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Domenico Nuova recluta del forum
Registrato: 17/11/09 13:04 Messaggi: 23 Residenza: Sassari
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Inviato: Lun Giu 14, 2010 7:18 pm Oggetto: l'annoso problema degli strumenti di misura............... |
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Innanzitutto porgo i miei saluti a tutti, ritorno con piacere dopo che problemi di salute mi hanno tenuto lontano da questo forum.
Allora, dopo un po di tempo di riflessione ho deciso di passare dall'altra parte, quella della consulenza.
Attualmente eseguo consulenza presso una piccola ditta che si occupa di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di depurazione e potabilizzazione.
La ditta è attualmente composta dal titolare e da un dipendente. Il titolare riveste la carica di Direttore, RGQ, RSPP, Direttore Tecnico e chi più ne ha...... e lavorano solo per enti pubblici.
Per contratto la ditta deve garantire la corretta funzionalità di un depuratore, attraverso tutta una serie di controlli quotidiani (immaginate una check list), che ho riportato nel rapportino di cantiere e nei piani controllo qualità.
In questa check list sono richiesti anche alcuni controlli da effettuare con strumenti di misura, quali analisi del ph, concentrazione dei fanghi, cloro residuo etc.
Per alcuni controlli si affida ad un laboratorio di analisi esterno, certificato Iso, il quale rilascia mensilmente il certificato di analisi, mentre i restanti controlli vengono effettuati in sede con propria strumentazione.
Questi strumenti sono:
- PHMETRO
- OSSIMETRO
- SPECTROPHOTOMETRO PORTATILE
- COLORIMETRO
Di questi strumenti purtroppo non esistono manuali di uso e manutenzione.
Il problema che mi assilla riguarda la taratura e gestione di questi strumenti.
Questa viene eseguita in parte, solo ed esclusivamente dal Titolare (lui dice che nei vari manuali d'uso è prevista questa procedura, peccato però che di questi manuali non c'è traccia).
Nello specifico, per i primi due strumenti la taratura viene effettuata utilizzando dei liquidi di contrasto che attraverso una certa colorazione permettono di riportare lo strumento entro i valori preimpostati dal fabbricante.
Lo strumento n° 3 SPECTROPHOTOMETRO non necessita di taratura (sempre secondo lui), poichè ha un processore interno che riporta automaticamente le devianze riscontrate entro i parametri preimpostati.
Mentre per il 4° strumento purtroppo non viene effetuata taratura.
Sinceramente sono molto dubbioso in merito.
Secondo Voi c'è possibilità di gestire questa situazione? _________________ Domenico |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore
Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26589
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Inviato: Mar Giu 15, 2010 8:16 am Oggetto: Re: l'annoso problema degli strumenti di misura............. |
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Ciao Domenico! Sono felice di rivederti e spero che i tuoi problemi di salute siano del tutto risolti.
Ti faccio anche i miei migliori auguri per la tua nuova carriera da consulente.
Veniamo alla tua domanda.
La taratura dei piaccametri con soluzioni tampone standard è normale, quindi direi che il titolare ha ragione. Di ossimetri, invece, non so nulla purtroppo. Hai provato a cercare in rete?
Per lo spettrofotometro bisognerebbe chiedere al fornitore perché sarà sicuramente vero ciò che viene sostenuto ma dobbiamo essere in grado di provarlo. Tu hai giàdato un'occhiata al report dello strumento? Cosa c'è scritto esattamente?
Anche il colorimetro va tarato se rileva un parametro fondamentale all'interno di un'analisi per il cliente. Bisognerebbe, quindi, sentire un laboratorio addetto alla taratura di questi strumenti specifici.
Aspettiamo, però, che chi è più addentro di me nella materia dica la sua. _________________ Stefania - Staff di QualitiAmo
ISO 9001:2015 - SI AGGIUNGE ALLA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO IL NUOVO TESTO CHE SVELA I SEGRETI DELLA FUTURA NORMA
IL PRIMO LIBRO NATO SULLE PAGINE DI QUALITIAMO
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Rosko Amico/a di QualitiAmo
Registrato: 18/06/09 15:58 Messaggi: 159
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Inviato: Mar Giu 15, 2010 8:54 am Oggetto: |
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Ciao
Se non hai i manuali degli strumenti e non sai come tararli, invierei tutto ad un centro SIT (e magari riesci a farti spiegare a grandi linee come fare a tarare gli strumenti).
