RIFIUTI: PERMEABILITA' DEI SACCHETTI
PER LA FRAZIONE ORGANICA

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Quanti rifiuti produce ogni giorno una famiglia di più persone? Quante migliaia di tonnellate di materiali vengono quotidianamente "eliminati" dalle nostre case? Una buona percentuale di rifiuti domestici viene già separata e raccolta in modo da consentine il riutilizzo -carta, vetro, plastica e alluminio- ma rimane sempre enorme la quantità di rifiuti da smaltire...

La nuova edizione della norma UNI 11185:2009 "Metodo di prova per la traspirabilità dei sacchetti di materia plastica biodegradabile e compostabile per la raccolta della frazione organica dei rifiuti solidi urbani" definisce il metodo di prova e i requisiti ai quali devono rispondere i sacchetti di materia plastica compostabili utilizzati nella raccolta della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, per essere considerati traspiranti.

Dal punto di vista applicativo, il metodo descritto dalla UNI 11185 permette di identificare i sacchetti che, per le loro caratteristiche di permeabilità al vapore d’acqua, permettono di ottenere una significativa riduzione del peso dei rifiuti in esso contenuti, mediante un progressivo essiccamento, con effetti benefici sui costi di trasporto e di trattamento e sulla ottimizzazione del processo di compostaggio.

In tema di sacchetti biodegradabili, ricordiamo che la UNI EN 13432 "Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione - Schema di prova e criteri di valutazione per l'accettazione finale degli imballaggi" è stata riconosciuta dalla Commissione europea come strumento per garantire la conformità ai requisiti stabiliti dalla direttiva 94/62/CE (e sua modifica 2004/12/CE) sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio: la norma permette di determinare se un materiale può essere definito "compostabile" o se può essere trattato in condizioni anaerobiche ed è un punto di riferimento per i produttori di materiali, le autorità pubbliche, i compostatori e i consumatori.

COME RICONOSCERE I SACCHETTI BIODEGRADABILI? UN AIUTO DALLE NORME UNI

La giornata internazionale "porta la sporta", promossa per il 12 settembre da MCS (The Marine Conservation Society), pone ancora una volta l’accento sull’importanza di eliminare le buste in polietilene, normalmente usate per fare la spesa, e di sostituirle con i più ecologici sacchetti biodegradabili.

La definitiva eliminazione dei sacchetti in plastica consentirebbe anche di abbattere significativamente le emissioni di gas serra offrendo così un valido contributo alle politiche ambientali in atto in tutta Europa.

Sebbene per l’atteso addio definitivo allo "shopper" di plastica bisognerà attendere, molti negozi e alcune tra le più importanti aziende della grande distribuzione hanno già deciso di introdurre quelli biodegradabili a basso impatto ambientale.

Attualmente si parla molto di biodegradazione, di materiali biodegradabili, di compostabilità... Termini che sono ormai entrati nell’uso comune ma che se non vengono usati correttamente possono essere fonte di equivoci.
Come possiamo quindi capire se un sacchetto è veramente "amico dell’ambiente"?

In questo ci aiuta la norma europea EN 13432 "Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione - Schema di prova e criteri di valutazione per l'accettazione finale degli imballaggi" pubblicata in Italia dall’UNI come UNI EN 13432.

Questa norma, il cui numero si può trovare stampato sul sacchetto stesso, è stata riconosciuta dalla Commissione europea come strumento per garantire la conformità ai requisiti stabiliti dalla direttiva 94/62/CE (e sua modifica 2004/12/CE) sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio.

La norma UNI EN 13432 permette di determinare se un materiale può essere definito "compostabile" o se può essere trattato in condizioni anaerobiche ed è un punto di riferimento per i produttori di materiali, le autorità pubbliche, i compostatori e i consumatori.

Nel caso di un imballaggio costituito da diverse componenti, alcune delle quali possono essere compostabili e altre no, l'imballaggio nel suo insieme è da considerarsi non compostabile. Tuttavia, se i componenti possono essere facilmente separati manualmente prima dello smaltimento, una volta separati i componenti compostabili possono essere trattati come tali.
La UNI EN 13432 considera in particolare quattro caratteristiche:

  • la biodegradabilità (per essere considerato biodegradabile ogni imballaggio deve essere intrinsecamente e definitivamente biodegradabile);
  • la disintegrazione durante il trattamento biologico (per essere designato come organicamente recuperabile, ogni imballaggio deve disintegrarsi in un processo di trattamento biologico dei rifiuti senza alcun effetto negativo osservabile sul processo);
  • l’effetto sul processo di trattamento biologico;
  • l’effetto sulla qualità del compost risultante (per essere designato come organicamente recuperabile, l’imballaggio sottoposto a un processo di trattamento biologico dei rifiuti non deve avere un effetto negativo sulla qualità del compost risultante)

I sacchetti "verdi" prodotti secondo la norma UNI EN 12432 si decompongono in biossido di carbonio, biomassa e acqua.

Per informazioni tecniche:
Divisione Sanità, alimentazione, materiali e beni di consumo
e-mail: beniconsumo@uni.com

Per informazioni commerciali:

Diffusione UNI
tel. 0270024200, fax 025515256
e-mail: diffusione@uni.com

(Fonte: UNI)

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