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Piano della Qualità e Piano di Fabbricazione e Controllo
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Autore Messaggio
ingegnere della qualità
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MessaggioInviato: Mar Apr 06, 2010 10:13 am    Oggetto: Rispondi citando

scusa ma non ho capito il senso del tuo discorso..potresti essere un pochino più chiaro?..intendi dire che sono anche i controlli di qualità che limitano le attività?scusa la mia ignoranza.. Rolling Eyes
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Vega
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MessaggioInviato: Mar Apr 06, 2010 10:25 am    Oggetto: Rispondi citando

dario ha scritto:


Centrale nucleare: Vega, ho avuto la fortuna di finire gli studi con un semestre di pratica in centrale e mi sono accertato di quanto siano severe le procedure di qualità, a tutti i livelli, a partire dalle gare di appalto, ai controlli in preaccettazione, ai test di messa in funzione.
Oggi, senza un cambiamento di paradigma (nelle nostre zucche semivuote) senza centrali nucleari chiuderemmo quasi ogni produzione, purtroppo, ripeto... purtroppo. Cambiamento significa tornare a consumare moooooolto meno, moooolto meno....
Tu difendi la tua giusta riluttanza, che altrimenti le centrali nascerebbero come i funghi, invece ne abbiamo già troppe...

Sono gli impianti dismessi che mi fanno paura.
A Brindisi abbiamo la ex Montecatini, enormi parti d'impianto sono stati dismesse circa un 10 anni fa, ma ci sono stoccati migliaia di metri cubi di fosgene e la manutenzione è finita con la dismissione.
Prima o poi bonificheranno, solo che attualmente è una gara tra i tempi di bonifica e i tempi necessari perchè si verifichi una perdita abbastanza significativa da mandare mezza Brindisi all'altro mondo, se quel giorno il vento tirerà verso la città.
Se la gestione fosse sempre appropriata e completa (costruzione, conduzione/manutenzione, smaltimento/bonifica), allora ben venga anche il nucleare, ma se la politica ENEL è simile quanto fatto per la centrale a carbone Brindisi Nord (1:fine vita impianto, 2: "regalo" della centrale a Eurogen da parte di ENEL, 3: sfruttamento centrale da parte di Eurogen finchè va, 4: "regalo" da parte di Eurogen a Edipower della centrale, 5: Edipower che fa andare la centrale a calci e la tiene insieme con il nastro adesivo) ho qualche perplessità.
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ingegnere della qualità
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MessaggioInviato: Mar Apr 06, 2010 10:29 am    Oggetto: Rispondi citando

la mia ignoranza sale alle stelle su questo argomento.. Embarassed
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balina73
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MessaggioInviato: Mar Apr 06, 2010 10:36 am    Oggetto: Rispondi citando

Sistemista ha scritto:
Ciao Gib
Io per non saper leggere e scrivere mi ispiro molto alla 10005 e poi (soprattutto se mi trovo in campo edile) al Rapporto tecnico exSincert 05 Rev 07.

F.to il Marchigiano


Buongiorno a tutti,
Anche secondo me la chiave di lettura deve essere il RT 05 che ci dice: "Il piano dei controlli è l'elemento più significativo del Piano Qualità e presuppone l'analisi dettagliata delle fasi operative..."
Io mi regolo così: rendo il piano dei controlli un allegato del Piano Qualità:
in questo modo il tecnico è contento in quanto si porta dietro solo il Piano Controlli per la registrazione dei controlli (che prevedo sullo stesso piano dei controlli), mentre il Piano Qualità (per come lo vedo io) è prettamente un documento di pianificazione al quale il tecnico rimette le mani solo in caso di aggiornamenti/revisioni.
Una volta chiuso il cantiere, piano dei controlli viene archiviato insieme al piano qualità (e tutto torna ad essere un unico documento)!!
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Stregatto
Donna di qualità


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MessaggioInviato: Mar Apr 06, 2010 10:36 am    Oggetto: Rispondi citando

