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Riflessione sulla sicurezza dopo l'incidente dello stage

 
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Autore Messaggio
jeancloude17
Apprendista forumista


Registrato: 29/12/21 12:55
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MessaggioInviato: Lun Set 19, 2022 4:34 pm    Oggetto: Riflessione sulla sicurezza dopo l'incidente dello stage Rispondi citando

Sappiamo tutti cosa è successo a quel povero ragazzo di 18 anni a Venezia;
Non voglio provocare nessuno, ma adesso che succede? La azienda come fa a continuare a restare aperta e produrre? Dopo che si saranno calmate le acque, (per i non familiari fra poco), nessuno subirà le conseguenze del mancato applicamento delle norme minime di sicurezza?
Un po' di tempo fa, una donna a Prato subì la medesima sorte, perché a un macchinario erano stati rimossi i blocchi per farlo lavorare più intensamente di quello per cui era stato progettato. E' successo qualcosa?
Ora, tornando a noi, in linea teorica, come dovrebbero andare le cose?
Come vi spiegate che sia possibile che sia successo quello che è successo?
Come dovrebbe essere organizzata un organizzazione per evitare che succedano tragedie del genere?
(grazie a tutti)
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Slender Man
M.A.S.P.


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Messaggi: 3220

MessaggioInviato: Mar Set 20, 2022 11:44 am    Oggetto: Rispondi citando

Io mi stupisco dello stupore.
Le aziende non sono posti sicuri.
Renderle posti sicuri costa soldi.
Chi deve spenderli non vuole farlo.
Chi deve controllare non controlla in modo efficace.
Chi ci lavora tace ed è corresponsabile (ovviamente non 50/50)
Tutti lo sanno, tutti lo accettano.
Si calcola quanti morti e feriti all'anno ci sono, e lo si valuta un costo accettabile.
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QualitiAmo - Stefania
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Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26583

MessaggioInviato: Mer Set 21, 2022 10:20 am    Oggetto: Re: Riflessione sulla sicurezza dopo l'incidente dello stage Rispondi citando

jeancloude17 ha scritto:
Un po' di tempo fa, una donna a Prato subì la medesima sorte, perché a un macchinario erano stati rimossi i blocchi per farlo lavorare più intensamente di quello per cui era stato progettato. E' successo qualcosa?


Sì, c'è un processo in corso. Non ti assicuro che succederà qualcosa ma, per dirlo con certezza, dobbiamo almeno aspettare la fine dell'iter processuale.

Comunque anch'io non sono stupita che della nostra salute freghi ben poco e non solo a chi dirige certe aziende. Si fanno valutazioni costi-benefici e poi si decide di conseguenza. Lo fanno i governi di mezzo mondo (e dico "mezzo" per pietà...), figurati se non si fa in certe aziende.

E' terribile ma è la realtà di molte persone, purtroppo.
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dario
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Registrato: 27/11/07 16:30
Messaggi: 3701

MessaggioInviato: Ven Set 23, 2022 6:17 am    Oggetto: Re: Riflessione sulla sicurezza dopo l'incidente dello stage Rispondi citando

jeancloude17 ha scritto:
Sappiamo tutti cosa è successo a quel povero ragazzo di 18 anni a Venezia;
Non voglio provocare nessuno, ma adesso che succede? La azienda come fa a continuare a restare aperta e produrre? Dopo che si saranno calmate le acque, (per i non familiari fra poco), nessuno subirà le conseguenze del mancato applicamento delle norme minime di sicurezza?
...
Come dovrebbe essere organizzata un organizzazione per evitare che succedano tragedie del genere?
(grazie a tutti)

Che fare?
Continuare con uno spirito critico, ma positivo.
Di incidenti ne sono successi e ne succederanno. Le aziende devono restare vigili e investire nella prevenzione e formazione. Il politico deve invece rendersi conto che la giustizia deve fare il suo corso e processi farsa sono nocivi. L'imprenditore deve assumersi le proprie responsabilità e il controllore le proprie. Chi firma il verbale di OK (è tutto a posto) è altrettanto colpevole quanto il capo che fa rimuovere le sicurezze. Vero che i processi troppe volte si dissolvono e non sono utilizzati preventivamente. Vero che le famiglie restano traumatizzate e non ricevono giustizia con la giustizia. Vero che la storia si ripete. Ma dobbiamo rimanere positivi, propositivi e riconoscere che nella grande maggioranza delle aziende alle quali dobbiamo ispirarci, si fa tanto, moltissimo e, ma, si può fare ancora meglio.
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Slender Man
M.A.S.P.


