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QualitiAmo - Stefania Moderatore
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Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26589
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moonsweet Amico/a di QualitiAmo
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Registrato: 25/01/09 12:56 Messaggi: 250
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Inviato: Gio Mar 18, 2010 12:05 pm Oggetto: |
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Io sono una di quelle persone che, tornando indietro, non si laureerebbe....
La laurea mi penalizza... =.= |
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KK King of Kuality
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Registrato: 23/04/09 14:36 Messaggi: 10266
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Inviato: Gio Mar 18, 2010 1:02 pm Oggetto: |
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Parlando col senno di poi e ripercorrendo mentalmente la mia "carriera" lavorativa, penso che non avrei avuto alcun tipo di vantaggio lavorativo se avessi terminato i miei studi universitari...
Anche parlando con vari amici dei vari "discorsi da bar" davanti ad una birra, in effetti emerge come siano quasi tutti concordi nell'affermare che le scuole non ti preparano per nulla al mondo del lavoro e che ti ritrovi a dover reimparare tutto da capo.
Anche questo probabilmente influisce negativamente, in quanto (ipotesi del tutto mia) le aziende piuttosto che assumere un lauerato infarcito di teorie non applicabili e casi aziendali limite, preferisce un diplomato "che sa far andare le mani"... |
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mascalzone79 Masaniello della qualità
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Registrato: 03/09/09 17:59 Messaggi: 1347
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Inviato: Gio Mar 18, 2010 4:16 pm Oggetto: |
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Io non sono laureato, ma lavoro da quasi 10 anni nel settore. Siccome vedo che le cose qui non vanno sto cercando un altro lavoro, ma quello che noto negli annunci è che cercano comunque una laurea (economia o ingegneria, nella maggior parte dei casi), e non si accontentano del diplomato...
In linea generale in ogni caso concordo con chi mi ha preceduto nei commenti: ho amici laureati che oggi sono a spasso, e che m'invidiano per essermi messo a lavorare all'età di 20 anni! _________________ Insisti e resisti, ottieni e conquisti!! |
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Portello Qualfista
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Registrato: 29/09/09 15:03 Messaggi: 1594 Residenza: Barcellona
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Inviato: Ven Mar 19, 2010 10:01 am Oggetto: |
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Stefano ha scritto: |
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Anche parlando con vari amici dei vari "discorsi da bar" davanti ad una birra, in effetti emerge come siano quasi tutti concordi nell'affermare che le scuole non ti preparano per nulla al mondo del lavoro e che ti ritrovi a dover reimparare tutto da capo.
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Le imprese italiane sono fuori dai settori ad alta tecnologia (ed alti ritorni). Giocoforza non hanno grande necessità di ingegneri, chimici, fisici, matematici, ecc...
Il centro ricerche di Verona della Glaxo chiuderà. Fino a qualche anno fa l'informatore scientifico lo poteva fare anche un diplomato in chimica, ora solo un laureato in farmacia o CTF: è una barriera all'ingresso per permettere a questi laureati di trovare lavoro.
E' triste ma è così.
Per questo non sono d'accordo con la frase di Stefano.
Non è la scuola che non prepara al lavoro, ma è il lavoro che è arretrato.
Un ingegnere gestionale (parlo di quello che so) può fare tutto (acquisti, logistica, marketing, produzione, ecc...) e ad alti livelli di redditività, anche in una piccola impresa. Peccato che il direttore ha 60 anni e lavora come se fossimo negli anni '50: la Lean production? L'SPC? Il SixSigma?
"TUTTE CAZZATE DA NEOLAUREATO"
"GIOCHI PER BAMBINI"
"QUI SI LAVORA"
ed altre stupidaggini del genere.
Il neolaureato deve a questo punto "disimparare" quello che gli hanno insegnato fior di consulenti perchè nella realtà si lavora in modo diverso.
Intanto le nostre imprese sono meno redditive di quelle tedesche e francesi che hanno costi del lavoro del 40% più alti. _________________ Portello
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KK King of Kuality
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Registrato: 23/04/09 14:36 Messaggi: 10266
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Inviato: Ven Mar 19, 2010 10:09 am Oggetto: |
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Comprendo il tuo punto di vista ed in parte lo condivido.
Mi domando però: che senso ha strutturare le scuole in modo da creare una schiera di specializzati se poi il mercato italiano (che poi è la realtà in cui questi ragazzi vanno ad inserirsi) cerca invece persone "non specializzate"?
(Passami i termini non tecnici, è solo per farti capire il discorso)
Se da un lato hai ragione ad affermare che il lavoro in italia è arretrato, dall'altro (se non vogliamo assistere alla fuga di cervelli) le scuole potrebbero orientarsi a formare persone capaci anche di inserirsi in un contesto lavorativo come quello attuale italiano.
