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QualitiAmo - Alberto Moderatore
Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Mer Nov 24, 2010 12:42 pm Oggetto: |
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Bellissimo articolo: tutto vero e da meditare.
a mio avviso manca una quinta malattia, oltre all'aberrante applicazione della legge Biagi, nata per creare mobilità e usata per creare precarietà.
La "cultura dell'apparire" propinataci e inculcata nelle zucche dei nostri giovani a piene mani dalle ormai 5,5 TV private (rimane un 0,5 di una rete Tv pubblica, anche questa fortemente osteggiata da chi comanda).
Secondo questa "cultura" oggi è da fessi imparare un lavoro artigianale, pesante faticoso, per portare a casa uno stipendio da fame, .... vuoi mettere fare la cubista, o il cantante/ballerino rap? o il calciatore? se ti va bene fai soldi a palate (lasciamo perdere il caso Ruby).
Oppure basta fare lo spacciatore. Avete visto in TV decine di famiglie gridare insulti alla polizia in qualche quartiere malfamato perchè aveva preso un qualche mariuolo: stipendio fisso della mafia, previdenza sociale alle famiglie dei carcerati, lauto indennizzo in caso di morte violenta: che cosa vuoi di più dalla vita!?
Faticare ed imparare un mestiere manuale costa e non rende!
Ripeto: è questa la sola cultura che ormai da 20 anni viene inculcata nelle teste dei nostri giovani dalle TV. |
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Angelo_62 Amico/a di QualitiAmo
Registrato: 08/05/09 13:23 Messaggi: 265
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Inviato: Mer Nov 24, 2010 12:58 pm Oggetto: |
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Bello l'articolo, daccordissimo su tutto quanto detto da Paolo.
Purtroppo il problema maggiore è la mancanza di "cultura" in generale.
Nessuno più si abbassa a fare i lavori che facevano i nostri nonni e bisnonni, vogliono la comodità immediata e il guadagno facile. _________________ Chi trova un amico (vero) trova un tesoro.
Angelo |
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QualitiAmo - Alberto Moderatore
Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Mer Nov 24, 2010 3:41 pm Oggetto: |
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Sono di parte, perché vivo nell'isola felice dove la formazione è strutturata in modo molto diverso (dove proprio la formazione pratica, fino a livello terziario) permette di ottenere tassi di occupazione dei laureati ad un anno dall'ottenimento del titolo di oltre il 90%, (fino al 95% in settori particolari). Ho i dati reali perché li misuro annualmente.
Facciamo però attenzione alle statistiche... L'articolo parla di "tasso di attività per laureati dai 25 ai 29 anni" ... ma non specifica se misuro ad un mese, ad un anno o a tre anni dall'ottenimento della laurea.
Vi assicuro che se io misura a tre mesi sono in media europea, mentre se misuro (come faccio oggi - standardizzato) a 12 mesi ottengo tutt'altro tasso...
Ciò non toglie che l'articolo e voi affermate sacrosante verità...
sempre di parte: ... non diamo mai le colpe tutte ad un attore, quando gli attori sono più di uno...
Qui pare che se gli imprenditori "fai da te" non assumono neolaureati che costano e non rendono subito è colpa del sistema formativo...
Ultima considerazione... quando certe teste, politici in primis, leggeranno qualitiamo e questi contributi in modo da voler aprire le menti, senza supponenza, ecco che un processo magico si avvierà...
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QualitiAmo - Alberto Moderatore
Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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