Comunque:
Nel primo casi i liquidi di contrasto fungerebbero da "strumenti primari" se non ho capito male e quindi avranno una loro incertezza dichiarata. (Esistono procedure per la taratura di questi strumenti).
Nel secondo caso di solito il costruttore fornisce le indicazioni
3° strumento: spettrofotometro. Se tutti gli strumenti fossero dotati di un processore inteno che ci permette di evitare la taratura avremmo risolto un sacco di problemi
Immagino che il processore faccia l'autocalibrazione (che non è la taratura però).
Il sinal indica una taratura semestrale sia per la rispondenza della lunghezza d'onda che per l'esattezza della risposta. Il controllo della lunghezza d'onda può essere fatto mediante la lampada a vapori di mercurio o mediante gli appositi filtri.
Per il controllo della risposta lineare della fotocellula occorre utilizzare il potassio cromato diluito in soluzione di idrossido di potassio e misurarne l'estinzione.
4°strumento: Colorimetro, perchè lui no poverino? se lo usi per determinare la qualità del prodotto allora deve essere tarato. cosa succederebbe se dovesse sparare valori a caso? |
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Mar Giu 15, 2010 9:49 am Oggetto: |
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Interessante !
Segui i consigli dei colleghi! Identifica un buon laboratorio accreditato e consiglialo al tuo cliente.Sei nell'alimentare e non sono ammessi errori. Tutti gli strumenti che garantiscono la potabilità devono essere efficaci prima di ogni altra cosa.
Buon senso prima di normative e codici.
Un altro consiglio spassionato: fai attenzione a consigliare al titolare di cautelarsi con una buona analisi di rischi, perché se è nel settore della potabilizzazione / alimentare e gli scappa un errore potrebbe causare danni enormi (abbiamo a che fare con la salute pubblica) e qui non si scherza. |
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Domenico Nuova recluta del forum
Registrato: 17/11/09 13:04 Messaggi: 23 Residenza: Sassari
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Inviato: Mar Giu 15, 2010 4:24 pm Oggetto: |
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Un sentito grazie a Stefania, Rosko e Dario per i suggerimenti, che terrò in considerazione. Prima ero un pò preoccupato, dopo i vs. chiarimenti lo sono meno. Ho intenzione di comportarmi così:
Nella procedura che riguarda gli strumenti di misura - paragrafo dedicato agli interventi di taratura - specifico che la taratura viene eseguita dal titolare in sede. La frequenza della taratura è in funzione del tipo di strumento, delle condizioni di impiego, delle raccomandazioni del costruttore
secondo i vari manuali d'uso e manutenzione (sono riuscito a reperirli in rete). Ogni volta che viene attuato un intervento di taratura, lo stesso viene registrato sulla specifica scheda dello strumento.
Una domanda: Devo specificare come viene eseguita la taratura, oppure va bene quanto ho indicato sopra? _________________ Domenico |
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Rosko Amico/a di QualitiAmo
Registrato: 18/06/09 15:58 Messaggi: 159
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Inviato: Mar Giu 15, 2010 5:32 pm Oggetto: |
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Se fai le tarature interne devi assolutamente avere dei documenti che descrivono questa attività.
Di solito io faccio così.
Faccio una procedura generale per la gestione degli strumenti (gestione, identificazione, conservazione, uso ecc.).
Dopodichè creo delle istruzioni di lavoro (una per tipo di strumento) dove descrivo nel dettaglio l'attività di taratura (specificando attrezzature, campioni, condizioni ambientali, raccomandazioni, metodi di taratura, calcolo incertezza ecc.).
Ovviamente creo le istruzioni per quei strumenti cui la taratura è eseguita in sede. Se mi affido a centri SIT non mi preoccupo di fare un'istruzione di lavoro.
