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Tempi & Costi in produzione

 
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Autore Messaggio
desmoluka
Amico/a di QualitiAmo


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MessaggioInviato: Mer Feb 23, 2011 1:14 pm    Oggetto: Tempi & Costi in produzione Rispondi citando

Salve a tutti, spero che questo post susciti maggiore interesse rispetto al mio precedente (che non ha avuto alcuna risposta Sad ).
Vorrei confrontarmi con voi riguardo al problema dei tempi presi in un ambiente produttivo. Nello specifico, con un programma di BI interrogo il gestionale e cerco di confrontare sui vari ordini di produzione/commesse i tempi e i costi a preventivo con quelli a consuntivo. Purtroppo (come sospettavo) nel 90% dei casi i tempi a consuntivo superano di molto quelli preventivati. Per questo chiedo che criterio utilizzate e in che modo prendete i tempi operatore, tempi macchina, e in che range di tolleranza vi mantenete per una valutazione il più verosimile possibile?
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mascalzone79
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MessaggioInviato: Mer Feb 23, 2011 1:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Desmoluka! La prima domanda che ti faccio è: i tempi dichiarati a preventivo come sono calcolati? O è un numero sparato a casaccio per fa contento il cliente?

Seconda domanda: hai modo di verificare l'andamento statistico dei tempi di produzione? Se la risposta è sì, puoi calcolare una media ponderata dei tempi, avendo così un parametro base dal quale partire per successive valutazioni.
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Alf
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MessaggioInviato: Mer Feb 23, 2011 1:27 pm    Oggetto: Rispondi citando

mascalzone79 ha scritto:
Ciao Desmoluka! La prima domanda che ti faccio è: i tempi dichiarati a preventivo come sono calcolati? O è un numero sparato a casaccio per fa contento il cliente?

Seconda domanda: hai modo di verificare l'andamento statistico dei tempi di produzione? Se la risposta è sì, puoi calcolare una media ponderata dei tempi, avendo così un parametro base dal quale partire per successive valutazioni.


concordo Wink
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desmoluka
Amico/a di QualitiAmo


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MessaggioInviato: Mer Feb 23, 2011 1:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

ciao mascalzone, i tempi a preventivo sono dati "storici" presi direttamente dagli operatori interessati e comunicati a chi inserisce le fasi nelle distinte...
già da questa prima analisi ho trovato molte difformità, il problema più grande è su come prendere i tempi di operatori che eseguono lavorazioni manuali. avevo pensato di prendere tempi e qtà in intervalli definiti del tipo: in 1 ora, fino alla pausa pranzo, in 8 ore. e poi eventualmente fare una media.
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mascalzone79
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MessaggioInviato: Mer Feb 23, 2011 2:13 pm    Oggetto: Rispondi citando

desmoluka ha scritto:
avevo pensato di prendere tempi e qtà in intervalli definiti del tipo: in 1 ora, fino alla pausa pranzo, in 8 ore. e poi eventualmente fare una media.


Se i processi manuali sono comunque standardizzati ha un senso, se invece si tratta di lavorazioni artigianali perdi il tempo. Feci un'analisi simile tempo fa, ti porta via un sacco di tempo e devi comunque stare attento a ripetere a distanza di tempo l'analisi, rispettando le stesse condizioni di partenza (tipo: stesso numero di operatori, condizioni di lavoro identiche, stesso intervallo di tempo).
Riguardo il dato "storico", proprio perché è "storico" probabilmente è sbagliato... Sta a te definire il nuovo parametro su basi oggettive a seguito delle tue misurazioni.
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Portello
Qualfista


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MessaggioInviato: Mer Feb 23, 2011 5:49 pm    Oggetto: Rispondi citando

mascalzone79 ha scritto:

...
Seconda domanda: hai modo di verificare l'andamento statistico dei tempi di produzione? Se la risposta è sì, puoi calcolare una media ponderata dei tempi, avendo così un parametro base dal quale partire per successive valutazioni.


