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L'articolo odierno del dott Caccia del QSA

 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> La futura ISO 9001, l'attuale ISO 9001:2015 e le versioni precedenti
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Autore Messaggio
Paoloruffatti
Yoda


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MessaggioInviato: Mer Nov 18, 2015 12:07 pm    Oggetto: L'articolo odierno del dott Caccia del QSA Rispondi citando

Ringrazio dell’articolo il dott Caccia del QSA (società di engineering con sedi a Trento-Bolzano e Predazzo in val di Fassa), ma vorrei sottolineare due fatti che mi hanno colpito:
1) l’articolo parla di due tipi di obiettivi, se mal non ho capito, e cioè quelli per la qualita diversi da quelli che lei chiama “prestazionali”
2) Nella nuova versione del 2015 lei dice che hanno colmato la mancanza di altri obiettivi con il risk based thinking che richiede di valutare bene i rischi e, quindi per mitiagarli o cancellarli deve elaborare degli altri obiettivi.
Sbaglio?
Devo anche dirle che, come la nuova norma, anche lei non aiuta molto a chiarire il concetto di “processo”, o meglio, come la nuova norma mi sa che anche lei considera “processo” una serie di azioni concatenate, o correlate, ma svolte all’interno di ogni singola “funzione aziendale” (o “Silo”, come opportunamente le chiama la nostra ospite Stefania Cordiani).

Se invece si vuole rompere il pensiero dominante ed errato che vige in Italia da oltre 50 anni e responsabile dei ritardi di consegna biblici che vigono in Italia da sempre (molto opportuno il suo esempio in fatto di consegne) si deve pensare ad un processo di “attraversamento” di un ordine cliente, gestito da un ente sovrafunzionale come il process owner (responsabile di processo) che evita tutti gli sprechi enormi di tempo e denaro che si annidano nel passaggio TRA le varie funzioni-silo, che fanno ciascuno una programmazione autonoma al loro interno che NON tiene conto delle esigenze dei silo a valle.

La mia povera e vecchia esperienza (di coproduttore del primo manuale italiano della qualità), infatti mi dice che il miglioramento vero si ottiene con questi mezzi, cioè con uno stravolgimento copernicano dell’ organizzazione che superi questa logica dei silo [lei cita come esempi di soluzioni/obiettivi l’acquisto di costosi impianti che vanno più veloci o di SW che velocizzano le attività umane], ma le suggerisco di andare a leggere il primo e-book della collana qualitiamo, scritto da Stefania e da me, in cui riportiamo una verità lapalissiana (non nostra!) che dice che, fatto cento il tempo che passa dalla emissione di un ordine da parte del Cliente fino alla emissione della bolla di consegna, SOLO il 3% è costituito da attività che aggiungono valore alla materia prima, mentre il restante 97% è tempo perso per attese, code davanti ad un posto di lavoro, errori, perdite di ogni genere, che si annidano nei passaggi TRA due funzioni contigue, ecc.ecc.

Questo per dirle che mentre ci accaniamo con spese da urlo [dopo aver elaborato un bell’obiettivo da scrivere dappertutto] per ridurre quel 3%, potremmo benissimo ridurre il restante 97% con azioni di organizzazione che costano poco o nulla!

Passando alla differenza dei due tipi di obiettivi, la pregherei di chiarirla perché per quanto ci provi non riesco a capirne la differenza, per me prestazionale o di altra natura sono la stessa cosa; ripeto: non dico obiettivi di miglioramento o “per la qualità” (della 2008 nel 5.4.1) perché sempre di obiettivi di miglioramento si tratta…anche per i cosiddetti “prestazionali”, dei quali sinceramente non ho capito affatto la differenza con quelli “della qualità” (o meglio ho un terribile sospetto che ho già esternato in altri miei scritti, ma che le risparmio).

Grazie ancora
Paolo Ruffatti

PS: vedo che la nuova norma fa un panegirico del PDCA, come se fosse una novità assoluta….quella che ha inventato Shewhart negli anni ’20 del secolo scorso e pubblicizzato dall’allora giovane Deming (nato nel 1900 e morto, poverino, nel 1993)
PS2: se lei digita nella ricerca di questo sito (icona dell’omino con lente) “organizzazione per processi” vedrà che il concetto di processo come attraversamento globale dell’azienda sotto la responsabilità di un responsabile di processo (unico) è ben spiegato da Stefania e, mi pare, molto chiaro (non così per i signori che hanno modificato, stravolgendola, la bozza CD emessa dall’ ISO CT/176 SC2 WG24).
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QualitiAmo - Stefania
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Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26583

MessaggioInviato: Mer Nov 18, 2015 2:14 pm    Oggetto: Rispondi citando

L'articolo al quale fa riferimento Paolo è questo.
Sposto la discussione nella sezione dedicata alla ISO 9001:2015.
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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Messaggi: 1

MessaggioInviato: Mer Nov 18, 2015 3:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

Buongiorno e grazie per essere intervenuto in merito all'articolo che ho scritto qualche giorno fa.

Volevo innanzi tutto precisare che la mia società si chiama Consind E.A. Srl, anche se l'articolo è stato scritto con il cappello di product manager di QSA.net che nulla ha a che fare con la società di engeneering del Trentino.
Ho già chiesto la correzione del link per meglio identificarmi.

Vengo al quesito chiarendo subito un punto: non ho nessuna velleità di imporre il mio pensiero, quello che ho scritto e che sostengo deriva dalla mia esperienza con tutti i limiti che questa può avere.

In merito alla sua richiesta di conferma: (1) si, questo è quello che sostengo; (2) si, anche se per essere più precisi la nuova ISO 9001 parla di "Azioni per affrontare rischi ed opportunità" e non li chiama ne cita esplicitamente "Obiettivi di miglioramento" ne "Azioni Preventive".

L'obiettivo del mio articolo è quello di raffrontare gli strumenti di miglioramento definiti dalla ISO 9001:2008 e dalla ISO 9001:2015, non era mia intenzione definire il concetto di "processo".

Forse la seconda parte dell'articolo potrà aiutare a dirimere i dubbi, anticipo qui un esempio. come da Lei richiesto, per cercare di specificare meglio cosa intendo e quale sia, nella mia esperienza, la differenza fra obiettivi di miglioramento e obiettivi prestazionali.

Obiettivo di prestazione -> tempo di consegna in condizioni di lavoro normali pari a 15 giorni.

Obiettivo di miglioramento: in condizioni di conformità di processo "decido" di ridurre il tempo di consegna da 15 a 7 giorni perché ritengo che questo mi permetterà di sbaragliare la concorrenza (o di risparmiare, o di stare al passo con i tempi...etc), per questo investo in un macchinario automatico.

Nel primo caso ho un obiettivo di prestazione da tenere monitorato e che mi permette di valutare il buon andamento di un dato processo.

Nel secondo caso analizzando il contesto prendo una decisione strategica ed attuo una azione per cogliere delle opportunità (o per mitigare i rischi...): sto attuando il Risk Based Thinking.

Purtroppo non sono a conoscenza dei Suoi scritti pertanto non so se stiamo dicendo la stessa cosa o meno, mi scuso a priori se scrivo di cose "ovvie".
Spero comunque di aver quantomeno chiarito il mio punto di vista.

Cordiali saluti
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Gianlorenzo Caccia
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QualitiAmo - Stefania
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Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26583

MessaggioInviato: Mer Nov 18, 2015 3:18 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ho rimosso il link in firma perché era già stato inserito anche nel campo previsto proprio per immettere l'indirizzo del proprio sito.
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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