Il forum sulla Qualità di QualitiAmo

[QualitiAmo - Alberto]

Quanto conta stare proprio nel posto dove si svolge il lavoro che vogliamo studiare e supervisionare? Ovviamente tantissimo e sono in molti a ricordarci l'importanza del gemba.
Questo articolo (traduzione automatica) spiega come l'autore si sia organizzato una scrivania in produzione.
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Alberto - Staff di QualitiAmo

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[acatta00]

Ci ho buttato l'occhio solo ora. Dico la mia senza che nessuno si offenda; penso che abbiamo passato tutti quell'età. Vedrei quest'articolo come sprone mentale piuttosto che come attinente con la realtà. Cerco di spiegarmi. La scrivania in mezzo all'officina è una "belinata" (come si dicono i miei nuovi conterranei) che chiunque abbia lavorato in ambienti produttivi comprende al volo. Così come invece "stare vicino" all'area di pertinenza è un "must" indispensabile che non ci stiamo nemmeno a dire. Nella sostanza quest'articolo mi pare molto scontato. Direi quasi rischioso. Quasi remissivo nei confronti di un comparto d'azienda (la produzione) che viene visto come talmente "legnoso" fino al punto di dovervi prendere casa anzichè lavorarci insieme. Cosa ne pensate?

[serg10]

Gli americani ci hanno insegnato molto, è vero ( Ford, gli open space, ect), ma poi sono arrivati i giapponesi con il Kaizen e la qualità totale, e ora se stanno arrivando i cinesi che vogliono esportare anche i loro modelli produttivi, ( o meglio qualcuno li vuole importare) allora ci può stare ahimè anche mezzo tavolino al centro del capannone, altrimenti non ne vedo la necessità. Gli indicatori si possono rilevare da una stanza adiacente in prossimità, archiviare e gestire.
Un saluto

[Paoloruffatti]

Nell'aprile 1970 sono andato a lavorare alla Franco Tosi di Legnano: grande azienda privata che costruiva centrali elettriche e altre cose (dato che il padrone era Pesenti: italcementi).

Mi misero subito a capo di 5 reparti con un totale di circa 600 operai.

Io vidi che gli uffici dei miei capi, ed anche il mio, erano in una palazzina in testa alle 11 navate da 400 metri e che dovevo farmi circa 15-18 Km al giorno (li abbiamo contati un mio collega ed io; così per scherzo.... ma mica tanto!)

Visto questo dispendi di forze, chiesi di avere la mia scrivania posizionata non nell'ufficio "di sopra" ma in quella di uno dei miei Capi Reparto, baricentrica rispetto alle aree di mia competenza, risparmiando così circa 10 di quei 15 KM.

Più avanti scoprii la vera importanza della mia scelta da "pigro", come la scoperta di moltissimo tempo passato da me e dai miei capi reparto a firmare le bolle di cottimo; firme che venivano messe senza controllare la congruità dei tempi segnati e inventai subito un sistema di controllo statistico (erano circa 2500 bolle al giorno) ed eliminai subito la mia firma perchè inutile (io non controllavo nulla), ma la prassi aziendale era quella e nessuno l' aveva messa in discussione prima di allora....

Potei così dedicarmi alla revisione della documentazione di produzione (disegni, cicli di lavoro, attrezzi, calcolo dei tempi assegnati); i Capi Reparto mi vennero dietro con entusiasmo: fu una vera rivoluzione, distruggemmo tutto e ci re-inventammo processi, attrezzi e cicli!
Così facendo per prima cosa ci tirammo addosso, dapprima le ire, poi l'invidia e da ultimo il rispetto delle altre sezioni dell'azienda (di 5000 addetti).
Ci divertimmo un sacco.
Dopo due anni di questa rivoluzione .... qualcuno mi notò e mi chiamò a Genova per fare il capo reparto dell'Ansaldo per costruire le parti interne della centrale nucleare di Caorso.

Adesso questa mia mossa inconscia e mossa dalla "pigrizia" si chiama "andare sul Gemba"; allora non lo sapevo...... Nel gemba ci sono rimasto in totale per circa 20 anni (cambiando 4 aziende), anche da direttore di stabilimento.
ciao
PS: non è per fare il polemico ,ma bellandi, ti assicuro che mettermi in mezzo all'officina per me non è stata una belinata.... a Genova, vivendo nel gemba 7 ore su 8 tutti i giorni, sono riuscito a sconfiggere una tentata rivolta degli operai sobillati dai brigatisti rossi in uno dei miei reparti, credi!.

[darkx]