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Costificazione Distinte Basi

 
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Autore Messaggio
desmoluka
Amico/a di QualitiAmo


Registrato: 21/04/08 12:10
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MessaggioInviato: Gio Mar 14, 2019 1:46 pm    Oggetto: Costificazione Distinte Basi Rispondi citando

Buongiorno a tutti, chiedo alla comunità se qualcuno avesse mai affrontato il tema dell'analisi dei costi di distinte base di produzione; in particolare, fatta eccezione per le materie prime utilizzate:
- come valorizzate il costo orario di un ciclo di lavoro?
- quali costi comprendete nel valore di costo orario che avete definito?
- avete mai provato a "quadrare" dati di contabilità con il valore delle distinte basi? del tipo, il valore dei (cicli di lavoro * le qtà vendute) confrontato con le retribuzioni degli operatori di produzione....
- ha senso quadrare dati di contabilità a partire da costi di distinta base standard e quindi ideali?
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lucadromico
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MikiMarru
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MessaggioInviato: Gio Mar 14, 2019 10:45 pm    Oggetto: Rispondi citando

Rispondo parzialmente (la questione nell'insieme è piuttosto articolata):
scrivi "retribuzioni operatori", attenzione che il costo orario di di un dipendente per l'azienda è ben maggiore: a spanne il doppio dello stipendio.
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Credo fermamente nel detto: "Non ti do il pesce, ma la canna da pesca, e ti insegno a usarla, perché tu possa pescare da solo". E' possibile che la mia risposta sia da intendere in tal senso.
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desmoluka
Amico/a di QualitiAmo


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Messaggi: 132

MessaggioInviato: Ven Mar 15, 2019 9:41 am    Oggetto: Rispondi citando

hai ragione MikiMarru, ho omesso il "lorde"...
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lucadromico
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MikiMarru
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MessaggioInviato: Ven Mar 15, 2019 1:42 pm    Oggetto: Rispondi citando

A costo di essere pedante:
RAL ok, ma ci sono anche tutti gli oneri a carico dell'azienda (es. oneri previdenziali, quota TFR, Inail..)
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Credo fermamente nel detto: "Non ti do il pesce, ma la canna da pesca, e ti insegno a usarla, perché tu possa pescare da solo". E' possibile che la mia risposta sia da intendere in tal senso.
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desmoluka
Amico/a di QualitiAmo


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Messaggi: 132

MessaggioInviato: Ven Mar 15, 2019 1:43 pm    Oggetto: Rispondi citando

ok, però il punto non è quello... ma come vengono relazionati con i costi di distinta base e cicli di lavoro...
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lucadromico
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MikiMarru
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MessaggioInviato: Ven Mar 15, 2019 1:58 pm    Oggetto: Rispondi citando

Nel calcolo del costo ciclo hai il costo manodopera, che calcoli come
costo orario manodopera (n°addetti x costo singolo addetto) x tempo ciclo.

Il costo orario dell'addetto lo calcoli almeno considerando il costo del dipendente per l'azienda (che non è solo il RAL, come abbiamo detto prima).

Non ti torna?
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Credo fermamente nel detto: "Non ti do il pesce, ma la canna da pesca, e ti insegno a usarla, perché tu possa pescare da solo". E' possibile che la mia risposta sia da intendere in tal senso.
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bagaroz
Forumista di Alta Qualità


Registrato: 23/08/11 11:37
Messaggi: 866

MessaggioInviato: Ven Gen 03, 2020 2:27 pm    Oggetto: Re: Costificazione Distinte Basi Rispondi citando

desmoluka ha scritto:
Buongiorno a tutti, chiedo alla comunità se qualcuno avesse mai affrontato il tema dell'analisi dei costi di distinte base di produzione; in particolare, fatta eccezione per le materie prime utilizzate:
- come valorizzate il costo orario di un ciclo di lavoro?
- quali costi comprendete nel valore di costo orario che avete definito?
- avete mai provato a "quadrare" dati di contabilità con il valore delle distinte basi? del tipo, il valore dei (cicli di lavoro * le qtà vendute) confrontato con le retribuzioni degli operatori di produzione....
- ha senso quadrare dati di contabilità a partire da costi di distinta base standard e quindi ideali?


Nell'azienda dove lavoravo prima mi occupavo di cicli/distinte e dei costi standard.
Ogni 24 mesi poi facevamo un raffronto tra i costi "standard" ed i costi da bilancio, operazione molto complessa perché nel bilancio finisce tutto.
Non so il tuo caso ma stai semplificando eccessivamente la questione, il costo orario non dipende dal solo costo manodopera ma anche dalle spese per mantenere in piedi uno stabilimento, dagli ammortamenti degli impianti, dal grado di automatizzazione degli impianti.

Io determinavo il costo orario di un ciclo di lavoro in base al centro di lavoro, che tipicamente poteva avere:
- un costo fisso (ad esempio faccio fare una lavorazione esterna a X Euro)
- un costo variabile in base alla quantità (ad esempio se faccio una carica di trattamento termico ho il costo di un ciclo che spalmerò in base al coefficiente di riempimento del lotto standard di quell'articolo )
- un costo costruito da setup+operazione

E qui si apre un altro mondo sulla determinazione dei costi di setup e lavorazione per ogni centro di lavoro che dipendono da che tipo di risorsa utilizzano (ad esempio un operaio altamente specializzato o manodopera più semplice), da quante ore uomo è composta un ora macchina (ad esempio su un gruppo di 3 centri di lavoro con 80 ore uomo settimanali ottenevo 450 ore macchina standard), dai costi di acquisto e ammortamento dell'impianto, dai costi di manutenzione preventiva (noi la straordinaria per scelta la imputavamo sulla base di una stima basata sullo storico)

Altro aspetto importante è come si vogliano considerare i costi degli indiretti (gli impiegati) e se includerli nel costo standard o meno.
Altro tema è se fare un ragionamento a capacità infinita o se considerare un ipotesi di lavoro per saturazione ed efficienza degli impianti (io ad esempio impostavo saturazione al 95% e efficienza al 90%, eventuali scostamenti erano a carico dei costi di efficienza/disefficienza dello stabiliemento).

Dai confronti periodici ottenevo normalmente uno scostamento del 2-5% tra costo standard e reale per il costo orario medio dello stabilimento.
A fronte di scostamenti (fatti per ogni reparto produttivo in realtà) maggiori si interveniva, considerando che di solito era il costo standard ad essere un pelo più alto del reale (questo mi assicurava un piccolo cuscinetto).

Il costo materia prima era invece trattato in altro modo
. Operazione presidiata da un operatore
-lavorazione. In base al tipo di operazione
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