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Risk management: il futuro della Qualità

 
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Autore Messaggio
QualitiAmo - Stefania
Moderatore


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MessaggioInviato: Mar Feb 23, 2010 9:11 am    Oggetto: Risk management: il futuro della Qualità Rispondi citando

In homepage trovate l'articolo introduttivo dell'ing. Mocci che accompagna la traduzione curata da Gian Carlo e dal nostro staff di un articolo di Greg Hutchins, Pricipal Engineer di Quality Plus Engineering, un dipartimento per la sicurezza Nazionale Americano, specializzato per la protezione delle infrastrutture critiche.

L'articolo tradotto, pubblicato sul numero di gennaio di De Qualitate, lo trovate, sulla pagina delle pubblicazioni dell'ingegnere.

Buona lettura e....aspettiamo i vostri commenti! Wink
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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Stregatto
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MessaggioInviato: Mar Feb 23, 2010 10:07 am    Oggetto: Rispondi citando

Inizio io. Mi ha colpito molto questa frase

La logica secondo la quale se il processo è giusto il risultato finale è sicuramente quello giusto è valido in una logica industriale ma ha dei punti di debolezza in ambiti ove la componente umana, sociale, morale, sensoriale, e di immagine sono importanti. Si torna sempre al triangolo Qualità attesa-erogata-percepita.

E' proprio vero, il punto di svolta della nostra professione è trovare un giusto compromesso tra tante parti e assicurarci che il cliente percepisca una qualità uguale o superiore a quella che siamo stati capaci di erogare, altrimenti abbiamo fallito il nostro compito.

In questo il risk management ci può essere di grande aiuto, credo.
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bull
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MessaggioInviato: Mar Feb 23, 2010 10:29 am    Oggetto: Rispondi citando

interessanti anche questi articoli. mi sembra che l'attenzione che c'è oggi per i prezzi possa essere spostata, invece, sul risk management che non solo ci farà evitare le brutte sorpresse (o almeno ne conterrà le conseguenze) ma ci aiuterà anche ad abbattere i costi della gestione di questi imprevisti. giusto?
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Simo
Forumista di Alta Qualità


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MessaggioInviato: Mar Feb 23, 2010 4:10 pm    Oggetto: Rispondi citando

Mi pare che il senso dei nuovi articoli che ci avete proposto sia proprio quello indicato dall'ingegner Mocci quando cita Toyota. Non gestire i rischi oggi significa perdere l'immagine e sull'immagine si gioca molta della competitività delle imprese odierne. Un lusso che nessuno si può permettere, nemmeno i giganti.
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MessaggioInviato: Mar Feb 23, 2010 8:17 pm    Oggetto: GESTIONE DEGLI IMPREVISTI Rispondi citando

GESTIONE DEGLI IMPREVISTI
BULL

Di imprevisti, ne sa qualcosa il Responsabile Qualità della Artsana (che realizza il marchio Chicco) che dal 18 Febbraio è in aula per il processo che lo vede imputato accusato di “immissione sul mercato di prodotto pericoloso”. (fonte certinews)

Articolo completo su www.certinews.it digitate "artsana" nel motore di ricerca in alto a destra
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Gian Carlo Mocci
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Davide Forni
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MessaggioInviato: Mer Feb 24, 2010 4:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

Avrei una domanda: ma davvero oggi per avvicinarsi al mondo della qualità conviene avere una preparazione anche sul risk management? E quanto dovrà essere approfondita secondo voi? Queste competenze vi risulta siano già chieste in sede di colloquio per la selezione del personale?
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MessaggioInviato: Gio Feb 25, 2010 11:47 pm    Oggetto: Rispondi citando

RISK MANAGEMENT NEI COLLOQUI
DAVIDE FORNI

Benvenuto Davide ho fatto qualche telefonata a chi si occupa di selezione del personale. Mi dicono che per i profili dove sono previste un minimo di responsabilità (l'RSQ è tra questi) talvolta si parla anche di Rischi Aziendali (dipende molto dal tipo di azienda)
Negli annunci invece è indicato solo in ambiti specifici.

Quindi se già è difficile essere convocati, sarebbe un peccato farsi tagliare fuori al colloquio perchè si è completamente a digiuno di un minimo di concetti di gestione dei rischi aziendali.

Ricordiamo che se indicate nel vs profilo il tipo di attività (es. consulente, RSQ, studente etc .. ) e la localizzazione geografica è più facile dare delle risposte mirate.

A presto
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Elly
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MessaggioInviato: Ven Feb 26, 2010 4:44 pm    Oggetto: Rispondi citando

La ringrazio Ing. Mocci, è utile sapere che profili ricercano le aziende.

Ma volendo essere più precisi, che cosa ci si aspetta da una neolaureata? Basta la conoscenza dei concetti? Io ho studiato il CoSo Report, lei che ne pensa?

Grazie mille e a presto.
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Elly
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MessaggioInviato: Ven Feb 26, 2010 10:35 pm    Oggetto: Rispondi citando

COSA CERCANO LE AZIENDE
ELLY

mi manca un dato importante, in che disciplina è laureata/laureanda ?

Comunque se il target è un'azienda è diverso rispetto ad una società di consulenza/revisione (Ernst&Young, Protiviti etc... )

L'azienda cerca spesso una persona che "si adatti" e senza troppe pretese, mentre la società di consulenza cerca una persona che ha una buona formazione di base e tanta tanta tanta disponibilità (scordiamoci le 8 ore lavorative)

Il COSO Report è molto teorico, se uno capisce bene quello ha svoltato, il problema è poi applicarlo alla realtà perchè è costruito per aziende molto grandi, infatti esiste una versione del framework per medie aziende.

Se non sono stato chiaro resto a disposizione
Grazie 1000
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Elly
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MessaggioInviato: Sab Feb 27, 2010 11:00 am    Oggetto: Rispondi citando

Grazie a lei. Io sono laureata in Economia Aziendale, e mi sto specializzando in Marketing e Qualità.
Non so ancora dove mi indirizzerò, mi piace l'idea di una società di consulenza come anche un'azienda. Una cosa è certa, voglio fare qualcosa che mi permette di imparate tanto tanto!

Non so se riuscirei ad applicare l'ERM in un'azienda, ho imparato la teoria, poi la pratica è tutt'altro. E' raro che in una università insegnino il Risk M. quindi mi ritengo già fortunata.

Grazie ancora e a presto.
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Elly
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Davide Forni
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MessaggioInviato: Mar Mar 02, 2010 12:04 pm    Oggetto: Rispondi citando

Grazie! Davvero gentile. Very Happy
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KK
King of Kuality


Registrato: 23/04/09 14:36
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MessaggioInviato: Mer Mar 03, 2010 9:36 am    Oggetto: Rispondi citando

Cito dall'introduzione:

La qualità col tempo si è trasformata in un’attenzione spasmodica per i prezzi (ne sanno qualcosa i fornitori). L’attenzione per i prezzi si è poi trasformata nuovamente nella gestione dei costi totali e la qualità dei prodotti e servizi è passata in secondo piano.

Se guardo nella mia realtà lavorativa, che pur piccola che sia, rimane comunque un pezzettino di una grande multinazionale con sede centrale in USA, quindi influenzata direttamente da logiche economiche attuali, mi sembra che l'attenzione dai prezzi e ai costi, causa crisi, si sia spostata troppo verso l'attenzione al costo puro del prodotto.
Intendo dire che sembra si badi più a spendere pochissimo subito 8senza tenere conto dei costi di medio periodo) piuttosto che fare una pianificazione corretta per avere miglior risparmio ma in un tempo più dilazionato.
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