UNI EN 15567: LA NORMA PER I PARCHI ACROBATICI
Norme parchi acrobatici
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Dedicati a quanti - adulti e bambini - hanno voglia di divertirsi con un pizzico di adrenalina, i parchi acrobatici (o parchi avventura) possono essere il luogo ideale per fare attività all’aria aperta stando in mezzo alla natura.
Molte località turistiche montane, da Cortina D’Ampezzo a Corvara in Badia, da Cervinia a San Martino di Castrozza, mettono ormai a disposizione dei turisti questi percorsi acrobatici (in Italia sono oltre 100 i percorsi acrobatici già in esercizio, dal Friuli alla Sicilia) offrendo così un’accattivante forma di divertimento alternativo per vivere la montagna anche in estate.
L’idea è semplice: mediante l’uso di funi, liane, carrucole, ponti tibetani e corde tirolesi è possibile effettuare diversi percorsi acrobatici stando ... sospesi in mezzo agli alberi (non a caso questa attività viene chiamata anche “Tarzaning”).
Generalmente dotati di diversi itinerari classificati da livelli di differente difficoltà, i parchi acrobatici sono accessibili alla maggior parte delle persone, purché in grado - fisicamente e mentalmente - di affrontare i percorsi e di tenere comportamenti responsabili per quanto riguarda la sicurezza.
Per garantire la sicurezza delle strutture e definire precise regole di progettazione, costruzione, controllo, manutenzione e uso, UNI ha pubblicato le norme UNI EN 15567, che definiscono i requisiti di sicurezza dei percorsi acrobatici e dei loro componenti e i requisiti di gestione necessari per assicurare un appropriato livello di sicurezza nell’uso di tali percorsi.
Prima di tutto particolare attenzione deve essere dedicata alla scelta del luogo dove installare un percorso acrobatico in modo da garantire che si trovi in un’area sicura da cui - in caso di emergenza - sia possibile far uscire rapidamente tutti i partecipanti da qualsiasi punto in cui essi si trovino. Vanno anche presi in considerazione (sia in fase di progettazione sia nella gestione della struttura stessa) fattori locali come la luminosità, l’umidità, il pericolo di alluvioni e valanghe.
Naturalmente la scelta del luogo non può prescindere da una valutazione di arboricoltura, ossia dal parere di un esperto in grado di determinare la condizione fisiologica e meccanica degli alberi utilizzati come supporto dei cavi e delle piattaforme. Una prima valutazione deve essere eseguita prima di inaugurare il percorso acrobatico; successivamente la valutazione dovrà avere cadenza annuale per analizzare le eventuali variazioni intervenute. I sistemi utilizzati per fissare le piattaforme, le linee di sicurezza e gli elementi devono essere progettati in modo da ridurre al minimo ogni possibile danno arrecato agli alberi.
I materiali utilizzati per realizzare le strutture del percorso acrobatico (legno, metalli, materiali sintetici e compositi) devono essere selezionati e protetti in modo che l’attrezzatura mantenga la sua integrità nel tempo. Un altro elemento da tenere in considerazione è il degrado dei componenti strutturali dovuto all’influsso degli elementi atmosferici in genere: per le funi di sicurezza si devono usare solo funi metalliche di acciaio inossidabile o zincato.
La progettazione e la fabbricazione deve essere ovviamente molto curata: i percorsi acrobatici devono essere progettati tenendo in considerazione l’altezza e il peso corporeo dei partecipanti utilizzatori, nella struttura non devono essere presenti bordi affilati a portata dell’utente né aperture che possano rappresentare un potenziale rischio di intrappolamento per gli arti.
Lo spazio libero di caduta (ossia lo spazio interno o circostante al percorso) non deve contenere alcun ostacolo nel quale una persona in manovra o in caduta possa eventualmente impattare: se c’è la possibilità che un utilizzatore possa entrare in collisione con un ostacolo posto nelle vicinanze - ad esempio un albero - si deve installare un appropriato dispositivo di sicurezza, ad esempio un’imbottitura su parte del tronco.
Le norme UNI forniscono i metodi di calcolo per la realizzazione dei sistemi di sicurezza individuali (cioè gestiti dallo stesso partecipante) o assistiti (cioè quando il partecipante è assicurato ad almeno un’altra persona) realizzati con funi metalliche. Questi sistemi devono essere progettati per poter sopportare il peso di tutti i partecipanti (calcolato moltiplicando il peso medio di un partecipante per il numero dei partecipanti autorizzati ad accedere simultaneamente) e il carico generato da un partecipante in caso di caduta.