Non ho capito Vega e Dario: secondo voi un piano della qualità ben articolato non basta? Per quale motivo? In fondo il piano della qualità non è dedicato a un prodotto/commessa/linea di prodotti?
Mi sa che allora non ho capito cos'è un piano della qualità. pensa1
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ingegnere della qualità
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MessaggioInviato: Mar Apr 06, 2010 10:40 am    Oggetto: Rispondi citando

stregatto penso che anche per loro basti un piano della qualità ben articolato..è al suo capo che non va bene e quindi stiamo cercando di capirci qualcosa sul perch..
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dario
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MessaggioInviato: Mar Apr 06, 2010 10:43 am    Oggetto: Rispondi citando

Vega, su tutto quanto hai ragione.
Purtroppo un impianto "esaurito" deve essere gestito.
Da valutare se l'opzione di impiantare proprio lì un nuovo impianto non sia la migliore. Si dovrebbe per forza scartare di "abbandonare" o "dimenticare" il cadavere dell'impianto dismesso...
So che la Puglia ha già dato.
so che si vorrebbe quindi (è umano) dislocare il più lontano possibile.
Ma la storia è scritta.
Razionalmente, meglio riprendere in mano il sito e farci tutto il necessario per gestire il rischio e trarre possibilmente benefici (sai che la penso in modo che i benefici non stanno nell'impiantare nuove centrali... ma), piuttosto che "mitigare il rischio colando uno strato di cemento (che ha le sue caratteristiche tecniche limitate nel tempo) dimenticandolo...
La AIEA (http://www.iaea.org/), per fortuna è al di sopra delle parti e vigila anche sul sito di Brindisi...
Hai ragione comunque ad avere paura sul fatto che certe organizzazioni, una volta fatto i guadagni "regalano" gli impianti...
Evviva la CSR (responsabilità sociale delle imprese) !
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Vega
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MessaggioInviato: Mar Apr 06, 2010 12:49 pm    Oggetto: Rispondi citando

Stregatto ha scritto:
Non ho capito Vega e Dario: secondo voi un piano della qualità ben articolato non basta? Per quale motivo? In fondo il piano della qualità non è dedicato a un prodotto/commessa/linea di prodotti?
Mi sa che allora non ho capito cos'è un piano della qualità. pensa1

Il Piano della Qualità è cosa diversa del Piano di Fabbricazione e Controllo, a volte possono coincidere ma non sempre.
Ad esempio:
Piano di Fabbricazione e Controllo carpenterie non strutturali
Fase Descrizione Riferimenti Registrazione
1.1 Materie prime EN 10204 2.2 Certificato d'origine
1.2 Materiale d'apporto EN 10204 2.2 Certificato d'origine
2.1 WPQR EN 15614-1 Copia WPQR
2.2 Saldatori EN 287-1 Copia certificato sald.
3.1 Controllo dimensionale Disegno approvato Certificato contr. dimen.
3.2 Controllo visivo sald. WPS/EN 970/ISO 5817-d Cert. esame visivo
ecc. ecc.

Piano di Fabbricazione e Controllo serbatoio in pressione
Fase Descrizione Riferimenti Registrazione
1.1 Materie prime EN 10204 3.2 Certificato d'origine
1.2 Rintracciabilità Procedura interna n° Mappa delle colate
1.3 Materiale d'apporto EN 10204 2.2 Certificato d'origine
1.4 Rintracciabilità Procedura interna n° Quaderno saldatura
2.1 WPQR EN 15614-1/PED Copia WPQR
2.2 Saldatori EN 287-1/PED Copia certificato sald.
2.3 Rintracc. Saldatori Procedura interna n° Quaderno saldatura
3.1 Operatori CND EN 473/PED Copia qualifica oper.
3.2 Validazione PND Procedure interna n° Procedure validate
4.1 Controllo dimensionale Disegno approvato Certificato contr. dimen.
4.2 Controllo visivo sald. Procedura validata Cert. esame visivo
4.3 Liquidi penetranti Procedura validata Cert. esame PT
4.4 Radiografie Procedura validata Cert. esame RT
4.5 Ispezione finale int/est. Procedura validata Cert. d'ispezione
4.6 Prova idrostatica Procedura validata Cert. di prova
ecc. ecc.
Come vedi due prodotti diversi e due liste diverse (molto semplificate in verità).
Il Piano della Qualità contiene informazioni più generiche (taratura strumenti, formazione, manutenzione, ecc.), cose che si applicano generalmente a tutte le commesse.
Se poi, ripeto, l'azienda costruisce un unico prodotto, allora basta dettagliare il Piano della Qualità e ti fa anche da Piano di Fabbricazione e Controllo.
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Paoloruffatti
Yoda


