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Diventare consulente della qualità
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Autore Messaggio
christian
Nuova recluta del forum


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MessaggioInviato: Lun Dic 31, 2007 2:54 pm    Oggetto: Diventare consulente della qualità Rispondi citando

Ciao a tutti sono un nuovo iscritto mi chiamo Christian e ho 31 anni ho lavorato per quattro anni in un'impresa di costruzioni presso l'ufficio tecnico e tra le varie mansioni che svolgevo ero pure responsabile della qualità dopo di che per motivi personali ho dovuto cambiare lavoro e purtroppo sono 3 anni e mezzo che faccio tutt'altro lavoro che non mi gradifica per niente quindi vorrei tornare ad occuparmi di qualità e vorrei intraprendere la carriera del consulente secondo voi sono troppo "anziano" per iniziare? cosa devo fare per avere l'abilitazione a fare la libera professione di consulente? Ringrazio anticipatamente chi dovesse rispondere e colgo l'occasione per fare a tutti gli auguri di buon anno. Ciao Christian.
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papero
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MessaggioInviato: Lun Dic 31, 2007 8:37 pm    Oggetto: Uhmmm Rispondi citando

Se sei delle mie parti non te lo dico Very Happy
Troppo vecchio non direi, io ho cominciato da poco ed ho 30 anni.
Titoli necessari per farlo non ce ne solo, non esiste un albo o un registro. Serve solo l'esperienza, la pazzia di mettersi in proprio, tante conoscenze e fortuna. Buon 2008
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9001
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MessaggioInviato: Mar Gen 01, 2008 3:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao! Scusate se mi intrometto. Papero, visto che tu sembri avere più esperienza di noi, è difficile percorrere il processo burocratico per aprire la partita iva? Ti serve un commercialista o puoi fare da solo? Oltre ad aprire la partita iva cosa bisogna fare per adempiere a tutti gli obblighi di legge?

Io per ora sono dipendente ma quest'anno vorrei fare il gran passo e diventare consulente! 8)
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papero
Amico/a di QualitiAmo


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MessaggioInviato: Mar Gen 01, 2008 8:48 pm    Oggetto: Rispondi citando

9001 ha scritto:
Papero, visto che tu sembri avere più esperienza di noi


Embarassed A dire il vero mi sono iscritto da poco!

9001 ha scritto:
è difficile percorrere il processo burocratico per aprire la partita iva? Ti serve un commercialista o puoi fare da solo? Oltre ad aprire la partita iva cosa bisogna fare per adempiere a tutti gli obblighi di legge?


Ah ok, questo è pure un tema che ho insegnato ai miei corsi! E' lungo da spiegare però, vediamo se posso riassumere.

Tecnicamente per aprire partita iva basta andare all'agenzia delle entrate e chiedere lì. Fanno tutto loro e costa solo le marche da bollo.
Il commercialista per aprire partita iva non serve, se vuoi la pratica di avvio te la fai lui ma tanto è una cavolata.
Altri obblighi di legge per l'apertura non ne conosco, ma io mi sono rivolto alla Confartigianato quindi magari ci hanno pensato loro e non mi hanno detto niente, ma non credo.

C'è un problema da considerare però: cosa intendi fare? Libera professione o ditta individuale? Da oggi è cambiato tutto per le ditte individuali, almeno fino a 30 mila euro annui di fatturato. Non so se ne hai sentito parlare, se vuoi ti spiego più tardi, ho un altro cenone che mi aspetta. Oppure mi trovi sul messenger. A proposito, nessuno lo usa? Ciao
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9001
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MessaggioInviato: Mer Gen 02, 2008 10:29 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao papero! Sei stato gentilissimo a rispondermi! Com'è andato il cenone? Wink

Delle nuove norme per le ditte individuali non so nulla Embarassed mi aiuti? Io vorrei fare il consulente quale strada mi conviene seguire: libera professione o ditta individuale a tuo giudizio?

