SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: GESTIONE DELLE RELAZIONI TRA RSPP E RLS

Ottimizzare la relazione tra il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza attraverso strategie per convertire i confronti in collaborazioni efficaci, migliorando la cultura della sicurezza aziendale

Collaborazione tra l'RSPP e gli RLS secondo il D.Lgs. 81/2008

"La sicurezza sul lavoro è come l’aria che respiriamo: ci accorgiamo della sua importanza solo quando viene tragicamente a mancare, ed è sempre troppo tardi!"
(Papa Francesco - Intervento all’ANMIL)

"La sicurezza deve essere una responsabilità di tutti… ognuno deve sapere di avere il potere di parlare apertamente se c’è un problema"
(Capitano Scott Kelly - ex astronauta della NASA​)

La relazione tra il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) rappresenta un'interazione, formalmente inquadrata dal D.Lgs. 81/2008, che costituisce sì un adempimento di legge ma che può anche rappresentare una base importante per la crescita della cultura della sicurezza. La natura stessa di queste figure, però, può comportare potenziali tensioni dovute:

  • all'asimmetria informativa: ci sono differenti livelli di competenza tecnica e di accesso alla documentazione
  • alle diverse responsabilità: l'RSPP risponde primariamente al datore di lavoro mentre l'RLS ai lavoratori
  • alle diverse priorità: il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione si focalizza soprattutto sugli adempimenti di legge mentre i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza si basano sulla loro esperienza quotidiana sul campo
  • la percezione del rischio: l'RSPP fa una valutazione tecnico-scientifica del rischio, mentre gli RLS si basano su una percezione diretta delle condizioni di lavoro
  • linguaggi e codici comunicativi distinti: l'RSPP utilizza un linguaggio tecnico-specialistico orientato alla normativa, mentre l'RLS adotta un tipo di comunicazione più vicino alla realtà operativa e alla percezione soggettiva del rischio

In questo contesto, è bene utilizzare un approccio di tipo negoziale per trasformare i confronti in collaborazioni produttive che portino a una maggiore sicurezza sul lavoro.

La costruzione di ponti comunicativi efficaci tra queste due figure rappresenta una straordinaria opportunità per integrare competenza tecnica e conoscenza che deriva dall'esperienzia, elemento fondamentale per un sistema di prevenzione realmente efficace.

Per favorire questa evoluzione relazionale, si possono implementare delle prassi innovative come, ad esempio:

  • tavoli tecnici periodici: incontri strutturati al di fuori delle riunioni ex art. 35 per affrontare tematiche specifiche in modo approfondito
  • processi di valutazione partecipata: coinvolgimento diretto degli RLS nelle fasi preliminari di analisi dei rischi, prima della formalizzazione del DVR
  • comitati di monitoraggio: gruppi misti per la verifica dell'efficacia reale delle misure preventive implementate
  • canali di feedback strutturati: sistemi formalizzati per la raccolta e gestione delle segnalazioni dai lavoratori con tracciabilità del follow-up

Quello che si dovrà costruire insieme è un sistema che trasformi l'obbligo di consultazione in un'opportunità di arricchimento reciproco, integrando la valutazione scientifica del rischio con l'esperienza diretta delle condizioni operative reali e sviluppando un approccio alla prevenzione che coniughi compliance normativa ed efficacia pratica:

Competenza Descrizione Modalità
Consultazione preventiva Capacità di coinvolgere gli RLS nelle fasi iniziali dei processi decisionali Protocolli strutturati di coinvolgimento anticipato
Traduzione normativa Abilità di rendere accessibili requisiti tecnico-legali complessi Sessioni formative basate su casi concreti aziendali
Valorizzazione del feedback operativo Capacità di integrare le segnalazioni dal campo nelle analisi tecniche Sistema di gestione delle segnalazioni con tracciabilità
Progettazione partecipata Abilità di co-sviluppare procedure che coniughino sicurezza e praticabilità Workshop di design thinking applicati alla sicurezza
Differenze tra l'RSPP e gli RLS

Un esempio pratico: contestazione della formazione erogata

Immaginiamo che, durante un confronto sulla pianificazione della formazione annuale, un RLS esprima insoddisfazione affermando che i corsi di formazione sono puramente teorici e non affrontano i problemi reali che i lavoratori incontrano e che sostenga che le sei ore obbligatorie di formazione vengano sprecate guardando slide incomprensibili anziché coinvolgendo i lavoratori in un addestramento pratico.

Un approccio frettoloso e di stampo tradizionale potrebbe portare l'RSPP a rispondere che i contenuti della formazione sono conformi all'Accordo Stato-Regioni, che coprono tutti gli argomenti previsti dalla legge e che i docenti sono qualificati secondo i criteri del D.I. 6/3/2013.

Un approccio più intelligente e collaborativo, però, potrebbe far rispondere l'RSPP in questo modo: "Condivido l'importanza di una formazione che sia non solo conforme a livello formale a quanto richiesto dalla legge ma anche realmente efficace nel costruire competenze pratiche per assicurare la sicurezza dei lavoratori. Quali argomenti o situazioni concrete ritiene che dovrebbero essere affrontati nei prossimi interventi formativi e come potremmo riprogettare l'approccio didattico per assicurarci che i contenuti trattati siano davvero importanti per i nostri uomini e applicabili nella nostra speicifica realtà operativa?"

Questo approccio:

  • sposta l'attenzione dei due professionisti dalla conformità alle richieste di legge all'efficacia sostanziale della formazione erogata;
  • invita l'RLS a passare dalla semplice critica a proposte specifiche;
  • valorizza il ruolo dell'RLS come interprete dei bisogni formativi reali;
  • crea opportunità per un approccio alla sicurezza che sia centrato sull'esperienza

PER SAPERNE DI PIU':
Tutti gli articoli sulla ISO 45001