Benissimo così!
Se possibile farei una analisi delle variazioni per operatore, per ora e per giorno.
Se le medie si assomigliano: gli operatori si sono messi d'accordo, oppure è il sistema ad essere inefficiente (e ti pareva!).
Se le medie sono molto diverse concentrati sul migliore e sul peggiore per capire perchè ci sono queste differenze. In ogni caso una carta X-R è quello che ci vuole.
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desmoluka
Amico/a di QualitiAmo


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MessaggioInviato: Mer Feb 23, 2011 6:14 pm    Oggetto: Rispondi citando

le variabili sono molte, gli operatori possono variare in numero rispetto ad ogni singolo ordine di lavorazione, ciò significa che dovrei monitorare il tutto almeno secondo un paio di configurazione (es. con 2 o con 4 operatori) per poi fare una media il più attendibile possibile
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Paoloruffatti
Yoda


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MessaggioInviato: Mer Feb 23, 2011 7:14 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ragazzi , ho paura che stiate dimenticando il metodo: cosa essenziale per non sparare cavolate siderali.
Per prima cosa dovete analizzare bene la fase di lavoro che intndete rilevare
Poi dovete CONCORDARE CON L'OPERATORE le attività che deve fare e COME le deve fare. Ad esempio dovete conocrdare il fatto che la preparazione del posto di lavoro è una attività iniziale a parte (e quindi valutata assieme, tanto quanto le altre produttive), altrimenti l'operatore esegue le attività interrompendole per andare in giro a cercare la chiave inglese da 14, il cacciavite (mannaggia a chi me l'ha fottuto!) o gira in giro a cercare i pezzi da montare che sono in magazzini/aree di stoccaggio diverse e magari distanti.
Io tutto questo lo chiamo "turismo industriale", che va a inquinare grandemente i tempi di lavoro.
Scopriremo così che ci sono un sacco di imprecisioni/indeterminazioni sul ciclo e/o sul lay out, o sulle attrezzature: quante volte vai a prendere lo stampo e scopri che è rotto! (regole di auto manutenzione mancanti totalmente).
Poi, una volta concordato il ciclo e le attività da fare (senza andare a finire sui metodi MTM, un pazzia degli anni 660 in Italia e '40 in America) misurare il tempo CON l'operatore e largheggiare sui tempi di riposo, sui coefficienti di maggiorazione (K) da mettere per la noiosità del lavoro, sulla ripetitività, sulle difficoltà come lavoro pesante o in posizione disagiata, ecc. ecc..
Se non le trovate in letteratura posso mandarvi io delle "tabelle di maggiorazione", ma ricordatevi: dovete sempre concordare tutto con l'operatore, spiegandogli che non siete li per fregarli, ma per trovare i tempi giusti per fare i prezzi al cliente e che se loro tentano di barare fregano prima l'azienda e poi i l loro stesso stipendio (un'azienda che è fuori mercato, con i prezzi alti, chiude e finisce lo stipendio).
Discorsi, questi, che non vanno fatti alla Marchionne (che ha tutt'altri obiettivi che cercare l'efficienza produttiva), ma davvero con la volontà di collaborare per trovare metodi efficienti e tempi di lavoro che non danneggino nessuno (operatore e azienda) : di solito se non sono fessi capiscono e collaborano.
ciao
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dario
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MessaggioInviato: Mer Feb 23, 2011 10:26 pm    Oggetto: Rispondi citando

Scusami Paolo, grande Jedi, ma non stiamo parlando di archeologia dei sistemi produttivi?
Non sarebbe meglio implementare processi produttivi moderni?
Per non rimanere sull'astratto, ma non conoscendo se stiamo parlando di lavorazioni (asportazione truciolo, rettifica, ecc o assemblaggio) o producendo per processo continuo, bibite o farmaci o etilene...) mi limito a buttare lì un esempio: la produzione in gruppi semiautonomi, dove l'obiettivo è il focus della produzione e non la speculazione (l'operaio deve ritagliarsi gli spazi per lavorare umanamente e il capo deve tirare il collo all'operaio.
Poi tanto io ti frego quando posso.
Da operaio ti dimostro che i setup sono molto impegnativi e ci nascondo lì le pause che mi servono, oppure il cambio programma nel CN, dove so dove infilare verifiche che poi non faccio...
Da capo ti dimostro che si riesce a produrre nel 75% di quanto tu mi dici e poi in produzione reale azz per il solito contrattempo (che c'è sempre) so che dovrò aumentare (le tabelle di maggiorazione di Paolo) per non farmi licenziare...
Ergo, siamo agli anni 80...
No eh?
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Paoloruffatti
Yoda