Grazie per l'aiuto e scusa se ti rompo, spero presto di poter ricambiare con qualche consiglio.
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christian
Nuova recluta del forum


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MessaggioInviato: Mer Gen 02, 2008 2:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

ciao papero per un neofita cosa consigli di mettersi subito in proprio oppure appogiarsi a qualche studio avviato? e come dice 9001 meglio ditta o partita iva, illuminaci papero, ciao
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papero
Amico/a di QualitiAmo


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MessaggioInviato: Mer Gen 02, 2008 3:04 pm    Oggetto: La partenza Rispondi citando

Mi sembra meglio appoggiarsi ad uno studio già avviato, così almeno ci si inizia ad avvicinare a qualche cliente, ci si fa qualche alleato, si entra nell'ambiente.
Quando poi si vuole aprire partita iva... è un bel dilemma.

Se avete qualche dubbio che possa funzionare, o si tratta di un secondo lavoro, conviene aprire come libero professionista. Così imposte e contributi dipendono solo dal reddito. Se il reddito è poco pagate poco.
Le ditte individuali sono già delle aziende, pagano un minimo di contributi che non dipende da quanto reddito fatto. Sono 2400€ l'anno e sono fisse. Oltre un certo livello di reddito bisogna aggiungere una percentuale, come per i liberi professionisti, ma questa è più bassa. Conviene se pensate di aver successo e di guadagnare bene. Le ditte individuali inoltre sono ideali se un giorno vorrete ingrandirvi e formare una società, perché basterà cambiare ragione sociale. Un libero professionista è e sarà sempre piccolo.

A complicare la scelta vi è adesso il nuovo regime per le piccole ditte: scompare l'iva, sia a credito sia a debito, rimane l'inps ma scompare l'ires e l'irpef si riduce a solo il 20%.

Confronto finale:
Il libero professionista scarica l'iva sugli acquisti che effettua, deve versare l'iva che riceve dai clienti, pagare l'irpef e i contributi. Queste imposte comunque dipendono dal reddito, non rischiate di andare sotto.
La ditta individuale (per lo meno finché è piccola, quindi all'inizio) non scarica l'iva sugli acquisti fatti e non deve versare l'iva, il cliente quindi paga meno (ma quanto pagava in più poi poteva scaricarlo, a qualcuno fa più comodo ad altri no). Non c'è più l'Ires e quindi c'è solo l'Irpef ma con un aliquota forfettaria al 20% mentre i contributi sono fissi: 2400€ l'anno. Attenzione però: non serve il commercialista! Tanto l'Iva non c'è e l'irpef è semplicissima, basta calcolare fatturato - costi e versare il 20%.

Altro da considerare:
I liberi professionisti sono soggetti, dal secondo anno, agli studi di settore. E per loro è una grande fregatura perché dal 2007 sono fatti in modo che la loro situazione non sia mai congrua ma debbano sempre pagare più del previsto. Le ditte individuali minime non hanno studi di settore.
Limiti del minimo per le ditte individuali:
fatturato annuo max 30.000€
nessun dipendente
investimenti degli ultimi 3 anni inferiori a 15.000€
nessuna esportazione.
Se la ditta individuale oltrepassa il minimo, diventa normale, quindi soggetta a regime iva e ires, l'irpef diventa maggiorata ma i contributi a quel punto diventano minori rispetto ai liberi professionisti. E serve il commercialista. Inoltre è più facile ottenere prestiti in banca.

Riassumendo: se è il lavoro della vita e se non dovete fare acquisti (cioè se non avete iva che volete scaricare), con le regole attuali mi sembra migliore la ditta individuale. Se è un tentativo o un secondo lavoro meglio la libera professione. Comunque non sono un commercialista, ho solo studiato il problema per me stesso. Magari qualcun'altro ne sa di più e trova l'inghippo.