Insomma: corde, reti, passerelle, piattaforme teleferiche, ponti, pertiche da pompiere, funi, catene, travi, scale, dispositivi di discesa, cioè tutte quelle strutture che costituiscono di fatto un percorso acrobatico devono essere progettate per poter essere utilizzate con la massima sicurezza e per sopportare i carichi.
Ma per accedere al percorso è necessario utilizzare imbracature, funi di sicurezza, moschettoni, guanti e caschi: tutti dispositivi di sicurezza a norma UNI!
Il parco acrobatico a norma dovrà essere soggetto a visite ispettive con cadenza almeno annuale (la frequenza varia anche a seconda del tipo di struttura). Inoltre il fabbricante o fornitore dovrà fornire le istruzioni per la manutenzione, anche per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale (verifiche, manutenzione e immagazzinaggio, registrazione della vita di servizio, identificazione dell’attrezzatura mediante marcatura).
Il progettista del percorso acrobatico dovrà fornire un documento relativo alle regole per l’uso del percorso acrobatico che deve contenere -come minimo - informazioni riguardanti: l’uso degli elementi, le condizioni meteorologiche nelle quali le attrezzature non devono essere utilizzate, il numero di persone ammesse, la tipologia dei partecipanti (altezza minima e peso massimo), il tipo di abbigliamento appropriato, la descrizione dei dispositivi di protezione individuale da utilizzare sui percorsi, il piano di emergenza con la descrizione delle procedure di evacuazione.
Le norme stabiliscono, inoltre, che prima di iniziare un’attività, i partecipanti debbano ricevere da un istruttore una serie dettagliata di spiegazioni su: il tipo di percorso e i rischi connessi, le attrezzature da usare in caso di necessità, il modo in cui utilizzare tali attrezzature, come interpretare la segnaletica posizionata all’inizio di ogni percorso, come identificare gli istruttori e comunicare con loro, cosa fare nell’eventualità di un incidente.
Gli istruttori dovranno spiegare ai partecipanti i principi delle varie tecniche da utilizzare durante i percorsi. Dopo aver ricevuto tutte le informazioni i partecipanti devono superare un percorso di prova prima di poter avere accesso a tutte le attrezzature. L’istruttore dovrà inoltre eseguire un controllo sui dispositivi di protezione individuale che vengono consegnati al partecipante in modo da verificarne anche l’adeguatezza alla taglia dell’utilizzatore.
Per i bambini di età inferiore ai sei anni che accedono ai percorsi è richiesta una supervisione di livello 1, ossia l’istruttore deve poter intervenire fisicamente in qualsiasi momento del percorso, mentre i bambini dai sei agli otto anni devono essere sottoposti a una supervisione di livello 2 , situazione in cui un istruttore è sufficiente che possa vedere chiaramente il partecipante e intervenire verbalmente.
Tutti i percorsi acrobatici devono riportare chiaramente il numero della norma UNI e il nome del fabbricante (o fornitore). All’inizio di ogni “tappa” del percorso devono essere affissi gli avvisi con le informazioni necessarie come, ad esempio, il numero massimo di persone ammesso, tutte le istruzioni speciali (in piedi, seduto, in ginocchio), dove e come agganciarsi, il grado di difficoltà, ecc.. La difficoltà dei percorsi acrobatici o degli elementi deve essere chiaramente identificata: si possono utilizzare i colori in scala da verde a blu, rosso e nero (da facile a molto difficile).
Per aprire un parco avventura non basta però rispettare le norme! Maurizio Crisanti dell'Associazione Parchi Avventura Italiani aggiunge che “è necessario superare gli aspetti amministrativi, primo dei quali quello della concessione del bosco – in genere di proprietà pubblica – e la verifica dei vincoli ambientali, che possono condizionare la realizzazione di strutture come il magazzino, la cassa e il punto ristoro. Si deve poi ottenere la licenza comunale, che viene rilasciata dopo la visita della Commissione di vigilanza sui luoghi di spettacolo”.
Per informazioni tecniche:
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(Fonte: UNI)