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Dati riservati per clienti Automotive

 
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Autore Messaggio
Alice
Amico/a di QualitiAmo


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MessaggioInviato: Ven Mar 11, 2016 4:01 pm    Oggetto: Dati riservati per clienti Automotive Rispondi citando

Buongiorno,
non è da tanto che lavoro per il settore automotive, pertanto non finisco mai di stupirmi.
L’ultima è questa: un cliente ai quali forniamo particolari con PPAP di 3° livello ci ha mandato una tabella dove inserire per ogni macchina informazioni tipo: n. di turni di produzione, tempo per pausa pranzo, minuti pianificati per la manutenzione (ordinaria e per cambi stampi), percentuali di scarto… Ma che diritto hanno? Ma che senso ha? Come se i turni non dipendessero dal carico di lavoro! come se i cambi stampi richiedessero sempre lo stesso tempo! E perché devo dire al cliente in quanto tempo pranza l’operatore? Scusate lo sfogo, ma a voi è successo? E, se non sono indiscreta, cosa avete risposto, per curiosità?
Scusate lo sfogo, grazie
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Alice
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#34
Veg-Quality


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MessaggioInviato: Ven Mar 11, 2016 4:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ero nella tua stessa condizione...
All'epoca nel parlammo qui
http://www.qualitiamo.com/phpBB2/viewtopic.php?t=11845&postdays=0&postorder=asc&start=0

Buona lettura Wink
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Qualità è precisione


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MessaggioInviato: Ven Mar 11, 2016 4:42 pm    Oggetto: Rispondi citando

se lavori nell'automotive sono domande legittime e normali
se hai fatto un run at rate sono calcoli che hai già fatto.
se il cambio stampo per il loro componente impiega tempi diversi avrei molti dubbi sulla vostra gestione.

in pratica il cliente vuole sapere quanti particolari può richiedervi al mese/anno e che non state barando

se siete il miglior produttore al mondo e sul quel particolare siete fornitori unici allora potete anche ignorare la loro richiesta, fatto salvo che non abbiate firmato un contratto che vi obbligava di fornire tali dati.

il caso peggiore è stato un cliente che ha fatto la foto della linea e del personale della linea. Ad ogni audit controllava con le foto che non vi fossero modifiche non comunicate
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Alice
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MessaggioInviato: Ven Mar 11, 2016 5:21 pm    Oggetto: Rispondi citando

Grazie, illuminanti come sempre! Il link che mi ha indicato #34 è esattamente quello che potrebbe succedere a noi (anche se per adesso non si parla ancora di run at rate).
La durata dei cambi stampo dipende dalle differenze dimensionali dei pezzi: più sono simili, meno tempo richiedono i cambi. E' abilità della programmazione ottimizzare i tempi e conciliarli con le richieste dei clienti.
Grazie ancora!
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Alice
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#34
Veg-Quality


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MessaggioInviato: Ven Mar 11, 2016 6:10 pm    Oggetto: Rispondi citando

Figurati, in questa giungla in cui ci tocca sopravvivere se non ci sa da una mano siamo fregati Wink
Comunque anche le richieste a carico nostro sono svanite come neve al sole.....
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MessaggioInviato: Ven Mar 11, 2016 7:24 pm    Oggetto: Rispondi citando

unz unz unz unz unz

dance dance the automotive dance

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Alice
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MessaggioInviato: Lun Mar 14, 2016 11:24 am    Oggetto: Rispondi citando

Comunque c’è una profonda differenza di impostazione tra ISO 9001 e ISO/TS: nel primo caso puoi organizzare la tua realtà come ritieni più utile per la tua azienda, se poi soddisfi i parametri della norma un Ente terzo e Indipendente ti rilascia il “bollino” (e magari ti aiuta anche a crescere).
Nell’automotive l’Ente terzo è il cliente: norma e audit sono del cliente. La tua autonomia discrezionale è ridotta all’osso. Se i reclami ISO9001 sono occasione di miglioramento, i reclami ISO/TS devono essere tenuti ben nascosti perché pregiudicano la tua affidabilità. Sono considerazioni banali, fatte da chi sta nel mondo Automotive solo da un anno e che si chiede come cambierà la nuova ISO/TS alla luce della nuova 9001.
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Alice
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MessaggioInviato: Lun Mar 14, 2016 12:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

Alice ha scritto:
Nell’automotive l’Ente terzo è il cliente: norma e audit sono del cliente. La tua autonomia discrezionale è ridotta all’osso.


Semplicemente, gli audit vengono fatti davvero, e non sono quelle patetiche messe in scena di cui leggiamo qui ogni giorno. Poi dipende da cliente a cliente, naturalmente. Tenderei a escludere gli audit di quello anglo-olandese, in linea di massima.
Detto questo, con un auditor serio hai autonomia ENORME rispetto a come arrivare al requisito. Si tratta solo di dimostrare che ci arrivi. Ma proprio perche' è sostanziale e non formale, l'unica stella polare è l'output del processo.

Alice ha scritto:
...puoi organizzare la tua realtà come ritieni più utile per la tua azienda, se poi soddisfi i parametri della norma un Ente terzo e Indipendente ti rilascia il “bollino” (e magari ti aiuta anche a crescere).


ma magari. mi siedo comodo ad aspettare esempi. nella mia esperienza di auditor automotive ho sempre dovuto mettermi a fare audit di sistema (che non mi interessavano) perche' si vedevano subito delle voragini in fase di audit di processo... e questo in realtà certificate da ANNI, che dicevano di aver sempre fatto cosi', e che ne' l'auditor parte terza, ne' il "consulente", ne' gli ispettori anglo-olandesi avevano mai proferito verbo alcuno, altro che crescita.


Alice ha scritto:
Se i reclami ISO9001 sono occasione di miglioramento, i reclami ISO/TS devono essere tenuti ben nascosti perché pregiudicano la tua affidabilità.

ma tanto l'auditor non crederà mai che tu possa produrre in serie senza avere NC storiche. o gliele fai vedere, o si mette a cercarle. E per esperienza quelli che insabbiano sono facilissimi da sbugiardare, perche' non lavorandoci davvero sono spesso farciti, appena sollevi un tappeto a caso.

Alice ha scritto:
Sono considerazioni banali

anche le mie lo sono, nel caso. giusto un parere.
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