UNI 10339: LA NUOVA NORMA SUI RICAMBI D'ARIA
Norma UNI 10339
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Molte volte quando dobbiamo definire quali siano le portate d’aria necessarie per il ricambio nei locali, ci chiediamo dove andare a reperire le informazioni.
Esiste una norma UNI che stabilisce quelle che sono le regole da seguire per realizzare un corretto dimensionamento dell’impianto. Questa norma, in vigore dal 1995, è la UNI 10339.
In questi ultimi anni molte cose sono cambiate nel panorama normativo europeo. La Comunità Europea ha emanato una serie di Direttive per il miglioramento dell’ambiente nel quale viviamo. Una di queste direttive è la direttiva denominata EPBD, più comunemente conosciuta come “Direttiva sull’etichettatura energetica degli edifici”.
Sulla scia di questa Direttiva, la Comunità Europea ha dato mandato al CEN (Comitato Normatore Europeo) di preparare un certo numero di norme per poter regolamentare questa direttiva. Il CEN si è quindi impegnato a preparare circa 40 norme, nei vari settori interessati, per poter ottemperare ai requisiti della EPDB. Tra le norme più interessanti per poter ridurre il consumo energetico, sono state preparate norme per il calcolo del fabbisogno energetico relativamente ai sistemi di riscaldamento, e per il calcolo dei fabbisogni per la ventilazione e la climatizzazione. Una di queste è la EN 13779 che è la norma europea equivalente alla norma italiana UNI 10339 con sensibili modifiche.
A livello nazionale, nel momento in cui viene presentata una norma europea, la norma italiana o viene ritirata o non deve essere in contrasto con quella europea. L’ente normativo che sta lavorando per una nuova stesura della UNI 10339 è il CTI (Comitato Termotecnico Italiano) che ha costituito un gruppo di lavoro, formato da esperti industriali, esperti scientifi ci e progettisti, allo scopo di rivedere completamente questa norma e di prepararne una nuova che sia possibile utilizzare in sostituzione di quella europea.
La nuova UN1 10339 è quasi terminata, e si pensa che potrà essere pronta per l’inchiesta pubblica entro la fine del 2008.
Questa nuova versione della UNI 10339 ha subìto delle modifiche sostanziali rispetto alla precedente, si è ampliata, soprattutto nella nuova ottica di progettare ambienti con una migliore qualità dell’aria, tenendo in considerazione i consumi energetici, sono stati introdotti concetti importanti di efficienza di ventilazione ed efficienza energetica. Possiamo quindi affermare che la revisione della UNI10339 proporrà una profonda evoluzione della norma, l’attenzione viene indirizzata prevalentemente ai requisiti degli impianti aeraulici ai fi ni dell’INDOOR AIR QUALITY (Qualità dell’aria interna) e su come ci si debba comportare per garantire agli occupanti le migliori condizioni di comfort termo - igrometrico. La norma darà ai progettisti degli impianti aeraulici la possibilità di seguire due strade per il raggiungimento dello stesso risultato:
- una procedura prescrittiva
- una procedura prestazionale
L’approccio prescrittivo tenderà a controllare la concentrazione dei contaminanti di origine interna ed esterna, le condizioni di umidità e temperatura dell’aria degli ambienti occupati. In questo tipo di approccio l’impianto dovrà essere realizzato per assicurare portate d’aria esterna di rinnovo, una adeguata filtrazione e il controllo dell’umidità.
La formula che dovrà essere applicata per la determinazione della portata d’aria esterna sarà la seguente: q.t = (n x q. p x A x qs) x 0, 8 / _v x (C1 x C 2 x C3 xC4) dove:
- q.t = portata d’aria esterna minima di rinnovo (I/s)
- n = numero di persone calcolato come n = n. s x A
- n.s = affollamento di riferimento
- A superfi cie del locale (in m2)
- q.p = portata d’aria esterna minima per persona (l/s)
- q.s = portata d’aria esterna minima per m2 (l/s)
- ev = efficienza di ventilazione convenzionale
- C1; C2; 03; C4 sono coefficienti correttivi che tengono conto del tipo di impianto, dell’altezza dei locali, dell’altitudine e della temperatura dell’aria
Questi valori si trovano all’interno della nuova versione della UNI 10339 e sono innovativi rispetto a quanto defi nito nella precedente versione del 1995 anche se potrebbe subire delle variazioni in quanto la nuova norma non è ancora definitiva.
L’approccio prestazionale, molto più complesso, ma sicuramente più preciso, anche se può essere utilizzato alla stregua del prescrittivo per qualunque tipologia di locale, è stato studiato prevalentemente per quegli ambienti dove il monitoraggio degli inquinanti dell’aria è più importante per evitare rischi alla salute delle persone presenti (verrà prevalentemente utilizzato in ambito 626). Questo tipo di approccio consente di mantenere il livello degli inquinanti indoor al di sotto dei valori raccomandati, attualmente resi disponibili o dalla comunità scientifica o indicati dalle linee guida pubblicate da enti riconosciuti.
(Fonte: News impianti)