatamente o, al massimo, unirei le parti che posso trattare come comuni e differenzierei le parti che differiscono tra le tre entità.

Paolo, tu che hai visto tanto (mi sembra una citazione da blade runner) ti è mai capitato un consorzio? Cool
Ovviamente la domanda è rivolta anche a tutti gli altri! Smile
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Alberto - Staff di QualitiAmo

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carrie
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MessaggioInviato: Ven Apr 20, 2012 5:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

Grazie Alberto.....e a chi altro mi potrà portare la sua esperienza Wink ciao!
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marcopn85
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MessaggioInviato: Sab Apr 21, 2012 12:13 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao. Neanche io ho esperienze di consorzi, quindi non ti so dire nulla per certo. La domanda che poni non è semplice come risposta. Perchè, teoricamente parlando, se la certificazione deve essere fatta A NOME DEL CONSORZIO, è chiaro che va sicuramente messo a sistema l'ufficietto del consorzio. Però questo solo in teoria, perchè la pratica è ben diversa.
Il consorzio è una "società" tra più aziende. Per cui, quello che farei io, è quello di far certificare separatamente le tre aziende. Penso sia l'unico modo per analizzare ogni singolo aspetto in maniera dettagliata, come richiesto da un sistema qualità.
Avendo tutte e tre le aziende certificate, certificare poi l'ufficietto del consorzio, sarà uno scherzo. Certo, c'è anche da dire che i costi, a questo punto sarebbero moltiplicati per 4...
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Non è importante quello che scoprite, è importante cosa fate relativamente a quello che avete scoperto
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carrie
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MessaggioInviato: Sab Apr 21, 2012 6:22 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Marco, grazie della risposta...aimè si che è complicato...purtroppo però non posso consigliare di certificare le tre aziende al mio cliente perchè l'iter" di certificazione viene rimborsato da un finanziamento che però (non so per quali ragioni burocratiche) può essere ottenuto solo dal consoerzio...proverò a mettere a sitema l'ufficetto del consorzio, descrivendo nel maggiore dettaglio possibile nel manuale le attività delle tre aziende, e cercando di "avvicinarle" come tipologia di gestione dei processi.....magari "puntando" maggiormente sull'azienda che di fatto fornisce più prodotto e gestione operativa...cosa ne dite?
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Paoloruffatti
Yoda


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MessaggioInviato: Dom Apr 22, 2012 7:42 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Alberto; a quale Paolo ti riferisci, a me?
Se si, eccoti il mio pensiero. [sono stato assente perchè giusto venerdì sono andato in montagna a vedere le montagne il livrea invernale dai 1200 m in su (ho davanti il Vioz del gruppo del Cevedale, 3650 m sopra Pejo) e poi ho preso anche acqua e nevischio proprio oggi mentre scendevo]

Il caso di Carrie è come un'azienda che ha tre siti produttivi. Il fatto che uno dei 3 faccia la gran parte delle forniture è è ininfluente: basta definire i processi che fa ciascun consorziato.
Chi deve essere certificato è il consorzio, il quale è il fornitore ufficiale della clientela.
Il consorzio quindi ha tutta la parte della ISO iniziale (politica strategie, , commerciale ecc ecc), salvo i processi di produzione, Fornitori (che non sono le tre aziende del consorzio, si badi bene!!!) gestione NC, ecc ecc

E' ovviamente da escludere il 7.3, non il 7.6 (le bilance per pesare il pesce devono essere tarate!

Forza Carrie comincia a dire chi fa che cosa sul manuale e poi vedrai che viene tutto di conseguenza. Se hai bisogno noi siamo qui!
ciao Alberto e ciao Carrie
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carrie
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MessaggioInviato: Dom Apr 22, 2012 9:33 pm    Oggetto: Rispondi citando

Grazie Paolo delle dritte....comincio a implementare il tutto e...vi terrò sicuramente aggiornati!Ciao!
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carrie
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MessaggioInviato: Mar Apr 24, 2012 8:03 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Paolo, anche io ero partita con l'escludere il punto 7.3 per il mio consorzio...ora però ho saputo che hanno in corso un progetto di ricerca (con la collaborazione di una Università) per aggiungere ai loro impianti produttivi nuove specie ittiche (quindi si tratta di verificare la compatibilità a livello ambientale....): a questo punto siamo in piena progettualità...sei d'accordo cone me?
Ciao!
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Paoloruffatti
Yoda


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MessaggioInviato: Mar Apr 24, 2012 10:12 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Carrie,
io dubito che si tratti di progettualità, ma andiamo con ordine!

Quando tu dici che vogliono aggiungere nuove specie ittiche ai loro impianti, che cosa vuoi dire?

Se vogliono gestire con i loro impianti la lavorazione di nuove specie ittiche, non credo si tratti di progetto, ma di modifiche agli impianti e/o revisione del processo produttivo, ma non si mettono a progettare .... che ne so... pesci nuovi he, he!!; scherzi a parte se devono modificare in qualche modo gli impianti per accettare le lavorazioni su altri prodotti, si tratta di progettazione di macchine e/o di tempi e metodi non di progettazione.

Poi non ho capito questa compatibilità ambientale: che significa?