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MessaggioInviato: Mer Feb 23, 2011 11:47 pm    Oggetto: Rispondi citando

Si, Dario , siamo alla paleocultura del tempi e metodi, che io ho sempre combattuto dal paleozoico (anni '70).
Io ho scritto queste cose perchè mi pareva, dal tono, che il nostro amico desmoluka volesse questo.
Credi che qui nel nordest da anni tengo corsi su questo vecchiume e sono sempre gettonatissimi da una cultura imprenditoriale ferma a quegli anni e io mi diverto un sacco a parlare delle cose che tu sottolinei, dopo aver fatto un po' di storia e dimostrare agli attoniti allievi che in realtà le cose da museo che ho spiegato sono ormai obsolete
Poi passo ad insegnare loro che l'efficienza dei reparti produttivi va ricercata sui metodi lean, sui sistemi corretti di lancio e seguito di produzione (teoria dei vincoli), sulla TPM (total productive maintenance: acronimo spiegato per i giovani, non per te!) e non fare come fanno la Presidente degli industriali nazionale, o come il grande imprenditore della storica azienda produttrice di automobili torinese che pensano che la produttività elevata si fa liberalizzando lo straordinario o togliendo i tempi di pausa caffè.
....sai non occorreva che tu mi dicessi i metodi per fregare l'uomo dei TM, altreimenti te ne racconto di geniali, come quello dell'operaio che manometteva il cambio di un tornio (quando non c'erano ancora i sistemi di visualizzazione elettronica) in modo da far vedere che con un certo n° di giri, ci volevano x minuti per una passata (che l'uomo dal cronometro registrava), quando in realtà il tornio girava a due terzi della velocità dichiarata, mettendoci un tempo maggiore del 30% che poi andava a sfalsare a catena anche altri tempi , facendone uno standard di riferimento. Questo era guerra .... che si concludeva con morti da tutte e due le parti; per quello mi sono sentito di fare quel fervorino ai ragazzi come desmoluka.
Ciao
Ciao
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dario
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MessaggioInviato: Gio Feb 24, 2011 7:46 am    Oggetto: Rispondi citando

Carissimo mio Jedi, Wink mi tranquillizza sapere che non sono un folletto uscito dalla reazione di scontro tra un positrone ed un elettrone...
Però:
racconta che per me i trucchi sono da conoscere, così quando vo in audit oltre a ridacchiare quando un programmatore di CMM tenta di fregarmi se gli do a intendere che non so cosa sia misurare o un fresatore mi cerca di dare a intendere che il presetting è una cosa da NASA, so anche come ti possono abbagliare gli addetti ai processi che non conosco bene ...
Buonissima giornata!
Corro in caseificio che tra 20 minuti ho da spegnere il P1 e inserire la coltura...
maybe later
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Alf
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MessaggioInviato: Gio Feb 24, 2011 11:08 am    Oggetto: Rispondi citando

ahhh il TPM... questo sconosciuto Rolling Eyes

Paolo,
ho letto con molto interesse quanto da te scritto.
Tra i punti da te toccati c’è il TPM, una delle cose più importanti per un’industria moderna ed efficiente dal mio punto di vista, ma anche uno dei più difficili da sviluppare.
Si entra nel regno dei manutentori, tendenzialmente un mondo geloso dei suoi “piccoli/grandi segreti”, tendenzialmente “lamentoso” e, ancora tendenzialmente, restio a trasmettere parte della propria esperienza agli operatori dei macchinari di produzione alleggerendo di conseguenza il lavoro relativo a quella parte di manutenzione ordinaria che non necessita di grande competenza.