E' importante verificare prima se esistono norme o guide per la taratura di un particolare strumento, in modo da non doversi inventare niente ed utilizzare procedure e metodologie già consolidate |
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Domenico Nuova recluta del forum
Registrato: 17/11/09 13:04 Messaggi: 23 Residenza: Sassari
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Inviato: Mer Giu 16, 2010 10:42 pm Oggetto: |
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Se dipendesse da me, sicuramente avrei spedito gli strumenti presso un centro SIT. Ma i centri SIT hanno un costo, come ha un costo la spedizione, come ha un costo....... ecco cosa mi sono sentito rispondere.
Delle volte ho la percezione che noi della qualità viviamo in un altro pianeta. Quando cerco di far comprendere che una corretta applicazione della norma ha sicuramente degli aspetti positivi, a volte mi guardano stralunato, come se stessi parlando di chissà cosa.
Pensa Rosko che in questa ditta si eseguono misurazioni e calibrazioni in loco, in assenza di manuali e istruzioni. Si affidano ad un laboratorio di analisi per alcune prove e non si preoccupano minimamente di verificare se gli strumenti sono stati tarati, quando, chi li ha tarati e se sono certificati.
Le richieste di offerta e gli ordini vengono ancora eseguiti verbalmente. La valutazione dei fornitori probabilmente si farà nel 2050, (per ora basta la parola). Ha ancora un senso parlare di qualità, secondo te?
Piuttosto colgo l'occasione per porre una domanda, se è corretto postarla qui, altrimenti chiedo delucidazioni a Stefania.
Premessa:
Nel piano delle V.I. interne ho pianificato (ed eseguito) per maggio degli audit per:
- Gestione risorse
- Rapporti con il Cliente
- Gestione fornitori
- Realizzazione del prodotto
- Gestione qualità
mentre a luglio ho pianificato:
- Responsabilità della direzione
- Misurazione analisi e miglioramento
Un'ulteriore V.I.I. è pianificata per tutte le funzioni a novembre.
In seguito alla V.I.I. qualche settimana fà ho proceduto con il riesame, confermata la politica della qualità e piani di miglioramento.
La prossima settimana è prevista la visita del OdC (prima certificazione), il sistema è stato implementato da febbraio.
La domanda è questa: è corretto come ho operato per le V.I.I.? _________________ Domenico |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore
Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26589
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Inviato: Gio Giu 17, 2010 8:06 am Oggetto: |
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Ciao Domenico. Dato che la tua domanda riguarda le verifiche ispettive, quindi uno degli strumenti per la gestione della Qualità, l'avrei vista meglio nel forum "Strumenti della Qualità" ma parli di Piano degli audit quindi possiamo anche lasciarla qui.
Quello che ti consiglio, però, magari a partire dalla prossima volta, è di aprire una nuova discussione ogni volta che cambi l'argomento perché altrimenti la nuova domanda resta "annegata" in una discussione che non c'entra nulla (ad esempio qui parliamo di audit in una discussione che riguarda gli strumenti di misura).
Venendo al tuo quesito, se gli audit hanno toccato tutti i processi del tuo sistema, direi che va bene. Certo sarebbe stato meglio farne almeno un paio per processo prima di chiedere una verifica esterna, soprattutto se hai rilevato non conformità (in questo caso hai verificato, tramite la gestione delle azioni correttive che tutto sia a posto)? _________________ Stefania - Staff di QualitiAmo
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Gio Giu 17, 2010 8:44 am Oggetto: |
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Cari Stefania e Domenico, sarei cauto a dire che "va bene".
Come capita a volte, può essere che l'auditor (sei alla prima cert.) sia abbastanza certosino (purtroppo la varianza è enorme e non c'è uno standard di parametri di giudizio/valutazione tra gli auditor degli enti).
Io suggerisco sempre (lo faccio in ogni caso io stesso sempre con ottimi risultati), di contattare l'ente ed il certificatore per conoscersi, capirsi, comunicare.
Corretto quanto dice Stefania, ideale è avere più audit fatti per ogni processo. Non per il certificatore, ma per il sistema, per capire il grado di maturità.
Due audit tu li farai a luglio, vero? Sono due audit troppo importanti!
Meglio se riesci a farne uno (ideale quello della direzione che servirebbe da "allenamento") prima della VIE. io li farei entrambi prima. Ne secono troppi elementi importanti e utili per la VIE. Ma solo se ce la fai.
