Il forum sulla Qualità di QualitiAmo

[QualitiAmo - Alberto]

Se ne parla tanto e si legge di tutto. Dato che credo che questo nuovo contratto interessi tutti noi, anche se non lavoriamo in Fiat (farà da apripista a molti altri contratti), mi pare ragionevole approfondire cosa comporta.

Se avete altri schemi o specchietti tratti da altri quotidiani sottoponeteceli pure. Io una schematizzazione così chiara non l'ho trovata da nessuna altra parte.
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Alberto - Staff di QualitiAmo

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[Portello]

Faccio solo una domanda.
Acquistereste l'auto uscita alla decima ora del turno?
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Portello
Più è semplice, meglio è

[QualitiAmo - Alberto]

Portello, se ti devo rispondere da uomo della qualità con le fette di salame davanti agli occhi ti dico sì perchè mi aspetto che il sistema e i controlli girino bene la prima come la decima ora.

Se ti devo rispondere come essere umano, invece, ti dico no perchè una persona che lavora in certe condizioni è sicuramente poco motivata a fare al meglio il proprio lavoro e ci sono alte probabilità che metta in difficoltà l'azienda anche se in maniera indiretta. Chi vuol capire, capisca.
Ma forse sono io che sono pessimista.
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Alberto - Staff di QualitiAmo

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[mascalzone79]

Portello, ma manco all'ottava ora di lavoro!!!

Ho studiato un po' di norme e leggi per la valutazione dello stress lavoro correlato, e quanto vogliono fare alla Fiat è assolutamente in controtendenza rispetto a quanto prevedono recenti studi in materia.

Ridurre le pause e cronometrarle non fa altro che alzare i livelli di stress, senza contare che chi lavora in catena di montaggio non avrà tempo e modo di "staccare la spina", finendo per subire la crisi del film "tempi moderni" di Chaplin.

La produttività non si alza con questi sistemi, ma lavorando a condizioni di vita più umane per tutti. Un operaio sarà felice di lavorare per 10 ore per 4 giorni di seguito? E la famiglia e i bimbi quando li vedrà? Gli altri tre giorni? Non funziona così!
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Insisti e resisti, ottieni e conquisti!!

[Paoloruffatti]

Ragazzi è del tutto inutile discutere dell'argomento dal puro punto di vista tecnico.
Il problema è solo politico.

Marchionne deve andarsene dall'Italia: è questo il suo obiettivo vero, dato che ha avuto il mandato dal Presidente Obama di salvare l'industria automobilistica americana.
E poi quì ci sono troppi diritti per i lavoratori; troppi anche per il mondo intero dato che la globalizzazione (leggi il ritorno dello schiavismo come nel 1850) ha deciso di ritornare indietro al pre rivoluzione industriale (corsi e ricorsi della storia).

Il problema e la bravura manageriale di Marchionne è quella di andarsene salvando la faccia; cioè lui sa benissimo che noi italiani (tutti) abbiamo sempre mantenuto la fiat, assicurandole dai 1000 ai 2000 miliardi/anno di utile alla famiglia Agnelli, con la cassa integrazione ad Agosto e feste comandate (quando gli acquisti di auto precipitano)... senza contare gli incentivi e tutti gli acquisti di auto della pubblica amministrazione. Ricordate la demenziale campagna di Agnelli, quando le sue macchine erano un disastro tecnico, e lui inondò l'italia con la campagna "Comprate italiano!? (erano i tempi della uno, della ritmo e della croma: quelle che dopo un po' si spegnevano i fari per via del cavo di rame di qualità pessima e dovevi rifare l'ìintero impianto elettrico o buttavi via la macchina è allora che io sono passato al Giapponese e ci sono tut'ora!).
La riconoscenza per l'Italia non alberga in casa Agnelli, che sapeva solo sbandierare lo spauracchio , di tanto in tanto, del "lasciare a casa migliaia di lavoratori" : oggi non funzionerebbe più perchè ormai dappertutto sono lasicate a casa migliaiai e migliaia di persone! (con dietro delle famiglie disperate!)

Perciò lui sta tentando di addossare la colpa della sua partenza ai sindacati, o almeno ad uno dei sindacati, dato che gli altri due si sono appiattiti strisciando ai suoi piedi.

Ma non ci si caverà nulla di buono lui se ne andrà altrove a spendere il miliardo di investimenti promessi.

Per Torino rivedo il film già visto della chiusura dell'acciaio e degli altri stabilimenti IRI a Genova (per fortuna mia e me ne sono andato da quella povera e martoriata città in tempo).
A Stefania e Alberto auguro di non mettersi a piangere, perchè se Genova ha saputo in parte riciclarsi sul turismo, avendo il mare ed un clima invidiabilissimo, Torino ha molte meno attrattive turistiche di Genova e degli inverni da piangere.
Auguri

[QualitiAmo - Alberto]

A onor del vero, c'è anche questo articolo di Repubblica che pare dire che i cretini siamo noi
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