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consiglio su analisi del rischio
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Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> La futura ISO 9001, l'attuale ISO 9001:2015 e le versioni precedenti
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Autore Messaggio
rhox
Forumista classe "oro"


Registrato: 05/05/15 12:57
Messaggi: 2134
Residenza: Prov. Torino

MessaggioInviato: Gio Feb 16, 2017 11:52 am    Oggetto: Rispondi citando

Paoloruffatti ha scritto:


Per RhoX:
guarda che nessuno nella norma parla di "calcolo matematico" per il rischio: la norma lascia ovviamente liberi, infatti cita in una nota che esiste anche la 31000, ma se tu invece chiami" calcolo matematico" il conticino della serva [con tutto il rispetto che ho per le colf] dei valori (dati a caso ed a naso della gravità e della probabillità di riscontrare il difetto)per calcolare la FMEA ridotta, allora ti posso dire che gli errori di dare a naso e a caso codesti valori è pari a quella di trovare come RGQ un emerito fesso: sappi che tutte le aziende sono in grado, dopo che gliel'hai spiegato bene, di dare tali valori senza dire castronate (te lo dico per esperienza). Poi è proprio il fiuto da Imprenditore che non prende grosse cantonate, che definisce tali valori nei casi limite (che poi sono i due che citi tu) perchè sono proprio le due eventualità che loro sono allenati ad affrontare tutti i giorn!
Ciao
Paolo
PS: mi pare di capire che parli come se fossi tu a dover fare questi calcoletti al posto dell'imprenditore.... se è così cambi tu o devi cambiare azienda: io non ci dormirei alla notte se fossi in una realtà simile dove puoi trovare i cancelli chiusi tutti i giorni (per chiara incapacità dell'"(im)prenditore"), che debba aspettare te che gli reggi la coda!


non conosco l'FMEA, ma conosco il calcolo che di solito si fa per l'HACCP e considerando che si parla di alimentare è facile "incappare" in un ragionamento molto simile..
sinceramente penso che un calcolo matematico possa andare bene su molte cose, su altre penso non sia la strada giusta.
anche un imprenditore per me alcune scelte le prende d'istinto piuttosto che valutare effettivamente probabilitàxrischio, ecc. sarà forse che ho sempre lavorato in realtà dove è l'azienda che propone sul mercato del consumatore finale (quindi in cui bisogna creare il bisogno, perchè lui spesso non ce lo ha) un prodotto e non sa quale effettivamente sia la risposta.. e qua non ci sono calcoli che ti possono aiutare molto..

personalmente quando ho messo giù l'analisi dei rischi l'ho fatto su quanto ho visto e respirato in azienda, parlando con i vari servizi, ecc..
alla fine l'AD ha aggiunto una riga che non avevo considerato e modificato un rischio che si accolla senza farci su analisi dove io le avevo previste, mi ha validato il lavoro e in fase di certificazione mi ha è stato detto che di analisi complete e dettagliate così ne hanno viste poche.
non ho usato un calcolo io personalmente, lo hanno fatto i vari servizi che mi hanno fornito i dati.. in teoria sono i process owner che dovrebbero decidere
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Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Ven Feb 17, 2017 5:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

Dì, Rhox, che casotto stare dietro a quel che dici, prima dici che non conosci la FMEA poi dici che in effetti conosci cosa succede per l'HACCP....poi dici che il capo era abituato ad agire di impulso [non è nuovo per nessuno che gli imprenditori siano proprio quelli del "la va o la spacca"] nel senso che se hanno il "fiuto" sono bravissimi a fare una analisi "soppesando il rischo in 4 millesimi di secondo ...e se gli va bene sono bravissimi perchè il ritorno è grande... se gli va, invece, male, si leccano le ferite da soli e di nascosto e non vanno certo a dire in giro della incul...cata che hanno preso (e vanno biasimando, quando sono costretti a farlo in pubblico, il fato cinico e baro).

La nuova norma infatti vorrebbe che gli imprenditori facessero meno gli improvvisatori (tutto il cap. 5 è dedicato a loro in maniera pesante e nuovissima!).
Però ...vai a dirglielo a loro ...ti trovi con il loro 44-(pianta larga) impresso nel tuo deretano con te che baci la strada.

Mi pare che tu sia stata brava a fare un'analisi al posto suo (anche senza i 4 calcoletti che ti vengono richesti per individuare dove possono capitare (all'azienda) i problemi più grossi e lui, ci ha messo la ormai famosa ciliegina sulla torta, ovviamente, per coronare in 3 millisecondi il tuo lavoro di 1-2 giornate! ("ahn!..guarda che bravo sono stato!, ... e sta povera derelitta (la nostra Rhox)ci ha brigato due giorni, mentre se lo facevo io (molto meglio!!) ci impiegavo solo qualche minuto...]

Vedi, Rhox, sono contentissimo che tu poi abbia avuto il plauso del certificatore, ma mi sa che è come inizio ...l'anno prossimo, infatti, comincerà a menartelo sulla FMEA e sulla necessità di essere più concreti (NB: lui sa benissimo che lo hai fatto tu ma non trapela da nessun documento ufficiale), quel che hai fatto, ma comincerà a pretenderlo dall'Imprenditore.....se ne avrà le capacità e le direttive da parte dei suoi capi, di rompere le scatole al titolare (colui che paga!)

Comunque, dai, che se va bene al certificatore va bene quello che hai fatto ...poi si vedrà in seguito!
ciao
Paolo
PS: dimenticavo di dirti quanto segue:

[quote] sarà forse che ho sempre lavorato in realtà dove è l'azienda che propone sul mercato del consumatore finale (quindi in cui bisogna creare il bisogno, perchè lui spesso non ce lo ha) un prodotto e non sa quale effettivamente sia la risposta.. e qua non ci sono calcoli che ti possono aiutare molto..[/quote)

..... é proprio uno dei casi in cui è da valutare il rischio come: imprevedibile e massimo, quindi è da decidere perchè, come e cosa, tenere sotto controllo ora per ora o minuto per minuto (e non sei mesi per sei mesi), ad esempio l'andameto delle vendite, per decidere poi se far morire di eutanasia il prodotti (prima di averne riempiti i magazzini), oppure decidere se concludere il ciclo naturale in produzione per farlo e tenerlo in magazzino pensando che il tempo di risposta del mercato possa avere bisogno di maggiore coltivazione, ragion per cui è proprio allora che il "fiuto" dell'imprenditore [o meglio la sua imptrenditorialità] salta fuori e decide di riempire gli scaffali ....e se gli va bene, come dicevo ...gli va bene forte, se va male...nessuno può entrare in magazzino , oltre voi, per guardare e dargli del mona!

Vedi: proprio l'imprenditorie deve poter avere delle misure per prendere decisioni ...e non basarsi solo sul sul suo "fiuto" (del tipo ho lavorato "molto" o "poco", ma sapere che nella prima ora di vendita ha venduto 17 pezzi o 4357, o ha già ordini da 4 clienti di classe "A" di Pareto per 20.568 pezzi..... o solo 12.568 pezzi da un solo cliente ....magari di classe "B" (con tutta una storia di resi impressionante) .....e poi tabula rasa!

In effetti la nuova norma chiede solo di .. ragionare sui numeri!.(...come dovrebbe fare ogni imprenditore....) ...in realtà non usa queste parole..ma a buon intenditor.....con quel che segue!!!
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