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MessaggioInviato: Mar Apr 06, 2010 1:35 pm    Oggetto: Rispondi citando

Beh, Dario, questa mi mancava!
non sapevo che tu fossi stato implicato come me nel nucleare!
Non so se l'ho detto ,ma nella mia giovinezza (1972-75) sono stato il capo dell'officina nucleare dell'Ansaldo che ha costruito Caorso .... e concordo con te: il nucleare è come "l'AIDS, se lo conosci lo eviti" diceva uno slogan allo scoppio di questa piaga mortale. Con la differenza che il nucleare lascia in eredità al mondo per parecchie decine di migliaia di anni gli effetti delle scorie.
Per quanto riguardo il Piano della qualità e i PFC, quando richiesti io li ho sempre tenuti separati per una ragione pratica: il PQ è un estratto del manuale, personalizzato per quell'impianto commessa (in cui dici in sostanza come applichi le procedure del SGQ su quella commessa), mentre i PFC non sono altro che i cicli di lavoro del singolo componente/gruppo/sottogruppo, assieme, di un impianto in cui evidenzi le fasi di controllo qualità con tutto quello che ci va dietro: dai certificati dei materiali, alle registrazione delle prove e collaudi, e definisci assieme al cliente se lo devi convocare e/o se lui decide di venire o solo richiedere evidenza dei controlli fatti. Proprio perchè è un documento che deve circolare in officina, in diversi reparti e tutti ci devono fare le registrazioni, che è bene che sia pratico snello mentre far girare il PQ che non legge nessuno e non serve a nessuno è carta e tempo sprecato. (non saltatemi su a mangiarmi gli occhi a dire che invece il PQ andrebbe letto, perchè significherebbe che voi in officina ci avete bazzicato pochino)
ciao a tutti
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gibbosky
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MessaggioInviato: Mar Apr 06, 2010 6:48 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Paolo,
ciao Vega,
ciao a tutti... finalmente ci risentiamo Smile
Ho citato in particolare voi due che insieme a Dario univocamente affermate la distinzione tra PQ e PFC.
Probabilmente non riesco a spiegarmi bene... ma forse stiamo parlando del sesso degli angeli e probabilmente è una discussione sterile che non da valore aggiunto a nessuno...
Comunque la concluderei facendo notare come la 10005 nell'appendice
A.2.3 riporta un piano della qualità definito "modello" che per come è strutturato sfido a dirmi laddove si riscontri la differenza con un PFC.

Comunque sia concordo con Paolo, è chiaro che in produzione durante la saldatura di una virola o l'assemblaggio di una fascia tubiera di uno scambiatore l'intero piano qualità non serve assolutamente a nulla...
Quello che dico è che io farei un piano della qualità contenente il PFC che poi ...altro non è che l'insieme delle istruzioni operative per la realizzazione...le prove ed i controlli... wps e quant'altro, un buon piano della qualità tutte queste cose deve contenerle.

