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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Ven Mar 27, 2015 11:44 am Oggetto: Libro su FMEA |
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Il libro di Poggi sulla FMEA;
non ho letto il libro: ho solo letto il breve estratto che tu Stefania hai pubblicato sul sito.
Ammetto di essere molto ignorante sul tema, anche se ho condotto alcune riunioni di miglioramento prodotti (design review e re-engineering) e processi (di lavorazione di prodotti automotive), però da autodidatta.
Volevo solo dire che il famoso team leader, il facilitatore ecc ecc (cioè i rappresentanti della scala gerarchica "alta" di ogni azienda che partecipa alle riunioni di FMEA, sono vissuti come i "soliti noti" da chi è in grado davvero di evidenziare i problemi da trattare e quindi lo studio di FMEA perde quasi totalmente la sua efficacia.
Nei miei casi vissuti ho visto che io facevo da unico "team leader" nel senso che dichiaravo di essere uno che ha la mente sgombra da ogni pregiudizio essendo totalmente ignorante dei problemi di progettazione, costruzione e quant'altro dei prodotti/attività che dovevamo sottoporre a FMEA, anzi iniziavo la prima riunione facendomi spiegare da tutti (nessun capo aziedale) che cosa faceva o a cosa serviva quella diavoleria di prodotto che loro facevano, o perchè e come il processo in questione fosse stato progettato così come era attualmente Da notare che per primissima cosa chiedevo lumi per capire se era davvero quello che si doveva analizzare [cosa non scontata, visto che la direzione in alcuni di questi casi, mi aveva messo sulla strada sbagliata cioè sull'oggetto da analizzare come problematico].
Questa posizione di "umiltà" ho visto essere un collante efficacissimo del team, che accondiscendeva a spiegare al cretino di turno i loro problemi: poi un po' alla volta, ma nel giro di mezz'ora o meno, capivano che il mio metodo di approccio non era così scemo da dover essere compatito e si mettevano tutti di buzzo buono (andando spesso e volentieri fuori dell'orario di lavoro).
Dico, per chi ci legge, che il mio metodo si basava sulla storia del "re nudo" di Andersen e del pensiero laterale, specie nella scelta dei modi di guasto da far confrontare con le loro esperienze in merito)
Non so se i risultati che ho ottenuto con questo modo "ruspante" siano ottenibili anche con i metodi scolastici che mi pare siano illustrati in questo estratto del libro!
Ciao
Paolo |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore
Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26583
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Portello Qualfista
Registrato: 29/09/09 15:03 Messaggi: 1594 Residenza: Barcellona
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Inviato: Ven Mar 27, 2015 7:55 pm Oggetto: |
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Solo per sottolineare che l'approccio di Paolo è molto più profittevole di quello che sembra.
In diverse occasioni ho verificato che il CdT in realtà svolge un ruolo fondamentale perchè permette agli altri di vedere sotto una luce diversa le scelte tecnologiche / gestionali che (adottate per anni) sono accettate per consolidate.
Se un certo approccio vi sembra strano, chiedete perchè si fa così. Nella maggior parte dei casi vi risponderanno "per consuetudine".
In qualche caso le menti si aprono e scaturiscono idee anche gestionali mai ipotizzate prima.
E' il valore inestimabile ci non sapere una mazza dell'argomento oggetto di discussione. _________________ Portello
Più è semplice, meglio è |
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