Ho iniziato circa un anno fa un progetto TPM che si articola su una vetina di punti che riteniamo fondamentali, come:

l’identificazione delle macchine chiave,
l’analisi delle parti di ricambio (che ha richiesto moltissimo tempo),
l’istruzione del personale (uno degli approcci più difficili),
5S+S in manutenzione (un macello di raccordi, tubi, valvole, pistoni, viti, bulloni, attrezzi di ogni genere ma catalogati, mai ordinati, mai identificati chiaramente),
Creazione matrice competenze
Raccolta dati sui per tipologia di fermo e codifica di ogni tipologia di fermo
Pareto mensile sulle tipologie di fermo
Creazione istruzioni di lavoro anche visive
Ecc.ecc.

Ma il più difficile di tutti è:
Implementare l’interazione fra gli Operatori Macchina ed i Manutentori… questa è la nota dolente e con la quale sto combattendo da una vita. pensa1
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desmoluka
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MessaggioInviato: Gio Feb 24, 2011 11:42 am    Oggetto: Rispondi citando

mi fa piacere aver innescato una discussione molto interessante su cui si potrebbe parlare o scrivere per giorni... ringrazio Paolo per la sua professionalità e i preziosi suggerimenti, pertanto riguardo al "turismo industriale" ho previsto una fase di attrezzaggio che precede quella di lavorazione. per quanto riguarda le operazioni faccio riferimento a produzione di schede elettroniche, con con un layout per job shop o in alcuni casi group technology. chiaramente la situazione piu complessa è quella del montaggio manuale dove si trovano 8 banchi operatori che facendo riferimento al campione terminano il montaggio della scheda con i componenti PTH.
mi farebbe molto piacere avere esempi su come utilizzate carte x-r.
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MessaggioInviato: Gio Feb 24, 2011 3:56 pm    Oggetto: Rispondi citando

X = caratteristica da controllare, per esempio la produzione oraria.
R = la media mobile (X1 - X2).

Il problema è calcolarli correttamente.

Li butti in una carta X-R (da qualche parte nel sito di Qualitiamo qualcosa c'è di sicuro).

I punti di X sopra e sotto i LSC e i LIC indicano un problema specifico,
I punti di R sopra il LSCR indicano anch'essi un problema specifico,

Fai le analisi nelle diverse condizioni (operatori, turno, orari, ecc...) e vedi se le medie di X cambiano significativamente (sopra o sotto i LSC e i LIC).

Non so se mi sono capito... pensa1
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Paoloruffatti
Yoda


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MessaggioInviato: Gio Feb 24, 2011 4:14 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Desmoluka, mi verrebbe voglia di dirti di fregatene del montaggio PTH a fine linea, cioè dopo la linea di montaggio SMD, ma non posso dirtelo perchè non so quale sia la % di tempo per il PTH rispetto all'SMD, ma dalla mia esperienza ti dico: "fregatene!"

Ho alcuni cliente che fanno il tuo lavoro e conosco, direi bene, le problematiche del settore.
Dovresti porre, invece, grande attenzione sul tuning dei processi come l'SMD e lo studio delle curve di trattamento in forno, dove si creano i casini maggiori.
Le ragazze che montano i componenti PTH (sono di solito donne quelle messe a fare questo lavoro , per il semplice fatto che, non avendo fisicamente gli attributi maschili .... non possono romperseli!!) Scherzi a parte la precisione e la costanza delle donne noi maschietti ce la sogniamo!!

Altro punto dolente è il controllo qualità: avete il controllo RX e le attrezzature per il reworking? è lì che si possono fare i veri risparmi, non .... frustando le ragazze! (la lettura degli scarti di linea ti può dire un sacco di cose e metterti in condizione di fare le vere Azioni Correttive.
Avete poi i sistemi hardware e SW per il controllo a caldo delle schede (simulazione di funzionamento per leggere le risposte)?

E il magazzino?, spero non facciate l'inventario annuale! e/o che non ci sia il solone di turno, tipo il Tremonti nazionale, che faccia i tagli lineari per ridurre le scorte, magari mettendosi a contare le resistenze da 1 K !

Avete un controllo dei costi di commessa? (non sul pezzo), se no, pensateci bene!

Ciao.
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