Registrato: 20/04/12 14:28
Messaggi: 3220

MessaggioInviato: Ven Set 23, 2022 11:57 am    Oggetto: Rispondi citando

Io mi ribello un po' all'idea che i lavoratori siano vittime.
Nel momento in cui vedi che vengono smontate grate di protezione e lo accetti, diventi complice.
E invece questa idea non passa. L'idea che è della tua vita che stiamo parlando, e che si combatte per difenderla, e che a volte si pagano dei prezzi, ed è per questo che in una società SANA si combatte insieme per queste cose, si prende posizione: io così non ci lavoro, noi così non ci lavoriamo.

Certo, uno ha paura. Ma i diritti che abbiamo non li ha consegnati Amazon con Prime. E se non combatti per difenderlo, perdi quello che qualcuno ha combattuto per ottenere.
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bagaroz
Forumista di Alta Qualità


Registrato: 23/08/11 11:37
Messaggi: 866

MessaggioInviato: Ven Set 23, 2022 1:49 pm    Oggetto: Rispondi citando

Diciamo che ci sono incidenti e incidenti.
Il rischio zero non esiste in nessuna attività lavorativa e non.
Se manometti un impianto stai connettendo un solo e di sicuro aumentando il rischio di incidenti.
Racconto ultimo infortunio avvenuto da noi: manutenzione ordinaria di un impianto, bisogna svitare un dado per smontare un componente. Il dado è duro, allora applico tutta la forza che riesco per sbloccarlo, la chiave si rompe. A quel punto il braccio con cui stavo facendo forza senza avere un vincolo prosegue il suo movimento andando a sbattere. Polso livido ed un taglio profondo su tutta la mano nonostante i guanti correttamente indossati.
É successo non ad un manutentore generico ma al tecnico specializzato del costruttore dell’impianto. In questi casi pur osservando le buone norme era molto difficile prevedere una diversa procedura operativa per mitigare ulteriormente il rischio.
Ho visto situazioni criminali ma anche incidenti gravi in contestino in cui la sicurezza era un argomento ben gestito
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26583

MessaggioInviato: Ven Set 23, 2022 2:58 pm    Oggetto: Rispondi citando

Slender Man ha scritto:
Io mi ribello un po' all'idea che i lavoratori siano vittime.
Nel momento in cui vedi che vengono smontate grate di protezione e lo accetti, diventi complice.


E io, per come sono fatta, sono d'accordo con te ma credo che il problema sia più profondo e che vada al di là di come potrebbe reagire il singolo.

Se ti è stata trasmessa l'idea che le cose funzionano in un certo modo e non hai gli strumenti, di vario genere, per metterti di traverso rispetto a quella che ti è stata raccontata come "realtà", la soluzione non la vedi proprio.
Anch'io mi arrabbio quando vedo che le persone non reagiscono davanti a certi soprusi ma il problema è che ognuno ha davanti a sé la realtà che riesce a discernere con ciò che ha a disposizione. Il discorso, purtroppo, è davvero complesso perché è culturale (in senso lato) e la cultura non si costruisce in una settimana.

Slender Man ha scritto:
in una società SANA si combatte insieme per queste cose, si prende posizione: io così non ci lavoro, noi così non ci lavoriamo


C'è tutto un mondo in quel "SANA". dubita11

bagaroz ha scritto:
"]Diciamo che ci sono incidenti e incidenti.
Il rischio zero non esiste in nessuna attività lavorativa e non.


