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Il forum sulla Qualità di QualitiAmo
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QualitiAmo - Stefania
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Registrato: 16/09/07 18:37
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KK
King of Kuality
Registrato: 23/04/09 14:36
Messaggi: 10266
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 Inviato: Ven Mar 25, 2011 5:04 pm Oggetto: |
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In linea generale sono d'accordo, aggiungerei anche la responsabilizzazione delle persone.
Che poi tutte insieme sono il famoso coinvolgimento del personale, punto focale della nostra amata.
Comunque permettetemi di dire che se le inventano tutte pur di non pagare!! 
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Konsulente Kualità |
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Portello
Qualfista
Registrato: 29/09/09 15:03
Messaggi: 1594
Residenza: Barcellona
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| Inviato: Lun Mar 28, 2011 11:28 am Oggetto: |
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Io aggiungerei qualcosa di più sottile e psicologico.
La motivazione è legata anche alla confidenza della riuscita in un compito.
In linea generale una persona è più motivata a svolgere un compito o una mansione quanto più sa che riuscirà. Viceversa se pensa che non ce la farà.
Agendo opportunamente su questo fattore si può ottenere la motivazione su compiti e mansioni via via più difficili e complessi, permettendo alla persona di trarre soddisfazione da essi.
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Portello
Più è semplice, meglio è |
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filippo1974
Forumista di Qualità
Registrato: 19/10/10 12:39
Messaggi: 338
Residenza: North east of Italy
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| Inviato: Lun Mar 28, 2011 12:36 pm Oggetto: |
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| Portello ha scritto: | Io aggiungerei qualcosa di più sottile e psicologico.
La motivazione è legata anche alla confidenza della riuscita in un compito.
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Ecco un aspetto che molte volte viene colpevolmente tralasciato, anche se fa parte della "triade malefica" di requisiti nel porre obiettivi ai propri collaboratori (realistici - misurabili - chiari).
Bisogna fare molta attenzione a fare leva sulla confidenza di riuscita nel compito da parte del collaboratore, perché il rischio di scivolare nel semplicismo è alto. Prendere il collaboratore, affidargli un compito arduo, e poi farsi vedere una volta ogni due settimane dandogli una pacca sulla spalla e dicendogli "ma sì dai che ce la fai" pensando che questo sia sufficiente può essere molto rischioso.
Lo dico non per altro, ma perché mi ritengo una "vittima" di un tentativo di motivazione usando questo sistema, con il risultato che mi ritrovo anche meno motivato di prima (o forse potrei dire più demotivato di prima...)  e quindi ho sperimentato sulla mia pelle come una leva motivazionale usata in modo errato diventi un boomerang pazzesco.
Ciao
Filippo
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Filippo
Quality System Manager
"E' facile trovare le colpe. E' cercare di fare meglio che può essere difficile." - Plutarco |
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore
Registrato: 16/09/07 18:37
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FranzRiddle
Apprendista forumista
Registrato: 05/05/11 06:37
Messaggi: 127
Residenza: Sorrento - Na
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| Inviato: Lun Mag 30, 2011 7:35 am Oggetto: |
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Tante volte motivare un gruppo di dipendenti, che fanno parte di uno stesso processo, non è facile. Inserire degli incentivi per migliorare la qualità o la produzione di un reparro, a volte non basta, forse può esserlo all'inizio, ma col tempo anche questa misura d'invogliamento può non bastare.
Io sono sempre stato del parere che i dipendenti, gli operatori di un processo, debbano sposare la mission aziendale, prima di ogni cosa. Sentirsi indispensabili, sentirsi il cuore pulsante dell'attività, può dar loro quella vitalità che nemmeno il vile denaro può dare.
Dare delle piccole deleghe di responsabilità all'interno di un gruppo, può essere ancora un motivo di continuità, ma non in modo perenne, cioè che variano in base al variare degli ordini o delle lavorazioni, mantenendo sempre tutto il gruppo sullo stesso livello, ma provocando quella voglia di far bene per arrivare a diventare responsabile, anche per un tempo limitato.
Prendendo in considerazione l'articolo segnalato da Stefania, secondo me, quel pover uomo che gli hanno affidato la responsabilità di quell'ufficio, la direzione l'ha fatto solo per fargli fare il lavoro sporco, lavandosi lei le mani. Una bella carognata, almeno così sapranno con chi prendersela se le cose non miglioreranno. |
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QualitiAmo - Alberto
Moderatore
Registrato: 10/11/09 11:26
Messaggi: 4567
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