Il forum sulla Qualità di QualitiAmo

[QualitiAmo - Stefania]

Come si può essere sicuri di mantenere traccia di tutte le registrazioni della Qualità in maniera corretta?
Mentre tutto intorno a noi cambia e l'informatica acquista sempre maggior peso nella gestione dei dati, viene in nostro soccorso questo articolo di Quality Digest (traduzione automatica).

Buona lettura!
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Stefania - Staff di QualitiAmo

ISO 9001:2015 - SI AGGIUNGE ALLA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO IL NUOVO TESTO CHE SVELA I SEGRETI DELLA FUTURA NORMA



IL PRIMO LIBRO NATO SULLE PAGINE DI QUALITIAMO



HAI DATO UN'OCCHIATA AL REGOLAMENTO DEL FORUM PRIMA DI SCRIVERE IL TUO MESSAGGIO?

[2p71828]

dopo aver letto l'articolo non ho capito quale sia la proposta.
Ha esposto il problema e poi rimane tutto lì

Personalmente, se potessi, porterei tutte le registrazioni di MySQL.
come back-up mi copio i file e genero dei file di testo di backup scritti secondo le regole SQL,
In teoria qualsiasi database che sappia interpretare "SQL" può ricostruire i database.
Ho registrazioni del 2006 di controllo del materiale in ingresso.
il database ha avuto diverse revisioni, i moduli pure ma i dati essendo "portabili" sono ancora leggibili

[dario]

Forse l'articolista non vuole dare una risposta. Non c'è una risposta unica.
Se rimani nel settore tecnico strutturato, ben organizzato, semplice approvo pienamente l'idea di gestire in database le registrazioni. Basta poi assicurarsi che si eseguono correttamente le migrazioni quando tra pochi anni i supporti e software e hardware saranno obsoleti.
Se però usciamo in settori tipo la cultura, l'arte, le università, i centri di ricerca (scientifica ma anche storica) e non da ultimo la difesa, le cose cambiano.
Ci si presentano problemi di archiviazione, di proprietà intellettuale, di protezione della stessa, di segretezza, di impossibilità di mappare tutto in digitale e allora eccoci a dover usare la creatività per assicurare che le registrazioni siano persistenti e consistenti, ma nello stesso tempo protette e sicure. Digitalizzazione vietata o impossibile, database inutile...

[2p71828]

[dario]

Buongiorno a tutti.
Pienamente d'accordo Zancky, ma se ci sono dei controesempi ciò non vuol dire che sia la regola.
Voglio ben sperare che nell'era del digitale ci siano almeno delle buone pratiche che dimostrino che funzioni.

Io mi riferivo ai casi dove non è possibile o non è opportuno andare per "ricetta" (l'articolista lascia diverse strade aperte).
Ribadisco che è ottimo se si riesce a sfruttare la tecnologia, ma che non ovunque e sempre è possibile.

[2p71828]

per Dario,

ok forse non mi sono spiegato bene.

entrambi conveniamo che la digitalizzazione sia sempre positiva/teoricamente possibile d'altro canto la strada per percorrerla dipende dall'azienda e dalla disponibilità.

Avevo sottinteso che se sei un ente federale americano probabilmente puoi fare delle pressioni sulle software house sulla portabilità dei dati che neanche una grande azienda si sogna.

Se mi affido a un programma commerciale di una piccola software house che si appoggia su un access o qualcos'altro, è possibile che fra 5 anni ho perso tutti i dati se cambio sistema operativo/pc.
Con le grosse software house ci si dimentica di inserire nel contratto la portabilità dei dati. Finito il contratto i dati rimangono nel software e si deve ripartire da zero cambiando quest'ultimo.

Utilizzare un db come MySQL richiede un po' di tempo e ragionare sui dati in un'ottica diversa da un foglio di calcolo. c'è poi da organizzare l'interfaccia e i moduli, ma ti educa alla portabilità dei dati , alle regole di normalizzazione (incluso quando non devono essere seguite). Alla fine usi meglio anche i fogli di excel e i programmi commerciali perchè conosci le strategie con cui sono fatti.