Che ne dici? |
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Portello Qualfista
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Registrato: 29/09/09 15:03 Messaggi: 1594 Residenza: Barcellona
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Inviato: Ven Mar 19, 2010 11:15 am Oggetto: |
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Stefano ha scritto: | Comprendo il tuo punto di vista ed in parte lo condivido.
Mi domando però: che senso ha strutturare le scuole in modo da creare una schiera di specializzati se poi il mercato italiano (che poi è la realtà in cui questi ragazzi vanno ad inserirsi) cerca invece persone "non specializzate"?
(Passami i termini non tecnici, è solo per farti capire il discorso)
Se da un lato hai ragione ad affermare che il lavoro in italia è arretrato, dall'altro (se non vogliamo assistere alla fuga di cervelli) le scuole potrebbero orientarsi a formare persone capaci anche di inserirsi in un contesto lavorativo come quello attuale italiano.
Che ne dici? |
La tua conseguenza è molto logica, ma preferirei alzare l'astina delle aziende invece di abbassare quella della formazione.
Non sei d'accordo? _________________ Portello
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moonsweet Amico/a di QualitiAmo
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Registrato: 25/01/09 12:56 Messaggi: 250
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Inviato: Ven Mar 19, 2010 11:17 am Oggetto: |
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Questo è un argomento che mi interessa e mi appassiona moltissimo...
Io sono laureata in Economia e Commercio (laurea triennale) e mi mancano 2 esami per completare la specilistica in Consulenza professionale per le aziende.
Se lavoro NON è assolutamente grazie alla mia laurea. Se lavoro è grazie ad un corso di formazione professionale che mi ha aperto la strada della 'Qualità'.
Posso, inoltre, affermare che ho amato ed amo tuttora molti degli esami che ho sostenuto e che ho studiato, che la laurea mi ha dotato di nozioni di cui non immaginavo nemmeno l'esistenza e mi ha fatto capire meccanismi economici che non avrei altrimenti compreso MA, al contempo, non mi ha insegnato a fare NIENTE. Per assurdo, non sarei nemmeno in grado di tnere la contabilità spiccia di un'impresa, nonostante sia laureata in economia. Sono una marea di nozioni ma non so fare nulla.
Proprio per questo, soprattutto gli ultimi esami, sono per me uno strazio. Imparare pressocchè a memoria una serie di nozioni e 'vomitarle' al professore al momento dell'esame per poi dimenticarle esattamente 25 minuti dopo aver finito l'esame. Che senso ha?!?!?
Fare l'esame di ragioneria con carta e penna a disegnar mastrini, quando sarebbe più utile l'acquisto di un programma gestionale e l'insegnamento circa l'utilizzo dello stesso.
Fare l'esame di diritto commerciale senza esempi pratici di creazioni di statuti societari (ad esempio..) ma basati sul solo imparare a memoria le 12 cause di recesso del socio nelle S.p.A.
E così via.... Avrei voluto imparare e imparare a fare. Invece ho solo imparato a studiare 1000 pagine tutte insieme per poi dimenticarle nel giro di pochi giorni....
In tutto questo, nel mio ambito territoriale, la laurea mi penalizza moltissimo. Il 90% delle imprese sono piccole/piccolissime imprese che lavorano nell'indotto ILVA e che assumono donne quasi esclusivamente per fare le semicontabili che fanno prima nota e buste paga. Insomma... è abbastanza frustrante. |
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Portello Qualfista
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Registrato: 29/09/09 15:03 Messaggi: 1594 Residenza: Barcellona
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Inviato: Ven Mar 19, 2010 11:49 am Oggetto: |
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Evidentemente la realtà dell'istruzione universitaria è più complessa di quello che penso.
Mi rendo conto che ognuno ha una propria esperienza e probabilmente sono stato fortunato. I miei insegnanti di gestione della produzione, logistica, progettazione e gestione magazzini, ecc... erano (sono?) tutti consulenti di aziende e questo ha permesso di dare un taglio decisamente operativo all'insegnamento. Ricordo anche gli esercizi pratici fatti su casi concreti o storicamente presi ad esempio. Le visite ad alcune realtà produttive di piccole medie dimensioni e infine la tesi preparata durante uno stage aziendale concordato.
Evidentemente non tutti hanno avuto questo percorso. _________________ Portello
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KK King of Kuality
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Registrato: 23/04/09 14:36 Messaggi: 10266
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Inviato: Ven Mar 19, 2010 11:57 am Oggetto: |
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Beh per la poca esperienza che ho mi sembra comunque che il tuo percorso scolastico sia stato diverso da molti altri... non so quanti hanno avuto la tua stessa fortuna!
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