Auguri per la VI. vedrai che sarà un successo. |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore
Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26589
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Domenico Nuova recluta del forum
Registrato: 17/11/09 13:04 Messaggi: 23 Residenza: Sassari
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Inviato: Gio Giu 17, 2010 11:06 pm Oggetto: |
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Grazie ai Vs. preziosi suggerimenti sono rientrato nei giusti binari
Ho provveduto a modificare il Piano delle V.I.I. e tra qualche giorno procedo con una nuova v.i.i. per la Direzione e per il monitoraggio e misurazioni. La motivazione dei due audit spostati nel tempo era dovuta alla considerazione (errata) che secondo me non c'erano abbastanza dati per il monitoraggio dell'intero sistema qualità causa la recente implementazione, di conseguenza un periodo di tempo più lungo avrebbe comportato un ritorno di informazioni maggiore ed il Il Riesame della Direzione sarebbe stato perciò completo di tutte le informazioni in ingresso.
Buona serata a tutti. _________________ Domenico |
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2p71828 Qualità è precisione
Registrato: 31/10/08 17:43 Messaggi: 2750
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Inviato: Ven Giu 18, 2010 9:14 am Oggetto: |
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Domenico ha scritto: | Grazie ai Vs. preziosi suggerimenti sono rientrato nei giusti binari
Ho provveduto a modificare il Piano delle V.I.I. e tra qualche giorno procedo con una nuova v.i.i. per la Direzione e per il monitoraggio e misurazioni. La motivazione dei due audit spostati nel tempo era dovuta alla considerazione (errata) che secondo me non c'erano abbastanza dati per il monitoraggio dell'intero sistema qualità causa la recente implementazione, di conseguenza un periodo di tempo più lungo avrebbe comportato un ritorno di informazioni maggiore ed il Il Riesame della Direzione sarebbe stato perciò completo di tutte le informazioni in ingresso.
Buona serata a tutti. |
a scanso di problemi, ti suggerirei di controllare il regolamento dell'Ente,
mi pare di ricordare che devi dimostrare che il sistema sia operativo da almeno un anno compreso il monitoraggio e misuarazione |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore
Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26589
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Domenico Nuova recluta del forum
Registrato: 17/11/09 13:04 Messaggi: 23 Residenza: Sassari
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Inviato: Ven Giu 18, 2010 11:32 am Oggetto: |
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Secondo l'OdC possono essere sufficienti almeno 4 mesi, quindi da quel punto di vista siamo tranquilli. Per quanto riguarda la data di implementazione del SQ la ditta ha iniziato nel gennaio di quest'anno, mentre io sono subentrato qualche mese fa ad un altro consulente.
Contrariamente a quanto ci succede di solito, questo OdC non ha ancora richiesto documenti e tantomeno inviato il loro programma di verifica.
Quindi cara Stefania hai ragione quando dici che per lavorare si accetta di tutto. _________________ Domenico |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore
Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26589
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Inviato: Ven Giu 18, 2010 11:52 am Oggetto: |
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Domenico ha scritto: | Quindi cara Stefania hai ragione quando dici che per lavorare si accetta di tutto. |
Sì, un po' conosco l'ambiente e ho qualche buon amico che lavora per queste società che mi racconta un po' di cose interessanti.
Purtroppo in Italia la certificazione non è vissuta come una cosa seria ma come una "scocciatura" da fare nel più breve tempo possibile e spendendo il meno possibile. Chi certifica, dopo aver massacrato il mercato, si è semplicemente adeguato alla richiesta dei clienti: sistemi nuovi e ancora fragili o "di facciata" da certificare senza battere ciglio, prezzi ridotti all'osso che comportano l'intervento di verificatori privi di ogni professionalità, accordo col cliente per rendere l'intervento indolore e chiudere la cosa con soddisfazione di entrambe le parti.
Per fortuna in quetso campo c'è ancora gente che lavora seriamente ma il mercato è messo davvero molto male anche a giudicare da quello che ci scrivete e ci raccontate voi.
Ciao, Domenico! _________________ Stefania - Staff di QualitiAmo
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