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Le competenze del Responsabile Qualità
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Autore Messaggio
2p71828
Qualità è precisione


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MessaggioInviato: Sab Feb 21, 2009 10:48 pm    Oggetto: Rispondi citando

diangel_al ha scritto:
ragazzi, ma voi avete visto mai cosa richiede l'ASQ per la certificazione come Quality Manager?.... oltre ai 10 anni di esperienza nel settore? allucinante. andate vedere sul sito dell'ASQ. Shocked Shocked

per favore mi dai il link alla pagina esatta?
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diangel_al
Amico/a di QualitiAmo


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MessaggioInviato: Lun Feb 23, 2009 1:55 pm    Oggetto: Rispondi citando

ecco:

http://www.asq.org/certification/manager-of-quality/index.html
_________________
Buona giornata a tutti.

Alessio
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2p71828
Qualità è precisione


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Messaggi: 2750

MessaggioInviato: Mar Feb 24, 2009 11:08 am    Oggetto: Rispondi citando

Grazie Alessio,
ho visto anch'io la richiesta dei 10 annni che per essere excellent potrebbero anche andare bene ma poi sono passato a http://www.asq.org/certification/manager-of-quality/bok.html dove la lista delle cose da sapere per l'esame giustifica pienamente i 10 anni Laughing
Comunque non mi è piaciuto il sito, l'organizzazione, il taglio dato alle competenze: il loro candidato ideale sembra un laureato in economia e commercio tutt'al più un ingegnere gestionale (senza offendere tale categoria ma poichè a volte la qualità è anche tecnica un minimo di conoscenze sul campo come taratura degli strumenti, disegno tecnico etc)
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Studio Delta
Forumista di Qualità


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Messaggi: 319

MessaggioInviato: Mar Feb 24, 2009 12:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ci vanno giù un po' pesantucci eh? Rolling Eyes
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diangel_al
Amico/a di QualitiAmo


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MessaggioInviato: Mar Feb 24, 2009 3:47 pm    Oggetto: Rispondi citando

mah, sinceramente, ti dirò, che il taglio delle conoscenze/competenze sia prorio rivolto a soggetti che siano già in possesso di competenze relative all'assicurazione qualità. l'obiettivo è quello, credo, di creare figure in grado di andare oltre l'assicurazione q, capaci di intefacciarsi con i processi di business administration.
la cosa che sinceramente mi preoccupa di +, è che molti RGQ nostrani non abbiano conoscenze relativamente a tempi e metodi, design for assembly/manifacturing, MRP ed MRPII, ed altre tecniche di assicurazione qualità.
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Buona giornata a tutti.

Alessio
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dario
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MessaggioInviato: Mar Feb 24, 2009 8:07 pm    Oggetto: Rispondi citando

Alessio, sei pungente eheh e quasi demotivante, per i poveri RGQ come me che operano in settori fuori dalla tecnica pura... o quasi.
Se uno non ha fatto il metodista e non conosce un MRP o meglio un ERP e forse sa appena cosa è il pdm, il CAD, il CAM, il CAE, poi magari non è un mago con SAP, no nè mica scontato che è un nostranello che di management ci capisce poco.
Non voglio cmq andare fuori tema...
Dibattevamo la funzione del RGQ in generale, non del RGQ di un'impresa tecnica.
Spesso ad RGQ non è richiesto un EMBA o MBA per svolgere in modo efficace e anche efficiente la sua missione.
Sono d'accordo sul fatto che se hai un ottimo background tecnico e di economia aziendale sei avvantaggiato, ma ti assicuro che spesso è controproducente, anzi , ti smonta ...
Rolling Eyes
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diangel_al
Amico/a di QualitiAmo


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MessaggioInviato: Mer Feb 25, 2009 12:34 pm    Oggetto: Rispondi citando

scusami dario, non volevo essere in alcun modo offensivo, anzi.
volevo solo chiarire che un conto è occuparsi di assicurazione qualità, dove le competenze tecnico-produttivo-ingegneristiche sono estremamente importanti, un conto è occuparsi di gestione qualità, dove gli aspetti più puramente manageriali devono averte una certa prevalenza rispetto alle competenze tecnico-produttive, che comunque sarebbe meglio avere.
qui si potrebbe aprire un capitolo sugli auditor (non vi racconto che oscenità mi sono state riportate ultimamente da auditor, ex giuristi, sulla programmazione della produzione e sulla schedulazione dei lavori).
Non son d'accordo sul seguente punto
Citazione:
Sono d'accordo sul fatto che se hai un ottimo background tecnico e di economia aziendale sei avvantaggiato, ma ti assicuro che spesso è controproducente, anzi , ti smonta ...
. il background economistico lo devi avere, e se non lo hai, devi colmare il gap. fare qualità è fare business.
_________________
Buona giornata a tutti.