Certamente. Il discorso, in questo caso, riguardava casi evidenti di dolo.
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Guerra
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Registrato: 27/09/13 08:38
Messaggi: 5802

MessaggioInviato: Sab Set 24, 2022 4:47 pm    Oggetto: Rispondi citando

E' un discorso complicato, perchè la frase "la salute vale più di ogni altra cosa" è una bella frase, ma non ti fa guadagnare lo stipendio.
Consapevolezza, esperienza, formazione, concentrazione sono concetti su cui riflettere insieme al lavoratore; nuovo e non che sia.
Sarebbero da fare delle distinzioni.
La manomissione volontaria, a cui spesso si fa riferimento, è una cosa grave.
Sottovalutare un rischio può avere effetti molto gravi, ma è cosa diversa dal manomettere le protezioni di sicurezza di una attrezzatura.
La cultura della sicurezza è un aspetto su cui si dovrebbe puntare.
Uno stage dovrebbe servire anche a questo oltre a mostrare una realtà lavorativa (la sicurezza è parte di questa realtà). Permettere a dei ragazzi di entrare nelle aziende è un passaggio formativo essenziale, ma ovviamente si deve essere consapevoli di chi si ha davanti e di cosa può fare.
Ci sono attrezzature pericolose nonostante queste siano conformi alle normative sulla sicurezza. Ci sono processi lavorativi pericolosi e questi sono eseguiti da lavoratori, che devono essere consapevoli dei rischi residui; cosa che ovviamente richiede esperienza, consapevolezza, formazione e concentrazione su quanto si sta facendo dall'inizio alla fine.
Se un impiegato si avvicina ad una pressa, questi ne resta intimorito; non metterebbe mai le mani sotto quel coltello che scende inesorabile. L'operaio addetto lo fa continuamente durante la sua giornata lavorativa. Certo la tecnologia aiuta; oggi vi sono presse automatizzate, ma le vecchie presse idrauliche non sono sparite. Non tutti possono permettersi dall'oggi al domani di sostituirle.
Vietare l'ingresso ai ragazzi nelle aziende (ad esempio per alternanza scuola lavoro), perchè è pericoloso, è sbagliato. Lo si deve fare nel giusto modo chiaramente.

Tutto questo per dire che molto spesso un evento che ha gravi conseguenze ha quasi sempre dei motivi riconducibili ad errori umani. Spesso la probabilità di accadimento aumenta quando l'inesperienza e/o la poca attenzione si sommano all'incuria e poca manutenzione.
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QualitiAmo - Stefania
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Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26583

MessaggioInviato: Lun Set 26, 2022 6:44 am    Oggetto: Rispondi citando

Guerra ha scritto:
Consapevolezza, esperienza, formazione, concentrazione sono concetti su cui riflettere insieme al lavoratore; nuovo e non che sia.


Guerra ha scritto:
Sottovalutare un rischio può avere effetti molto gravi, ma è cosa diversa dal manomettere le protezioni di sicurezza di una attrezzatura.


Guerra ha scritto:
La cultura della sicurezza è un aspetto su cui si dovrebbe puntare.


Guerra ha scritto:
Ci sono attrezzature pericolose nonostante queste siano conformi alle normative sulla sicurezza. Ci sono processi lavorativi pericolosi e questi sono eseguiti da lavoratori, che devono essere consapevoli dei rischi residui; cosa che ovviamente richiede esperienza, consapevolezza, formazione e concentrazione su quanto si sta facendo dall'inizio alla fine.


D'accordo su tutto. Grazie per le riflessioni!
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bagaroz
Forumista di Alta Qualità


Registrato: 23/08/11 11:37
Messaggi: 866

MessaggioInviato: Lun Set 26, 2022 9:35 pm    Oggetto: Rispondi citando

Guerra ha scritto:

Vietare l'ingresso ai ragazzi nelle aziende (ad esempio per alternanza scuola lavoro), perchè è pericoloso, è sbagliato. Lo si deve fare nel giusto modo chiaramente.


Vietare l’ingresso è sbagliato ma è altrettanto sbagliato considerare questi ragazzi come delle risorse già formate da utilizzare in aggiunta alle risorse già disponibili. Dove lavoro collaboriamo molto con gli enti formativi per l’alternanza scuola lavoro e soprattutto con i ragazzi bravi e che sono già al secondo terzo anno da noi a volte si tende a considerarli già delle risorse “autonome”. Qualche piccolo inconveniente può anche far parte dell’inconveniente, il mestiere che entra come si diceva una volta, ma bisogna fare molta attenzione agli aspetti della sicurezza con ragazzi giovani e di poca esperienza.
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