Per la consulenza mi dovete una cena Very Happy
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9001
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MessaggioInviato: Mer Gen 02, 2008 7:05 pm    Oggetto: Rispondi citando

Grazie! davvero sei gentilissimo!
Un'ultima cosa: cosa intendi esattamente quando ti riferisci agli studi di settore per i liberi professionisti? Ti riferisci al calcolo dell'anticipo da versare annualmentei? Però il peggio che mi possa capitare è di dover anticipare dei soldi che poi mi verranno restituiti, vero?
Oppure mi sto perdendo qualcosa?
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papero
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MessaggioInviato: Mer Gen 02, 2008 9:22 pm    Oggetto: Studi di settore Rispondi citando

Boh credo sia così, non ho mai fatto uno studio di settore!
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christian
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MessaggioInviato: Mer Gen 02, 2008 11:59 pm    Oggetto: Rispondi citando

Grazie papero sei stato più che esaudiente io probabilmente all'inizio provero come secondo lavoro perchè sono sposato ho un mutuo da pagare ecc... e purtroppo se non guadagno non mangio se ancora ero a casa con mamma e papà la cosa era sicuramente diversa.
Ciao e grazie di nuovo per la consulenza, per la cena quando vuoi.
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9001
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MessaggioInviato: Gio Gen 03, 2008 10:38 am    Oggetto: Rispondi citando

Ovviamente il discorso della cena vale anche per me! Laughing
Chissà, magari questa famosa cena del forum di QualitiAmo, ho letto che si voleva organizzare...
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9001
Apprendista forumista


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MessaggioInviato: Gio Gen 17, 2008 6:17 pm    Oggetto: Rispondi citando

Papero, scusa...se hai ancora in ascolto? :?:

Sto valutando per bene quale debba essere la strada da seguire per avviare l'attività in proprio e mi stavo chiedendo: come faccio a sapere se la mia attività sarà soggetta agli studi di settore? Dove trovo un riferimento?

Se decidessi di adottare il regime fiscale con l'IVA cosa dovrei pagare e quando? Sto leggendo decine di forum ma non ci si capisce niente...

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rouge
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MessaggioInviato: Gio Gen 17, 2008 8:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao 9001
per quanto riguarda gli studi di settore se vai sul agenziaentrate.it alla voce strumenti trovi studi di settore , li c'è la guida che ti spiega cosa sono e quando si applicano e quando no. A volte si cerca tanto nei forum e poi li trovi tutto quello che ti serve.
Per il regime fiscale dell'Iva il discorso è un pò lunghetto, perche ci sono due tipi di regimi ordinario e semplificato a seconda di che tipo di società viene fatta e a seconda dei limiti di fatturato. E in base alla scelta cambia tutta la contabilità e la tenuta dei libri contabili.
Cmq cerco un attimo di fare una sintesi ben fatta e poi ti dico con + precisione. Se hai già una idea di che tipo di società vuoi aprire possiamo anche fare qualche paragone...
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9001
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MessaggioInviato: Ven Gen 18, 2008 9:34 am    Oggetto: Rispondi citando

Grazie Rouge, sei un angelo!! Razz

Ho trovato la parte di cui parli tu sugli studi di settore ma non ho capito se io sarei soggetto o meno. Come si fa a capirlo? Vorrei fare il consulente nei campi della qualità, dell'ambiente e della sicurezza e lavorare, quindi, come libero professionista con una ditta individuale.

Se riesci, senza fretta, a farmi quel riassunto di cui mi parlavi te ne sarò davvero molto grato. Non è così facile reperire tutte le notizie che servono per mettersi in proprio se sei abituato a muoverti da dipendente... Shocked
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Simo
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Registrato: 22/10/07 09:55
Messaggi: 601

MessaggioInviato: Ven Gen 18, 2008 9:51 am    Oggetto: Rispondi citando

Rouge ne saprà sicuramente più di me dato che è del ramo ma provo a darti un consiglio anch'io: il nuovo regime fiscale semplificato (il cosiddetto forfettone della Finanziaria 2008) conviene solo se prevedi di guadagnare più di 11.000 euro all'anno, altrimenti ti conviene stare nel regime ordinario.
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