Questa ricerca con l'università in che cosa consiste? se loro hanno le conoscenze teoriche per definire nuovi processi, che cosa c'entra l'Università?; se invece non le hanno in pratica fanno da supporto operativo all'università che fa ricerche e studi (sulle specie ittiche con risvolti di impatto sull'ambiente della fauna ittica?) e quindi di nuovo non progettano nulla, loro!

Piuttosto fatti dire chi paga questa ricerca, a pensare male ho paura che sia uno di quei progetti finanziati dall'Europa, come quello volto a vedere se c'è vita su Marte (mi pare che c'entrasse un noto partito politico che è agli onori della cronaca di questi giorni)
ciao
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dario
Enigmatico sorridente


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MessaggioInviato: Mer Apr 25, 2012 7:46 am    Oggetto: Rispondi citando

Paolo, Carrie,
il progetto di ricerca potrebbe essere davvero gestito con le procedure di sistema, perché no?
Se devo introdurre una nuova specie devo sicuramente gestire il progetto.
L'innovazione c'è! La specie si adatta? Che parametri devo modificare? Quali sono i valori ideali perchö la produttività e la procreazione siano assicurati? Il pH va aggiustato? Come reagisce l'ambiente? Mi fermo qui, perché se poi entriamo a toccare il tasto della selezione, della genetica i progetti diventano molti. Gli impianti probabilmente restano senza modifiche, ma il progetto lo vedo eccome... per definizione di "progetto".
OK?
L'università da le linee guida teoriche, da il supporto che un privato non può avere.
Io sostengo fortemente la collaborazione privato - centri di ricerca universitari. sono quasi sempre win-win!
sole1
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carrie
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MessaggioInviato: Mer Apr 25, 2012 10:04 am    Oggetto: Rispondi citando

Grazie a Paolo e Dario...in effetti si tratta di un progetto finanziato (non so da chi... annuisce1 )e le variabili in gioco per stabilire se queste specie ittiche siano compatibili alle condizioni di pH, ossigeno, ....e non tanto progettazione in termini di macchinari per il confezionamento da adattare....è uno studio di fattibilità in cui l'università sta dando un buon contributo.....gli amanti di questa specie ittica ora scarsissima in Italia secondo me apprezzeranno non parlo1
allora ho la vostra "benedizione" nell'includere il 7.3?
Ciao e buona giornata a tutti!
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Paoloruffatti
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Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Mer Apr 25, 2012 10:50 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Carrie,
certamente non mi sono spiegato bene: io escluderei il 7.3 perchè non si tratta di progettare qualcosa che poi vendi: loro progettano un nuovo processo di piscicultura. Faranno cioè delle prove per capire a che condizioni di PH e ossigeno immesso nell'acqua il pesce nuovo vive meglio (o tira le cuoia!).
Poi venderanno il prodotto che esce da questo nuovo processo per tutta la vita, o fintanto che la gente lo gradisce e lo compera.

Poi penseranno di trovare un nuovo processo che fornisca altre specie.

Dario , d'altra parte ha ragione da vendere: si tratta di un "progetto", nel senso di evento da gestire con le tecniche di project management, che prevede tra tutte le altre cose anche fasi di progettazione vera e propria. E' una attività che può essere così difficile e complicato da aver bisogno addirittura del supporto teorico dell'Università.

Ma stiamo parlando di un "progetto" non di una progettazione, anche perchè penso che questa attività non sia il core business del vostro consorzio: è un'attività che fanno una tantum per migliorare il loro servizio al Cliente e poi muore, magari per rivivere al prossimo "progetto" (finanziato anche quello)

Il concetto di progettazione di prodotto è una cosa, mentre il progetto del processo è tutta un'altra disciplina (di solito molto discontinua, nel senso che possono passare anni e anni prima che ne ri-progettino un altro.

La ISO 9001 parla secondo me chiaramente di progetto di prodotto/servizio; per farti un altro parallelo con una società di produzione, il progetto di uno stampo e le prove successive prima di iniziare la produzione, non sono considerate progettazione nel senso del 7.3 (anche se la progettazione di uno stampo è a volte molto complicata e richiede un processo da 7.3).

Ti dirò che esistono anche situazioni di via di mezzo, come in certe aziende metalmeccaniche terziste che producono componenti per le grandi industrie le quali danno al terzista il progetto già fatto del componente da produrre;
in queste aziende terziste ci sono uffici tecnici che sviluppano le attrezzature per la costruzione, su base continua (cosa che il progettista del prodotto non sa fare di solito), perchè producono spesso molti prodotti nuovi per i diversi clienti, non avendo loro necessità/interesse/capacità di progettare prodotti originali.

In questi casi il 7.3 è applicabile, secondo me, dato che forniscono un servizio di progettazione degli stampi/attrezzi al cliente, assieme alla produzione del componente richiesto.

Nel tuo caso io escluderei il 7.3.

Per tagliare la testa al toro, comunque io ti consiglierei di telefonare all'ente certificatore e chiedere che cosa ne pensano: loro sono lì anche per questo! .... ti dirò che a me è capitato spesso che il certificatore se non vede progettazioni nuove per uno o due anni, nelle visite di conferma della certificazione, storce parecchio il naso.
ciao
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carrie
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MessaggioInviato: Mer Apr 25, 2012 11:14 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Paolo, grazie delle spiegazioni e del consiglio: mi confronterò sicuramente con l'ente.
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