Alessio
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dario
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MessaggioInviato: Mer Feb 25, 2009 1:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

ciao Alessio, grz per la discussione.
Offendere? ma dai, mai! si discute, si critica, si scherza, sempre con questo ottimo spirito di crescere e mai di smontare, polemizzare.
Uno dei veri punti forti di questo forum.
Mi spiego.
Volevo sostenere che non necessariamente devi avere un EMBA o un MAS in economia per essere un buon RGQ.
Ho dato un contributo a tirare su un SGQ di una grande biblioteca.
I due RGQ (avevano 2 RGQ, uno per la biblioteca e uno per la parte archivistica) non avevano la più pallida idea di cosa fosse il business, delle teorie del Samuelson, di cosa sia il 6 sigma o la gestione snella...
Erano ottimi bibliotecari e archivisti.
Un anno dopo l'inizio, a sistema implementato, erano bravissimi RGQ.
Fornivano al direttore rapporti ben fatti sulle AC AP, NC e preparavano benissimo il riesame.
Un solo esempio, questo, per dire che ci sono molte gradazioni di grigio, anzi, meglio, mille tonalità di colore... Smile
Non pensavo ad un settore in particolare
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2p71828
Qualità è precisione


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MessaggioInviato: Mer Feb 25, 2009 7:29 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Alessio, per approfondire la questione (senza dialettica non c'è progresso) permettetemi di dissentire che
" il background economistico lo devi avere, e se non lo hai, devi colmare il gap. fare qualità è fare business"
solo come esempio:
se producete un componente di sicurezza, un farmaceutico o avete un contratto per 20 ppm c'è poco da fare i costi della non qualità: di fronte ad una causa legale dire al giudice che un controllo non era stato implementato perché non si giustificava il costo non è molto simpatico!

Ammetto però che quasi tutti gli auditor consiglino di quantificare i costi della non qualità/ inefficienze/ scarti tuttavia
1) la stima può essere richiesta all'amministrazione e controllo che sicuramente hanno maggiori competenze.
2) Una volta che comunque venisse computata, può risultare controproducente. Infatti raggiunto lo scopo di riduzione/ miglioramento, una parte dei maggiori introiti potrebbe essere richiesta da chi lavorato per ottenerlo mentre la direzione potrebbe essere di parere diverso (come sempre accade)

Convengo che esistano dei campi dove le valutazioni economiche costi/benefici/rischio siano fondamentali come per i beni di largo consumo (mi viene in mente un esempio di funzione di perdita di Taguchi sui televisori Sony ), ma non generalizzerei

Ciao
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diangel_al
Amico/a di QualitiAmo


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MessaggioInviato: Gio Feb 26, 2009 1:53 pm    Oggetto: Rispondi citando