Ciao a tutti

Credo che comunque stiamo più o meno dicendo la stessa cosa in forme diverse.

grazie al solito per i vostri pareri

gibbosky
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Paoloruffatti
Yoda


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Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Mar Apr 06, 2010 8:34 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Gibbosky,
mi pare che la tua sia la degna conclusione di tutto il thread. bravo!.
Ehi, a proposito , non per fare il pignolo, ma per amore dell'utilizzo di termini corretti, si dice "fascio tubiero", non "fascia tubiera", ti è certamente scappata .... o non hai mai fatto uno scambiatore in vita tua! he! he! ....niente di grave, uno vive lo stesso, senza farci le notti a pensare come ho fatto io, quando si trattava di trovare la soluzione tecnologica per saldare i tubi a parte sottile (1 mm per 18 di diametro) dei 21 scambiatori di bassa pressione di Caorso, su una piastra tubiera (questa si femminile!) di 500 mm di spessore. Un lavoro che ci ha dato un sacco di soddisfazione e di ammirazione di americani, svedesi e francesi (questi ultimi "obtorto collo")
con la solita stima
Paolo
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gibbosky
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MessaggioInviato: Mar Apr 06, 2010 8:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Ciao Gibbosky,
mi pare che la tua sia la degna conclusione di tutto il thread. bravo!.


Ciao Paolo... non so se stai ironizzando o meno... ma da te me la prendo com'è... sia in un modo che nell'altro, vuoi solo non fosse per la tua competenza, esperienza ed autorevolezza in materia...

Riguardo al fascio tubiero... parlando da una vita...sin dai tempi in cui studiavo gli impianti sul libro di fisica tecnica prima.. e di macchine poi sempre al plurale "fasci tubieri" parlando al singolare mi è uscita questa castroneria... che tu mi perdonerai, riguardo ad averne fatti...personalmente (mai progettati, mai realizzati) ed in tre mesi che ho seguito un'azienda per un sistema di gestione neanche a dire che avevo uno scambiatore in realizzazione...
Il mio unico approccio con gli scambiatori risale per cui ad una 10ina di anni fa... relativa solo ai lbri di università...
C'è da dire che a quell'esame presi un bel 28 Laughing
Un minimo avevo capito come funzionava quella roba...chiaramente si parlava di conti e carta... ierazioni su iterazioni ...ma sul campo tu mi insegni che è tutto un altro paio di maniche.

Però...una fascia tubiera...mi piace al femminile...che ne so, sento che potrei ricaderc di nuovo...mi viene Sad

ciao Paolo

Grazie sempre per i tuoi interventi

gibbosky
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Paoloruffatti
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MessaggioInviato: Mar Apr 06, 2010 9:23 pm    Oggetto: Rispondi citando

Caro Gibbosky,
non ironizzavo affatto sulla conclusione del thread: al solito sei determinante nel fare sintesi e tirare le conclusioni (sarà il mestieraccio di consulente che ti ha insegnato ad essere concreto).
..... invece ti prendevo un po' in giro sulla "fascia tubiera", ma vedo che non te la prendi. Io sono un po' rompi e parecchio sarcastico, ma anche molto giocherellone: so che tra di noi possiamo anche prenderci un po' per i fondelli. Tu ovviamente non ti devi fare scrupolo di rendermi pan per focaccia, solo perchè sono un vecchiaccio: il timore reverenziale è bandito, hai libertà di presa in giro.
buon lavoro!
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gibbosky
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MessaggioInviato: Mar Apr 06, 2010 9:35 pm    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
non ironizzavo affatto sulla conclusione del thread: al solito sei determinante nel fare sintesi e tirare le conclusioni (sarà il mestieraccio di consulente che ti ha insegnato ad essere concreto).


Ah...ma allora continui a prendermi in giro !! Wink

Va bene... però ora sono curioso e torno serio ... ed in modalità serio ti quoto:

Citazione:
quando si trattava di trovare la soluzione tecnologica per saldare i tubi a parte sottile (1 mm per 18 di diametro) dei 21 scambiatori di bassa pressione di Caorso, su una piastra tubiera (questa si femminile!) di 500 mm di spessore.


mi puoi dire (se chiaramente non è così complesso e lungo) alla fine quale fu la soluzione che trovasti per saldare quella piastra tubiera?
Magari il tempo anche lungo spesoa pensare ha partorito una soluzione semplice da spiegare... altrimenti non fa nulla, non ti voglio far perdere tempo...

ma la cosa mi incuriosisce...

Ciao Paolo

grazie come sempre per darmi modo di chiederti

gibbosky
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