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Rapporto di taratura e criteri di accettazione

 
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Autore Messaggio
Alexis Sanchèz
Nuova recluta del forum


Registrato: 22/11/11 17:34
Messaggi: 4

MessaggioInviato: Ven Nov 25, 2011 2:51 pm    Oggetto: Rapporto di taratura e criteri di accettazione Rispondi citando

Salve a tutti e buongiorno,
intanto mi presento, sono nuovo in questo forum e mi occupo di gestione della qualità per una azienda metalmeccanica. Passo subito al sodo.
Nell'ultimo Audit di mantenimento della certificazione ISO 9001 mi è stata notificata questa osservazione:
"relativamente alla gestione degli strumenti di misura, sui rapporti di taratura interni, per tutti gli strumenti non sono stati definiti i corrispondenti criteri di accettazione (errore ammissibile)"

Vi spiego in che modo è composto il rapporto di taratura sottoposto all'auditor
Il rapporto di taratura è composto da 3 parti:
la prima descrive lo strumento con tutte le indicazioni possibili e il riferimento al campione primario con il quale la taratura è stata effettuata.
La seconda parte relativa alla calibrazione, pertanto a diverse misure viene riportato il valore rilevato e lo scostamento.
La terza parte relativa ai parametri principali rilevati di classificazione normativa UNI 10699-5 in cui viene riportato lo scostamento massimo rilevato in taratura, il max accettabile e la normativa standard di riferimento.

Non è sufficiente indicare lo scostamento ammissibile dalla normativa UNI10699-5 (in questo caso per micrometri x esterni) per determinare anche i criteri di accettazione o errore ammissibile al mio utilizzo?

Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione.
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26589

MessaggioInviato: Ven Nov 25, 2011 3:10 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Alexis e benvenuto su QualitiAmo.

Faccio un'ipotesi: non è che, per caso, il certificatore volesse vedere quello che PER VOI è il massimo errore accettabile?
_________________
Stefania - Staff di QualitiAmo

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Alexis Sanchèz
Nuova recluta del forum


Registrato: 22/11/11 17:34
Messaggi: 4

MessaggioInviato: Sab Nov 26, 2011 9:42 am    Oggetto: Rispondi citando

Ti ringrazio per il benvenuto Stefania.

Giusta osservezione la tua, pienamente condivisibile.
Mi sorge spontaneo dire che a questo punto indicare la normativa come linea guida di taratura non sia sufficiente da sottintendere che la normativa stessa sia stata applicata in pieno in tutto e per tutto (ovviamente compreso l'errore massimo ammesso di indicazione).

Giustamente in determinati casi particolari quello che la normativa propone possa risultare eccessivo e/o restrittivo,pertanto concordo ritornando alla tua risposta che possa essere comprensibile stabilire i limiti di accettabilità in base alle proprie esigenze.

Modificare il modello del rapporto interno di taratura mi costa ben poca fatica,questo è chiaro, ma la mia meraviglia è dovuta forse alla richiesta estrema di applicazione di una normativa.

In ogni caso ti ringrazio per la cortese risposta.
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Silenzioso
Amico/a di QualitiAmo


Registrato: 15/05/10 18:48
Messaggi: 259

MessaggioInviato: Sab Nov 26, 2011 11:24 am    Oggetto: Rispondi citando

ciao
Condivido anch'io l'osservazione di Stefania...anche noi, anni fa, avevamo avuto lo stesso problema...Aggiungo che il max valore accettabile deve essere definito ed approvato da Ufficio Tecnico e non da cq e/o rq
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Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Sab Nov 26, 2011 1:37 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Alexis,
per esplicitare maggiormente quanto detto da Stefania e la tua conclusione che dice che non è sufficiente rispettare la norma UNI10699-5 io aggiungerei quanto segue.
Io posso avere un micrometro per esterni che sballa di 5 micron (che la UNI specifica non accetta, ma che per voi va benissimo SE LO UTILIZZATE per fare delle misure con tolleranza di 1-2 centesimi.
La regola del 6 sigma dice che la precisione di uno strumento deve essere da 5 a 10 volte superiore alla tolleranza fissata come accettabile per il misurando.
Il problema pratico e reale è fare si che in officina non venga adoperato quel micrometro che sballa di 5 micron per fare una misura su un pezzo che richiede una tolleranza di, poniamo + o - 3 micron.

Se sul ciclo di lavoro si scrive che per fare la misura si adopera il micrometro Matr. M 125, allora non ci sono problemi, ma se quel micrometro lo può usare chiunque allora il pericolo esiste: di qui , forse, la "pignoleria" dell'ispettore.

In alternativa si potrebbe scrivere sull'etichetta attaccata allo strumento che la sua deviazione è , ad esempio, -3 micron (se la deviazione è e rimane costante nel suo campo di misura), in modo che l'operatore attento lo usa con la precauzione necessaria

Per me la soluzione migliore è comunque la prima, cioè scrivere sul ciclo lo strumento da usare e il Capo officina si assicura che lo strumento sia sempre trattato bene e non usato, ad esempio per individuare le barre grezze da lavorare, per le quali basta e avanza un calibro ventesimale
Ciao [/u]
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Alexis Sanchèz
Nuova recluta del forum


Registrato: 22/11/11 17:34
Messaggi: 4

MessaggioInviato: Lun Nov 28, 2011 9:55 am    Oggetto: Rispondi citando

Sig. Ruffati la ringrazio per essere intervenuto nella discussione.
Ho avuto il piacere di leggere, ancor prima della mia iscrizione al forum, diversi suoi interventi sempre chiari e precisi.
Prendo atto di quanto mi indica e apporterò le dovute modifiche.
Saluti.
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Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Lun Nov 28, 2011 11:16 am    Oggetto: Rispondi citando

Caro Alexis,
mi chiamo Paolo, qui in questo forum di Sig. e titolati ce ne sono pochi;
puoi pure usare il mio nome di battesimo, che tra l'altro è corto e non fai tanta fatica a scriverlo ... non mi chiamo Ermengildo, o Vercingetorice!
ciao e buona giornata
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2p71828
Qualità è precisione


Registrato: 31/10/08 17:43
Messaggi: 2750

MessaggioInviato: Lun Dic 05, 2011 2:00 pm    Oggetto: Rispondi citando

arrivo in ritardo.

sarò cattivo:

mi sembra molto improbabile che in un laboratorio interno si applichino tutte le prescrizioni della uni, vedasi planarità e carico della frizione (su quest'ultima poi ci sono micrometri che hanno specifiche diverse dalla norma), da cui sarebbe opportuno scriversi una norma interna, riportando solo quello che realmente si è in grado di fare (in altri termini il campo di applicazione del laboratorio)

superato questo punto il modulo normalmente riporta sempre i criteri di accettazione (per esempio se hai un micrometro digitale del nonio diciamo che ti interessi minimamente, i graffi sull'impugnatura etc) un rimando a una norma che tra l'altro non applichi integralmente e che ammette esplicitamente che l'azienda possa utilizzare limiti differenti da quelli indicati come linea guida, sembra un po' debole

terzo punto nel report, come anche indicato da Paolo, il campo di utilizzo se non già specificato altrove
_________________
=fixed(exp(1);5)
sha-1=661bf49e78e9d958032859e811fa1ca27699207a
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