credo di non essermi spiegato bene.
la qualità, come il marketing, l'amministrazione, la produzione, ecc... devono sottostare tutti al principio padre della gestione aziendale: il criterio dell'economicità della gestione. il che si traduce in un concetto molto + ampio rispetto ai costi della qualità (o meglio ai costi della non qualità, perchè i costi di prevenzione ed ispezione sono un vincolo difficilmente comprimibile e, soprattutto, necessari per l'efficacia dell'azione produttiva).
Taichi Ohno non avrebbe sviluppato la tassonomia dei famosi 7 sprechi, se non fosse stato guidato dal principio base dell'economicità della gestione (che si fonda sui pilastri dell'efficienza e dell'efficacia).
Shingeo Shingo non si sarebbe impegnato nell'evoluzione dei sistemi di controllo di gestione a direct costing fino a porre le basi del target costing moderno, se non fosse stato guidato dal principio in questione. egli, infatti, amava dire che il prezzo dei prodotti non poteva essere determinato con la tecnica del plus pricing (costo complessivo + mark up), ma, giustamente, che il prezzo lo determina il mercato, e quindi l'utile è un PREMIO riconosciuto dal cliente all'azienda per la sua efficacia produttiva/commerciale ed efficienza tecnica. praticamente un problema di programmazione non lineare con vincolo i prezzi, e con variabili da minimizzare i costi operativi nel rispetto dell'ulteriore vincolo della qualità del prodotto servizio.
la produzione livellata, il jidoka ed il JIT, sono stati sviluppati per rispondere a queste precise esigenze.
nei progetti six sigma, in fase di define, non ci si muove prima di aver definito il project chart ed il business plan con la proiezione dei savings economici, e anzi, la fase si reitera se in fase di measure si rilevano specifiche necessità economico/qualitative.
il problema, quindi, non sono i costi della qualità, che possono essere anche abbastanza efficacemente sostituiti dall'analisi degli scostamenti di efficienza nel controllo budgetario con gli standard (anche se non con lo stesso livello di analiticità).
il problema dei controlli è un problema serio, sono un vincolo obbligatorio. ma si può e si deve ottimizzare, razionalizzare, xkè sono attività e costi "a non valore". le tecniche DFM, DFA, la DoE, i VRP, sono state pensate appunto per progettare prodotti con la qualità già insita in loro, permettendo così una compressione dei controlli qualità. senza dimenticare la disponibilità, oggi, dei sistemi ICT di autonomazione che possno svolgere in automatico molti controlli di tipo "visual".
L'RGQ non potrà mai dire "Io sono la mia funzione" e non preoccuparsi del recupero di marginalità economica della gestione (aprroccio sistemico).
Disgraziati quei tecnici dell'ISO che ai punti 6 e 8 della 9001 non hanno introdotto punti specifici sulla gestione e misurazione delle risorse esconomico e finanziarie.
lo stesso Thione (sincert) nella guida sincert agli audit, chiede espressamente agli auditor di valutare la presenza di obiettivi economici nella pianificazione della qualità e nei riesami, xkè la presenza di soli obiettivi qualitativi è sintomo (secondo il sincert) di un approccio solo formale alla gestione per la qualità.
_________________
Buona giornata a tutti.

Alessio
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diangel_al
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MessaggioInviato: Gio Feb 26, 2009 1:58 pm    Oggetto: Rispondi citando

e, inoltre, ci siamo chiesti xkè nel draft della 9004 nuova si parla esplicitamente di Balanced scorecard, come nella 10014? sappiamo tutti le origini della BSC.
_________________
Buona giornata a tutti.

Alessio
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MessaggioInviato: Gio Feb 26, 2009 2:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

Alessio, forse tu ora sei davvero avanti, stai in gran misura citando tutti elementi che l'EFQM valuta.
L'EFQM è forse una buona risposta a tutto quello che tu riporti, anzi va ancora oltre...
La ISO che tu citi è solo una parte, cioé una fotografia dell'organizzazione e non vuole andare oltre.
Io la vedo come un passaggio obbligato che non ha ambizioni di completezza.
Tu stai tentando di far entrare negli elmenti della norma parti che purtroppo non trovano spazio in modo sereno e naturale.
Guarda un po' il modello EFQM o se preferisci l'alter ego americano del nostro efqm e vedrai che lì sì che trovi tutti gli elementi per un buon governo efficace, efficiente ed eccellente...
ok?
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diangel_al
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MessaggioInviato: Gio Feb 26, 2009 3:31 pm    Oggetto: Rispondi citando

sono d'accordo. è un discorso evoluto. poi, ti dirò, preferisco l'efqm al malcolm baldridge.
xrò, essendo queste le basi, non possiamo lamentarci se l'sgq rimane un'isola sperduta in azienda, di cui ci si ricorda solo al momento degli audit.
io credo che siano proprio le lacune nella struttura della 9001 a "sputare fuori" dall'azienda l'sgq.
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Buona giornata a tutti.

Alessio
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paola
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MessaggioInviato: Gio Apr 30, 2009 1:36 pm    Oggetto: Rispondi citando

che menti, ragazzi!!!! non ho parole!
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TroppiGuai85
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MessaggioInviato: Gio Giu 27, 2019 5:05 pm    Oggetto: Rispondi citando

QualitiAmo - Stefania ha scritto:
sostenerla in prima persona
Very Happy
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