RECUPERO PNEUMATICI FUORI USO: UNA NORMA FISSA STANDARD EUROPEI

Ottobre è il mese dedicato agli standard
Cosa sono gli standard? A cosa servono? Perché sono così importanti?




Grandezza caratteri: piccoli | medi | grandi

Da pochi giorni una norma tecnica stabilisce in modo univoco le caratteristiche tecniche e i parametri qualitativi del recupero dei pneumatici fuori uso. I materiali ottenuti saranno considerati materia prima. Lo si legge in una nota del Fise.

L'industria europea del riciclaggio dei pneumatici fuori uso (PFU) ha approvato oggi a Milano lo Standard Europeo del settore. Da oggi i materiali ottenuti dal recupero dei pneumatici fuori uso hanno pieno diritto di cittadinanza tra le materie prime. Nonostante, infatti, da anni fossero già ampiamente utilizzati in diverse industrie applicative, e le loro caratteristiche fossero generalmente conosciute e apprezzate, mancava ad oggi una norma tecnica che ne fissasse in modo univoco le caratteristiche tecniche e i parametri qualitativi.

Il risultato raggiunto è il frutto di un lavoro complesso ed impegnativo, iniziato in una prima fase a livello europeo dall'associazione ETRA - European Tyre Recycling Association e successivamente dall'associazione italiana del comparto, il Consorzio ARGO (Consorzio Italiano del Settore aderente a FISE Unire) in ambito UNI (l'Ente di Normazione Italiano) che ha operato come segreteria tecnica del CEN. Nel gennaio 2007 su richiesta del Consorzio ARGO, l'UNI ha ottenuto dal CEN l'assegnazione della Segreteria Italiana per la revisione del "draft" votato nel 2005 e per la predisposizione di un "Technical Specification" valido in tutta Europa.

Preoccupazione primaria della Segreteria Italiana è stata ampliare la visuale proposta dal documento CEN 14243, al fine di integrare l'utilizzo dei materiali provenienti dal riciclaggio e le relative applicazioni tenendo in considerazione l'intera filiera produttiva soltanto indicata nel progetto precedente e specificando requisiti e metodologie per il ciclo del recupero di pneumatici, nonché per l'utilizzo dei materiali riciclati nelle molteplici applicazioni presenti nel mercato europeo.

Questo lavoro è stato anche l'occasione per un confronto costruttivo tra gli attori della filiera del pneumatico interessati alla valorizzazione dei materiali ottenuti dal trattamento dei PFU. Da domani il mercato ha uno strumento in più per valutare la validità e le prestazioni di materie prime di grande qualità e sostenibilità, che trovano ampia applicazione nel settore edile, sportivo, stradale, ferroviario, arredo urbano, solo per citare alcuni dei settori di sbocco (vedi www.consorzioargo.it ).

La lunga opera di elaborazione che ha portato al riconoscimento sancito oggi ha avuto inizio nel gennaio 1999, quando la Commissione europea ha convocato l'European Recycling Forum, formato da produttori e riciclatori, per discutere i problemi e ostacoli normativi esistenti all'interno dell'UE. Dopo un difficile lavoro di inquadramento che ha visto coinvolti esperti e imprenditori coordinati da ETRA e riuniti nella Task Force CEN / BT / TF 145 è stato pubblicato (nel 2002) un documento: CWA 14243:2002 "PFU materiali e applicazioni", di fondamentale rilevanza per gli svolgimenti futuri riguardanti il settore del recupero.

"Con l'approvazione odierna della norma europea", dichiara Ettore Musacchi, Presidente di Argo, "che stabilisce le caratteristiche tecniche e i parametri qualitativi dei materiali ottenuti dal recupero dei pneumatici fuori uso si è realizzata una delle condizioni fondamentali per maggiori certezze e sviluppo del mercato dei materiali ottenuti dal riciclo dei PFU e auspicabilmente del Green Public Procurement,, di cui il recente Accordo sottoscritto con la Provincia di Torino ne è un esempio".

(Fonte: Affari&Finanza)

Bookmark and Share